Oleg Znarok e la Dynamo Mosca entrano nella recente storia della Kontinental Hockey League come il secondo team a vincere la Gagarin Cup per due stagioni filate, pareggiando il record detenuto finora dal Bars Kazan 2008-2010 di Zinetula Bilyaletdinov. I biancoblù sono riusciti a superare la strenua resistenza del Traktor di Chelyabinsk, portando a casa la serie con una storica rete di Alexei Tsvetkov dopo sei minuti del primo periodo supplementare di gara-6.
Dynamo Mosca – Traktor Chelyabinsk 4:2 [2:1, 3:2, 1:3, 1:0, 4:3OT]
In cinque anni di storia, questa è la solamente la seconda volta in cui una finale di Gagarin Cup non arriva a gara-7. Le due squadre si sono affrontate per la gara inaugurale alla Luzhniki Arena di Mosca domenica 7 aprile e, come sempre finora, la squadra di casa ha complessivamente mantenuto il controllo della partita per tutta la sua durata. Il punteggio finale esprime tuttavia il forte equilibrio che si è visto fin da subito in tutte le gare della serie. Curiosamente, il primo e l’ultimo goal della serie sono stati segnati da Alexei Tsvetkov, non certo un pezzo da novanta dell’attacco capitolino, ma giocatore di fatica e uomo-goal come pochi.
La squadra di Chelyabinsk ha certamente pagato l’inesperienza dei suoi uomini: mai infatti gli orsi bianchi erano arrivati a lottare per il titolo, e la fortissima pressione che i media hanno, da subito, messo addosso alla squadra ha probabilmente impedito ai talenti più giovani e cristallini di giocare come da loro ci si poteva aspettare. Su tutti, Evgeny Kuznetsov, autore di prestazioni troppo altalenanti e poco preciso sottoporta, tutt’altro giocatore da quello conosciuto appena dodici mesi fa. Un discorso a parte merita invece il diciottenne Valery Nichushkin, al centro di un vero e proprio match, che ha visto contrapporsi lo staff della nazionale russa under-20 e il management della squadra di Chelyabinsk. Nichushkin, convocato per i mondiali under18, è stato infatti trattenuto nella capitale degli Urali fino alla fine della serie di finale dopo un braccio di ferro che sicuramente ha influito sulla concentrazione del giovane e della squadra in generale. La vicenda ha trovato ampio spazio su tutti i media: una vittoria ai mondiali under-18 è considerata quasi un obbiettivo minimo per la rappresentativa russa, sopratutto in ottica Olimpica. Il “grande rifiuto” della società bianconera ha quindi destato grande scalpore, trattandosi specialmente di un ragazzo di soli diciotto anni, difficilmente individuabile come “ago della bilancia” di una serie di finale.
Dopo la convincente vittoria di gara-3, l’unica chiusasi con più di una rete a dividere le due squadre, tutto sembrava presagire l’ennesima, incredibile rimonta ad opera degli orsi bianchi, aiutati dal ghiaccio amico della Traktor Arena. E invece, la chiave di volta della serie è arrivata al trentanovesimo minuto di gara-4, quando Jakub Petruzalek, decisamente il migliore degli uomini di movimento schierati da Znarok (il goalie Yeryomenko otterrà poi il premio come MVP della stagione), ha infilato Garnett per l’unica rete di una partita giocata più coi nervi che con i muscoli.
I biancoblù si sono così ritrovati su un tranquillizzante 3:1, forti di due partite in casa per conquistare la seconda Gagarin Cup. Tutti si aspettavano un trionfo già in gara-5, giocatasi lunedì sera nella capitale. E invece, una rete dell’ex Canadién Andrei Kostitsyn, sempre decisivo nell’arco di tutta la postseason, ha dato la possibilità ai suoi di impattare la serie sul ghiaccio amico in gara-6.
Oggi l’epilogo, con la rete di Alexei Tsvetkov dopo sei minuti di overtime, arrivata dopo la più classica delle “occasioni d’oro”, sprecata dal Kuznetsov quando, di rientro dalla panca puniti, gli è capitato sulla stecca un disco vagante: involatosi verso la porta difesa da Yeryomenko, il giovane attaccante non è però riuscito a caricare il tiro. Mosalyov e Kokarev hanno subito capovolto la situazione e Michael Garnett niente ha potuto sul rebound concesso dopo il primo salvataggio e Tsvetkov ha così infilato la rete della vittoria, ammutolendo i 7500 fans dell’Arena Traktor.