EV Bozen Eagles – Rinforzi per la difesa

(com. stampa Eagles Bolzano) – Anche il settore femminile dell’EV Bozen è molto attivo per quanto riguarda la pianificazione dell’organico per la stagione al via, che vede la partecipazione delle Eagles, campionesse in carica cimentarsi nella prestigiosa European Women’s Hockey League. Proprio per questo, la squadra necessita più profondità.

Giulia Mazzocchi, portiere della Nazionale tra non molto si trasferirà negli Stati Uniti per frequentare la St. Lawrence University per la quale si metterà poi anche i pattini. La maggior parte del carico della stagione particolarmente impegnativa tra EWHL, Coppa dei Campioni e campionato italiano, graverà quindi sulle spalle di Daniela Klotz affiancata dalla quattordicenne Magdalena Höller di Caldaro proveniente da una famiglia abituata a mangiare pane e hockey: il padre Urban per tanti anni faceva parte del direttivo del Caldaro, il fratello maggiore di Magdalena giocava per il sodalizio dell’Oltradige.
Per motivi di studio le Eagles molto probabilmente dovranno fare a meno di Alice Sacchi. Ci sono comunque già due rinforzi sicuri per la retroguardia. La non ancora quindicenne Franziska Stocker proviene dal Laives e si affaccia per la prima volta al campionato femminile. Di oggi invece la notizia dell’arrivo in biancoblu della forte nazionale Anneke Orlandini. Nata il 23 maggio 1996 e proveniente da Varese, aveva già esordito nel campionat femminile due anni fa nelle fila delle Lakers di Appiano. Dopo una stagione con le Lugano Ladies, “l’olandesina” si metterà ora la maglia delle Eagles.
E le grandi manovre potrebbero non essere concluse. Infatti è possibile l’arrivo di un forte difensore che finora aveva vestito la maglia di un concorrente delle Eagles. Ci sono però ancora alcune questioni da chiarire.
Confermatissime invece i capisaldi Michela Angeloni, Nadine Zaccherini e Miriam Farinella che dopo superato l’esame di maturità sembra intenzionata a “rimanere nei paraggi”. Evidentemente le compagne di squadra hanno nascosto bene il chiodo al quale l’atleta di Dobbiaco voleva appendere i pattini.