WM U20 – La Russia dei miracoli è campione del mondo

WM U20 – La Russia dei miracoli è campione del mondo

di Marco Depaoli

Nemmeno il miglior sceneggiatore avrebbe potuto scrivere il mondiale della Russia. Inizio disastroso con le sconfitte contro Canada e Svezia. Vittorie non troppo convincenti contro Norvegia e Repubblica Ceca. Quarti con la Finlandia raddrizzati a pochi minuti dalla fine. Semifinale ai rigori contro la Svezia dal pareggio a un minuto e mezzo dalla sirena conclusiva. E per concludere una finale che il Canada aveva messo in cassaforte sul 3-0 ma senza fare i conti contro questa Russia che all’improvviso, con un portiere entrato a freddo, rialza la testa e con un parziale di 5-0 annienta l’avversario. Il Canada vede sfumare la seconda finale consecutiva dopo 5 successi filati ma avrà tempo di rifarsi l’anno prossimo quando il Mondiale si sposterà ancora in Canada, in Alberta, per la quarta edizione consecutiva oltreoceano. Nello stesso girone di qualificazione i canadesi si scontreranno subito contro gli Stati Uniti.

La rivalità tra Canada e Russia nasce con l’hockey, fino al leggendario Summit Series del 1972 e la partita nel mondiale juniores del 4 gennaio 1987 a Piestany (nell’allora Cecoslovacchia), sospesa per una rissa furibonda. Dopo quella partita che passò alla storia come “Punch-up in Piestany” vennero squalificate le due squadre, sospesi i giocatori per 18 mesi (pena ridotta a 6 mesi) e 3 anni di squalifica per gli allenatori. 
Nell’ultimo decennio la Russia vinse l’oro nel 2002 e 2003 proprio contro il Canada che si prese la rivincita due edizioni dopo vincendo il titolo per 5 anni consecutivi, tre volte in finale contro i russi. Delle 34 edizioni precedenti 27 se le sono spartite le due finaliste di quest’anno: il Canada ne aveva vinte 15, la Russia (ex Urss) 12.

Nelle prime fasi di gara i due goalie sventano una grossa occasione per parte ma su un contropiede canadese Berdyukov deve ricorrere al fallo. Il Canada fa subito vedere che in powerplay ci sa fare: i russi non riescono mai a toccare il disco, i canadesi trovano sempre il giocatore libero che riesce subito o a passare o a tirare. Il “torello” dura 43 secondi: Schenn sposta l’azione dalla parte opposta con un passaggio a tagliare. Tiro al volo del capitano Ellis (stecca alta già pronto per lo slap) e Shikin è spiazzato. I 18.000 dello stadio di Buffalo iniziano a fare festa come se fosse il Bell Centre di Montreal.
La Russia non sembra entrare in partita e al 11:41 il portiere Shikin sventa un uno contro zero di Kassian, una deviazione insidiosa di Johansen e al 15° una doppia occasione di Eakin. La Russia risponde con un palo e un contropiede di Kuznetsov al 14:58 fermato da un recupero in tuffo di Barrie.
Quando sembra che la prima frazione si possa chiudere sull’1-0, Ashton combatte dietroporta per difendere il disco, passa a Leblanc che si porta verso di sé i due difensori russi. Ripassa però subito indietro il disco ad Ashton che può avvicinarsi alla porta e angolare il disco alle spalle di Shikin.

Nel secondo tempo il Canada dilaga: Schenn conquista un disco nell’angolo, Eakin lo difende, Foligno lo butta in mezzo allo slot dove Schenn si fa trovare solo e pronto a tirare al volo il disco del 3-0.
Sul gol Dmitri Shikin esce dalla pista fuorioso e al suo posto torna tra i pali della Russia Igor Bobkov, portiere rivelazione dello scorso mondiale. Per lui sono già straordinari da fare sotto un assedio canadese.
Visentin Time” recita un cartello tra il pubblico e Sobchenko tira a botta sicura cercando di fargli male.Il goalie canadese voluto a furor di popolo “pinza” il disco. All’8:30 ci prova anche l’uomo più pericoloso della Russia, il capitano Tarasenko, volando da solo in contropiede ma per Mark Visentin la parata è sicura e il disco rimane nel guantone. Nel finale di secondo tempo la Russia si fa sempre più pericolosa ma il gol non arriva e la seconda sirena suona sul 3-0.

Si torna con il pubblico in festa e tutti in pista convinti di un terzo tempo da giocare per accademia. Ma la Russia in questi play-off ha dimostrato di non mollare mai e mordere col suo veleno quando meno te lo aspetti. Al 3° infatti in 13 secondi si riapre completamente la partita con due reti russe. Prima Golubev viaggia dietroporta filtrando un disco nello slot. Tarasenko liscia il disco, non Panarin dietro a lui che di slap mette il disco alle spalle del portiere canadese. Visentin perde la concentrazione e ci mette del suo per il 2-3 russo: Kitsyn coglie una ribattuta, il tiro è basso e in controtempo il disco scivola sotto le gambe di Visentin inginocchiato a “butterfly”. Il Canada si sveglia e al 3:33 Eakin prova a distanza ravvicinata di ristabilire il doppio vantaggio ma la gabbia dietro Bobkov diventa troppo piccola.
Al 47:29 Kuznetsov difende il disco da dietroporta fino a quando all’improvviso torna indietro e apre dalla parte opposta per il capitano Tarasenko che al volo impatta il clamoroso 3-3. Gol simile all’1-0 canadese in powerplay. Dave Cameron chiama subito timeout ma è la Russia che insiste a spingere con tutta l’inerzia dell’incontro dalla sua parte. Le aperture che prima sembravano negate ora si trovano tutte e il Canada ha paura.
Russia ancora in avanti in cerca del vantaggio: al 9:30 Kuznetsov va di slap ma il disco viene pinzato da Visentin. Il Canada torna a riaffacciarsi dalle parti di Bobkov ma i pericoli sui rebound si infrangono sui gambali del portiere russo. Al 15° la Russia trova il colpo del KO: al 15:07 Tarasenko recupera un altro disco dalla balaustra, lo offre a Panarin che spara sul portiere. Nella stessa azione si ripete il favore da buon capitano del numero 10 russo verso Artemi Panarin che al 15:22 questa volta non sbaglia e con la sua doppietta personale mette al collo della Russia un incredibile medaglia d’oro.
Il Canada non ce la fa più e arriva anche la quinta rete. La realizza Dvurechenski (nella foto) che scappa via e non lo prende più nessuno.

Brayden Schenn si consola entrando nella storia del mondiale canadese under 20. Con il gol e l’assist sale a 18 punti (8 gol e 10 assist) in un solo torneo eguagliando il record di Dale McCourt, leggenda anche dell’Ambrì Piotta e dell’hockey italiano. Il “Capo Indiano” di Falconbridge nel 1977 segnò 18 punti. Alle spalle di Schenn e McCourt seguono personaggi che portano il nome di Eric Lindros (1991, 17 punti), Wayne Gretzky (1978, 17) e Cody Hodson (16 punti nel 2009).

Quasi record di spettatori:  329.687 biglietti staccati in 31 partite. Meglio solo due anni fa a Ottawa quando furono 453.282 nello stesso numero di incontri. E’ anche il miglior dato americano, meglio ancora delle Olimpiadi di Salt Lake City nel 2002 quando assistettero dal vivo 268.139 spettatori in 35 partite. L’ultima volta che in America si disputò un mondiale under 20 fu nel 2005 a Grand Forks e l’affluenza fu di 193.256 in 31 gare.

Canada-Russia 3-5 (2-0, 1-0, 0-5)
Reti: 4:50 (1-0=PP) Ellis, 19:46 (2-0) Ashton, 26:27 (3-0) Schenn, 42.33 (3-1) Panarin, 42.46 (3-2) Kitsyn, 47.29 (3-3) Tarasenko, 55:22 (3-4) Panarin, 58:44 (3-5) Dvurechenski
Penalità: 4-8 (0-2, 4-6, 0-0)
Tiri: 38-27 (14-8, 15-9, 9-10)
Spettatori: 18.690
Portieri: Visentin (81,4%) – Shikin (83,3%) e Bobkov (20 parate, 100%)
MVP: Eakin – Bobkov

Finali:
Svizzera-Finlandia 3-2 d.r.
Svezia-Usa 2-4
Russia-Canada 5-3

Classifica definitiva:
1. Russia (campione del Mondo), 2. Canada, 3. Usa, 4. Svezia, 5. Svizzera, 6. Finlandia, 7. Rep. Ceca, 8. Slovacchia, 9. Norvegia (retrocessa), 10. Germania (retrocessa)

Miglior Portiere del mondiale:
Jack Campbell (Usa)
Per il terzo anno di fila è stelle-strisce il miglior portiere.

Miglior difensore del mondiale:
Ryan Ellis (Canada)

Miglior attaccante del mondiale:
Brayden Schenn (Canada)

All-Star Team (scelto dai media)
Portiere: Jack Campbell (USA)
Difensori: Ryan Ellis (Canada) – Dmitri Orlov (Russia)
Attaccanti: Brayden Schenn (Canada) – Ryan Johansen (Canada) – Yevgeni Kuznetsov (Russia)
MVP: Brayden Schenn (Canada)

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Mondiale 2012 a Edmonton/Calgary:
Girone A: Russia (1ª), Svezia (4ª), Svizzera (5ª), Slovacchia (8ª), Lettonia (9ª)
Girone A: Canada (2ª), Usa (3ª), Finlandia (6ª), Repubblica Ceca (7ª), Danimarca (10ª)

La sintesi
httpvh://www.youtube.com/watch?v=L51gYbUZw3Q

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