De Frenza: «Col Real progettiamo in grande»

De Frenza: «Col Real progettiamo in grande»

Intervista a Frank De Frenza, nuovo attaccante del Torino
di Giuseppe Turina

Allora Frank benvenuto a Torino, come mai hai scelto questa città e questo Real?

Diciamo che tra le varie proposte che avevo, quella della famiglia Traversa è stata la più allettante, qui c’è un progetto davvero interessante per portare l’hockey di Torino ai massimi livelli, mi appassiona molto la possibilità che mi è stata data dalla famiglia Traversa di mettere la mia esperienza a disposizione dei giovani locali e di aiutarli a crescere. L’hockey italiano ha bisogno di dirigenti capaci che riescano a programmare un qualcosa di serio per il futuro, capaci di dare regole certe e che non vengano cambiate cammin facendo, in modo tale che ne benefici tutto il movimento hockeystico italiano, qui mi sembra vi sia la mentalità giusta e le persone giuste.

Come valuti il Real Torino?

Bene, siamo un gruppo giovane, ben amalgamato, insieme a me sono arrivati altri tre stranieri forti, Sinkovic Petrov e Laine, oltre a Sekula che già c’era l’anno scorso, insieme daremo una grossa mano a far crescere i giovani locali, da parte mia quando giochero darò il massimo sul ghiaccio, anche se in A2 dovrò ricoprire due o tre ruoli che magari non sono proprio il mio, quando per scelta tecnica, essendo in cinque toccherà a me stare fuori, cercherò di aiutare i miei compagni a livello psicomorale. Nel complesso vedo bene questo Real con ambizioni di medio alta classifica.

Tu arrivi da Milano, prossima vostra avversaria, avendo giocato in entrambe le squadre quale vedi meglio?

Mah, vedi è un paragone difficile da fare, Milano ha cambiato molto dall’anno scorso, sono arrivati italiani bravi, alcuni anche da Torino come Peruzzo e Lo Presti  e un paio di stranieri nuovi, difficile così dire quale sia la squadra più forte. Diciamo che sulla carta si equivalgono.

Tu visti i nuovi regolamenti e il Farm Time tra Real e Valpe, come pensi di poter essere impiegato in A1?

Diciamo che in A1 nella Valpe il discorso è diverso, lì sono in pratica l’undicesimo straniero, quando sarò chiamato a giocare sicuramente darò il meglio di me stesso, il livello in A1 è molto più alto ma giocando nel mio ruolo farò sicuramente bene.

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