Intervista a Richard Tahtinen, coach dell’Islanda

Intervista a Richard Tahtinen, coach dell’Islanda

Il coach dell'Islanda Riku Tahtinen

Dopo i mondiali di II Divisione di Narva, che hanno visto il trionfo dei padroni di casa, abbiamo fatto qualche domanda a Richard “Riku” Tahtinen, il giovanissimo (classe 1981) coach finlandese dell’ Islanda, squadra rivelazione del torneo, chiuso con un brillantissimo terzo posto.

Prima di tutto volevamo chiederti un tuo commento in generale sul torneo

E’ stato davvero un peccato che il torneo sia stato spostato da Tallinn a Narva. Credo che avrebbe avuto molta più attenzione se fosse rimasto nella capitale come deciso originariamente, con un po’ più di entusiasmo ed impegno lo si sarebbe potuto rendere un evento più attraente per la gente, creando così un’atmosfera migliore durane le partite. Dal punto di vista sportivo credo che molte partite siano state di buon livello. E anche questo sarebbe stato un ottimo modo per l’Estonia per promuovere il proprio programma di sviluppo dell’hockey, considerando gli ottimi risultati ottenuti della nazionale (5 vittorie su 5 ndr)

Sei soddisfatto del torneo dell’Islanda? Che cosa potete ancora migliorare?

Sono molto soddisfatto della mia squadra, abbiamo battuto tutti i record nella storia della nostra nazionale di hockey ed io personalmente non avevo mai visto la nazionale giocare in modo così disciplinato come abbiamo fatto a Narva. Ovviamente abbiamo ancora tante cose da migliorare: la condizione fisica e una corretta alimentazione dei giocatori sono cose che dobbiamo migliorare. Così come il gioco senza puck e la parte difensiva. E per finire la nostra percentuale di realizzazione è ancora troppo bassa.

Anche quest’anno la promozione è sembrato un affare privato tra una o due squadre e generalmente a questo livello la differenza tra i teams può essere notevole: pensi che l’attuale sistema delle Divisioni usato dalla IIHF sia la soluzione migliore?

Le differenza sono piuttosto ampie tra i primi e gli ultimi teams in II Divisione, non so bene come questo potrebbe cambiare, forse potrebbe essere un’idea unire i due gruppi e creare un unico torneo dove anche una squadra come la nostra può affrontare più avversari dello stesso livello, ma ovviamente questo non diminuirebbe le differenze tra i primi e gli ultimi

L’Estonia è stata davvero la miglior squadra?

Sì assolutamente. si è potuto vedere come Ismo Lehkonen e Jukka Ropponen (la coppia di coaches finlandesi) abbiano portato più disciplina e più professionalità nella squadra e nell’organizzazione

Quale è il giocatore che ti ha impressionato di più? Hai visto dei giovani che ritieni possano avere un brillante futuro?

Tre giovani che ho visto credo potranno fare strada nell’hockey: Robert Rooba, estone classe ’93 che gioca in Finlandia. Sicuramente ha il potenziale per diventare un grande giocatore. Ha la struttura fisica e il talento necessari; l’israeliano Eliezer Sherbatov, classe ’91, gioca attualmente in Canada e sono sicuro che avrà un brillante futuro davanti a sè. Tecnicamente un grande giocatore, potrebbe avere qualche problema per la sua statura; infine il “nostro” Emil Alengård, classe ’87, che sta giocando in un college americano e sicuramente ha le qualità per giocare ad alto livello in futuro. E’ un ottimo pattinatore e possiede una grande tecnica, nell’ambiente giusto potrebbe trasformarsi in un giocatore di alto livello

Ci sono giocatori islandesi pronti per giocare all’estero in campionati più competitivi?

Al momento abbiamo alcuni giocatori che stanno testando le loro qualità nel campionato U20 svedese, per ora nno mi sembra che siano pronti per un livello più alto, ma il potenziale c’è. E’ sembra una questione di trovare l’ambiente e l’organizzazione adatta per svilupparlo. In Islanda attualmente ci sono davvero tanti giovani che dovrebbero provare ad andare all’estero per fare esperienza: il campionato islandese non è abbastanza competitivo per sviluppare i nostri talenti nella giusta direzione. Abbiamo un giovane,  Björn Róbert Sigurdarsson (’94) che è andato nei Malmö Redhawks la scorsa stagione. Ha giocato nel campionato U16 e ha fatto qualche partita nel U18 e l’anno prossimo studierà nella loro accademia di hockey. E’ sicuramente un nome da tenere a mente per il futuro

Ringraziamo Richard Tahtinen e la Federazione Islandese per la disponibilità

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