Non si tratta di una simulazione, ma di quello che è accaduto domenica notte quando la notizia della sconfitta dei Newcastle Vipers, seconda in classifica ed ancora matematicamente in corsa per il titolo, contro gli ultimi in classifica, i Capitals di Edinburgo. Belfast ha avuto la certezza di essere Campione della Elite League in questo modo. “Un modo inusuale”, ammette Ed Courtenay, player-manager dei Nordirlandesi, inusuale, ma non certo inaspettato, Belfast ha comandato sempre la classifica trainata dal giocatore più discusso, a tratti discutibile, spesso vittima di pregiudizi, ma certamente di livello superiore che è stato Theo Fleury. Per lui parlano i numeri: 22 reti 55 assist in 35 gare, primo nella classifica marcatori con il secondo, il compagno coach Courtenay con uno score di 25 gol e 41 assistenze, ma con nove gare in più. Belfast rivince il titolo dopo quello del 2001 confermando in queste stagioni travagliate per l’hockey britannico di rappresentare con Sheffield e Nottingham il traino del movimento.
Il terzo periodo è solo uno sterile arrembaggio alla porta di Klempa fino al 59.40 quando si materializza il 4-1 che manda in overtime il match gelando i sempre presenti tifosi dei Blaze. Overtime come sempre inutile e soluzione ai rigori con la serie dei cinque penalty senza reti, ci pensa Stringer, solo quattro gare in maglia Devils, a dare la prima gioia dal ritorno ai vertici ai tifosi di Cardiff che tanto avevano combattuto per la sopravvivenza del loro team.