Uno dei Capitani storici del Milano, giocatore con più presenze e goal in maglia milanese e miglior rookie nel 1982-83 in IHL.
Tony cosa fai adesso nella vita?
Sono agente per diversi giocatori, tra cui molti NHLers.
Quindi tu potrai dirci se il lockout finirà?
Tutti lo speriamo. Io personalmente credo finirà, è inammissibile che duri ancora, sarebbe il fallimento totale.
I tifosi Italiani e Milanesi in particolare credo vogliano sentire qualcosa da te sulla tua carriera nel belpaese.
Ho giocato in 3 squadre in Italia (Auronzo, Alleghe e Milano). una cosa meravigliosa. Poi sai fare come lavoro quello che è il tuo sport, la cosa più bella che puoi fare. Milano é la mia seconda città dopo Montreal. Una realtà magnifica e poi i tifosi, pazzi mai visti così, loro ti seguono ovunque, cantano ti sostengono. Ricordo ancora i cori e ogni tanto mi suonano ancora nella mente, tutto questo mi fa ancora sentire orgoglioso di aver indossato quella maglia, te la senti come una pelle.
Il derby per me era qualcosa di speciale, lo sentivo dentro, nel sangue. E’ per questo che ho segnato più di tutti in quella partita, la sentivo mia, era la partita più importante. E lo era anche per i tifosi, questo se amavi la maglia lo sentivi, era un’atmosfera unica. Io sapevo cosa voleva dire quella partita e già dai giorni prima mi caricavo, sul ghiaccio poi esplodeva tutto.
Da questa intervista traspare il tuo grande amore per i colori rossoblu, eppure adesso che sei agente il tuo nome non compare mai come collaboatore della società HCJ Milano Vipers.
Si è vero, il Dott. Di Canossa è una persona che io stimo molto, bravissimo, l’unico che poteva far rinascere l’hockey a Milano, lui ha tutta la mia stima. però nessuno della società mi ha mai contattato per alcun giocatore. Il motivo di questo dovresti chiederlo a loro però non a me, io amo Milano e i suoi tifosi. Comunque Milano é una buona società e come budget potrebbe tranquillamente partecipare alla LNA.