Eravamo abituati alle migrazioni o ai tentativi di fuga delle squadre italiane verso i nostri vicini di casa. A poche ore dal 2012 è una squadra austriaca, incredibile ma vero, a bussare alle porte del nostro campionato. Parliamo di una nobile decaduta, l’HC TWK Innsbruck attualmente seconda nel campionato di Nationalliga austriaca, vale a dire la serie B transfrontaliera. Il massimo campionato d’Oltrebrennero invece dal 2006 è stato riformato e ha preso il nome di EBEL, acronimo di Erste Bank EisHockey Liga prendendo il nome appunto da una delle maggiori banche austriache. Aumentando il giro di soldi e programmando saggiamente il livello dell’hockey in EBEL s’è alzato notevolmente ben oltre la nostra serie A, seppur rimanendo ancora qualche gradino sotto la DEL tedesca o la LNA svizzera. La EBEL ha attratto negli anni società estere creando una lega internazionale che ai meno giovani ricorda la vecchia Alpenliga conquistata nei primi anni da Devils Milano, Alleghe e Bolzano, e chiusa verso la fine degli anni 90 per la crisi dell’hockey italiano e la ripresa di quello austriaco. Ora in EBEL gioca una squadra ungherese (i Diavoli del Fehérvár AV19), una croata (gli orsi del Medvescak di Zagabria), due slovene (Olimpia Lubiana e Jesenice) e da quest’anno una ceca: lo Znojmo. Non più tardi di un anno fa più che un pensierino ce l’ha fatto anche il Bolzano ma alla federazione italiana l’idea non piacque. Le disparità qualitative tra squadre di una stessa nazione stanno facendo crollare in tutta Europa l’idea del campionato nazionale tout court. La KHL dopo aver ricostituito l’Unione Sovietica hockeistica ha già messo le sue mani su mezza Europa fino a desiderare Milano. In Slovenia la SloHokej Liga ospita il Mladost Zabagria (Croazia) e il Partizan Belgrado (Serbia); Romania e Ungheria si giocano invece assieme la Liga MOL. Nella stessa Nationalliga austriaca dove gioca attualmente l’Innsbruck milita il Dunaujvarosi Acelbikak, avversario ungherese
Tornando all’attualità dopo questo excursus, l’Innsbruck sta facendo sul serio. Da oggi pomeriggio sulla homepage del sito ufficiale degli Squali compare un titolo che lascia poco all’interpretazione: “Gli Squali desiderano l’Italia”. «Abbiamo avuto in Nationalliga l’opportunità di sanare i conti ma ora dobbiamo fare un salto di qualità» è il virgolettato d’apertura di Günther Hanschitz, presidente in carica da 17 anni. L’hockey nel capoluogo tirolese vide la sua epopea tra gli Anni 50 e 60 con 6 scudetti dell’EVI. Conquistato l’ultimo titolo nel 1989 (che portò la squadra in Coppa Europa dove affrontò il Varese con un pareggio 5-5), l’EV
Sul sito degli Haie è attesa nei prossimi un’intervista del presidente Günther Hanschitz che chiarirà meglio la proposta, ma per il momento la candidatura è già stata ufficialmente presentata.
Le prime reazioni dei tifosi sono state positive, sia da parte dei nostri sia soprattutto dei fans austriaci che sono stufi di vedere giocare le formazioni farm-team delle seconde scelte delle altre squadre. Affrontare blasoni come Bolzano e Asiago sarebbe per loro più prestigioso. Inoltre vista la vicinanza di Innsbruck col Brennero ci sarebbe anche il fattore comodità in un campionato “Grosstiroler” con una lunga serie di piccoli derby che dopo la mezza sparizione dello Zell am See mancano in Austria, fatte salve forse le sfide con le squadre del vicino Vorarlberg. Raggiungere Canazei è senza dubbio più agevole che spingersi oltre Budapest. La vicinanza con i tirolesi del sud è quindi un fattore importante per questa decisione e lo sottolinea lo stesso presidente dell’HCI:
«La serie A è di un livello sicuramente superiore alla Nationalliga e possiamo offrire ai nostri tifosi una serie di derby come ad esempio Bolzano, Vipiteno e Renon».
Potete continuare a votare il nostro sondaggio in homepage.
In apertura l’amichevole vittoriosa contro la nazionale “olimpica” italiana alla Dolomiten Cup del 2008.
Nelle altre foto, immagini dell’amichevole estiva tra Bolzano e Innsbruck. Scene che potrebbero diventare realtà anche in Serie A.