Jason Spezza: papà Rino, il mio primo allenatore

Jason Spezza: papà Rino, il mio primo allenatore

Grazie al prolungamento dello sciopero della NHL, anche in Europa si possono  ammirare sul ghiaccio grandi giocatori del calibro di Jason Spezza, capitano degli Ottawa Senators. Nato in Canada a Brampton nell’83, ha iniziato la sua carriera in Ontario Hockey League con i Brampton Battalion, Missisaugua Ice Dogs, Windsor Spitfires, Belleville Bulls. Successivamente approda in American Hockey League con la maglia prima dei Grand Rapids Griffins, poi dei Binghamton Senators.

Esordisce in NHL con gli Ottawa Senators nel campionato 2002-2003. Jason ha partecipato alle Olimpiadi di Torino nel 2006 con la maglia del Canada, ai Mondiali 2008 a Quebec e nel 2009 in Svizzzera vincendo due medaglie d’argento. Nel 2008 e nel 2012 è stato selezionato per l’NHL All Star Game. Spezza faceva parte del team Canada anche ai mondiali 2011 in Slovacchia.

Il cognome Spezza è chiaramente di origini italiane…

Sono di origini italiane, ma non parlo l’italiano; mio papà Rino è di Torre De’ Passeri in provincia di Pescara, mentre mia mamma Donna è canadese. Mio padre si è trasferito con tutta la famiglia a Toronto in Canada quando aveva dieci/undici anni. Tutti noi figli siamo nati li.

 

Tuo padre Rino ti ha aiutato molto nella tua carriera hockeistica?

Essendo il primogenito, e considerato che in Canada l’hockey è molto diffuso, i miei genitori mi hanno messo i pattini praticamente da piccolo. Inoltre  mio padre è molto appassionato di hockey, ed è stato principalmente lui ad avviarmi a questo sport. Si divertiva molto quando mi accompagnava alle partite, quando poi ho incominciato la carriera da professionista, era la persona più felice del mondo!

Quando Jason aveva un anno, la famiglia Spezza era in cerca di una casa. Mamma Donna trovò una abitazione perfetta a Brampton, ma papà Rino non era d’accordo in quanto Brampton era fuori dal territorio della Metro Toronto Hockey League e quindi trovarono una diversa soluzione nei dintorni di Toronto, esattamente a Mississauga.

Quindi alla famiglia Spezza l’hockey piace molto…

Mio papà Rino ha giocato come portiere in alcune squadre del settore giovanile negli anni 70 e ha dovuto anche parare i tanti tiri di un giovanissimo Wayne Gretzky, che all’epoca era già bravino!! Quando poi sono nato io, mio padre ha iniziato ad allenarmi e non ha quasi mai smesso!! Mio zio Giorgio, giocò per la squadra dei Toronto Marlboros e dopo qualche anno anche per gli Peterborough Petes, tuttavia senza mai approdare in NHL.

I genitori Spezza hanno insegnato tanto al figlio  Jason con i loro preziosi consigli  e controllando costantemente i suoi progressi sportivi giorno per giorno sin da piccolo.  Jason è approdato nel suo primo campionato semi professionistico all’età di tre anni. Si capì da subito che aveva un gran talento per il gioco e quindi iniziarono a prepararlo anche psicologicamente per il suo lungo percorso per arrivare ad essere professionista.

Mi dicevano spesso “Non preoccuparti di ciò che dicono o pensano gli altri di te. Credi in te stesso e cerca di essere leale e vedrai che tutto andrà bene. Concentrati solo sulla partita”. Questo messaggio me lo sono stampato nella mente e, soprattutto, nel cuore.  Mi mettevano a letto con il sogno di vedermi un giorno in NHL, persino con la maglia blu dei Toronto Maple Leafs, come gli eroi locali Doug Gilmor e Dave Andreychuk.

Hai mai visitato l’Italia?

Non la conosco tantissimo, ma ci sono stato un paio di volte. Sono andato a vedere il paese natale di mio padre e a conoscere i parenti. Con mia moglie abbiamo visitato Capri, Sorrento, Positano, Firenze, Milano, Roma. Vorrei avere più tempo per conoscere di più questo bel paese. Quando le mie figlie cresceranno, ci voglio tornare!

 

Cosa conosci dell’hockey italiano?

Purtroppo non molto, anche perché l’Italia è il paese del calcio, non dell’hockey. In compenso conosco qualche giocatore di Toronto che è venuto a giocare in Italia: per esempio Daniel Bellissimo, perché ha giocato anche con mio fratello.

 

Hai ricevuto anche qualche offerta da qualche squadra della KHL?

Si ho ricevuto delle offerte, ma ho scelto la Svizzera: ho due bambine piccole (Sofia Donna e Patrizia Nicola, ndr), e quindi mi sono orientato qui perché è una nazione sicura e Rapperswil è sul lago, ricorda molto il Canada e soprattutto è un bel posto dove vivere. Poi è vicino all’Italia! Come atleta, si cerca anche di rimanere in forma, pronti per una eventuale inizio della stagione in NHL.

Hai qualche indiscrezione sul futuro della NHL?

Purtroppo no, siamo tutti in attesa di notizie positive che non arrivano.

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