A distanza di cinquantatré anni la Nazionale italiana torna in Romania per disputare un Mondiale IIHF: in passato ha partecipato a una qualificazione ai Mondiali Gruppo B (1965) e a due rassegne iridate di Gruppo C (1970 e 1972). In tre puntate Hockeytime racconta gli avvenimenti di quegli anni.
Ad inizio gennaio 1970 il Canada rinunciò alla partecipazione e all’organizzazione dei Mondiali Gruppo A, in programma a Winnipeg e Montreal, in seguito alla mancata accettazione della loro proposta inerente l’utilizzo, in via sperimentale, di professionisti nella squadra Nazionale. Nonostante il Congresso della Ligue Internationale de Hockey sur Glace si espresse favorevolmente con 26 voti contro 25, quello decisivo fu del Presidente Ahearne; URSS, Cecoslovacchia, Svezia, Germania Est e Finlandia chiesero una riunione straordinaria della Federazione Internazionale, durante la quale i canadesi non abbandonarono la loro idea preferendo confermare il ritiro. Con una squadra in meno fu necessario modificare la composizione dei Gruppi delle rassegne iridate; con l’obiettivo di completare quello cadetto, la prima Federazione interpellata fu quella austriaca, classificatasi al penultimo posto a Lubiana nel torneo del 1969, che declinò l’invito giustificando la rinuncia alla giovane età media dei suoi atleti; in seguito toccò alla FISG, la quale preferì giocarsi le sue chance nel Gruppo C. Malgrado Bryan Whittal non avesse avuto l’opportunità di avere a disposizione i giocatori della Nazionale per lunghi periodi, ad inizio febbraio rese nota una prima lista con la quale convocava i portieri Franco Viale (Diavoli Milano) e Romeo Tigliani (Bolzano), i difensori Guido Kostner, Lucio Brugnoli (Gardena), Giulio Verocai, Giulio Constantini (Cortina), Thomas Mair (Bolzano) e Franco Gallo (Diavoli Milano) e gli attaccanti Ulrich Moroder, Edmund Rabanser, Adolf Überbacher, Erwin Nogler (Gardena), Ruggero Savaris, Giovanni Mastel (Cortina), Rolando Benvenuti (Bolzano), Orazio De Toni, Gianfranco Rudatis e Peter Holzner (Diavoli Milano), quest’ultimo scelto dopo il ballottaggio con Gottfried Kasslatter (Gardena), Raimondo Refatti e Arnaldo Vattai (Bolzano). Ancora una volta la Commissione Tecnica, nelle preconvocazioni, dovette registrare diverse defezioni a causa degli impegni lavorativi o motivi di studio degli atleti come i fratelli Gianfranco e Alberto Da Rin, Bruno Ghedina, Paolo Bernardi, Werner Holzner e Orlando e Renato De Toni.
Alla vigilia del Mondiale, in scena a Galati, Ernesto Crotti dichiarò di avere timore dell’Austria, ma diffidò anche delle altre avversarie come Francia, Danimarca e Ungheria; i fatti dimostrarono che il Presidente della Commissione Tecnica non sbagliava: furono proprio i magiari ad imporre il primo stop alla corsa alla promozione degli Azzurri, i quali, superati Danimarca (3-1), Belgio (8-2) e Francia (4-1), dovettero cedere il passo agli ungheresi subendo una netta sconfitta per 6-3 che fece perdere la testa della classifica a favore degli austriaci. Superata agevolmente l’Olanda (5-1), era necessario battere l’Austria per centrare la promozione: il primo tempo fu ricco di emozioni e, inizialmente, la gara prese una piega negativa con il goal, dopo appena 2’, di Gerhard Felfernig; Klaus Kirchbaumer rincarò la dose raddoppiando al 13’. Il doppio svantaggio svegliò l’attacco Azzurro che, in tre minuti, ribaltò il risultato con le reti di Gallo (14’), Orazio De Toni (16’) e Rolando Benvenuti (17’). Dopo un secondo tempo concluso a reti inviolate, la beffa maturò al 51’ con il goal di Herbert Mörtl, il quale permise ai biancorossi di pareggiare e risalire in Gruppo B, dopo un solo anno di permanenza nella categoria più bassa.