Amarcord Azzurro: le Qualificazioni al Mondiale Gruppo B del 1965

Amarcord Azzurro: le Qualificazioni al Mondiale Gruppo B del 1965

A distanza di cinquantatré anni la Nazionale italiana torna in Romania per disputare un Mondiale IIHF: in passato ha partecipato a una qualificazione ai Mondiali Gruppo B (1965) e a due rassegne iridate di Gruppo C (1970 e 1972). In tre puntate Hockeytime racconta gli avvenimenti di quegli anni.

1965

A dicembre l’Italia dovette affrontare un nuovo spareggio per accedere al Mondiale Gruppo B, il torneo di qualificazione si sarebbe giocato a Bucarest contro i padroni di casa della Romania e la Francia. Il programma di preparazione si concluse con la disputa dell’amichevole contro i più quotati sovietici del Krylja Sovetov; la sconfitta di misura per 4-2 diede fiducia all’ambiente sul possibile passaggio del turno.

“Tutte le speranze non sono perdute di poterci qualificare a Bucarest” – dichiarò il Presidente Federale Enrico Calcaterra prima della partenza per la capitale rumena – “anche se il compito, soprattutto contro i rumeni, appare duro”.

Nei giorni successivi le sue parole sembrarono profetiche: con una formazione rimaneggiata, a causa delle assenze per motivi di lavoro di Ivo Ghezze, Enrico Bacher, Robert Gamper, per leva militare di Renato Brivio e influenza di Giampietro Marini, l’Italia batté con un largo punteggio (10-2) la Francia, la quale, a sua volta, il giorno prima perse 11-3 con la Romania. Lo scontro diretto con i rumeni fu, dunque, decisivo ai fini della qualificazione: i ragazzi guidati da coach Bryan Whittal chiusero il primo tempo a reti bianche, i tiri nello specchio della porta furono undici da parte della Romania e otto quelli italiani; l’equilibrio che caratterizzò la prima frazione di gioco, non si manifestò nei restanti due terzi di gara: le penalità, ritenute eccessivamente severe, assegnate dai due arbitri svizzeri Gennaro Olivieri e Max Braun agli Azzurri, di cui una di 10’ nel terzo tempo inflitta a Gianfranco Da Rin per proteste, spostarono il baricentro della partita a favore dei padroni di casa, i quali meglio preparati atleticamente, chiusero il match sul 6-2. All’Italia non rimase che disputare, a marzo dell’anno successivo, i Mondiali Gruppo C, il livello più basso nelle manifestazioni internazionali toccato dall’hockey italiano dalla sua nascita.

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