Diciamo subito che il Derby di Ognissanti è stato un evento sportivo SPETTACOLARE, che la vittoria va alla formazione che maggiorente l’ha cercata, l’ha difesa e l’ha meritata e che questo bellissimo evento sportivo può essere considerato come la migliore pubblicità per l’hockey su ghiaccio.
Detto questo, apriamo un dibattito su entrambi i team dei quali, le due tifoserie debbono essere – estremamente – orgogliosi. L’unica cosa che – consentitecelo dire – non riusciamo a condividere è il lancio di fumogeni da parte della curva bolzanina a festeggiare la vittoria. Una cosa che ci ha ricordato una manifestazione “calcistica” e che pensiamo debba essere espletata in un ambiente maggiormente areato, una cosa che troviamo non adatta in un palaghiaccio. Detto ciò, la passione dei supporter bianco-rossi è stata encomiabile così come il loro incessante tifo. Dall’altra parte, la Rienzkurve, è stata a tratti commovente, sostenendo i suoi “eroi” e cercando di trascinarli in una impresa che è apparsa da subito – francamente – al di sopra delle loro possibilità.
Parte fortissimo il Bolzano che, dall’alto della sua classifica e della sua forza, vuole subito prendersi gli onori della ribalta. I circa 300 supporters bianco-rossi hanno, pertanto, subito, l’occasione per esultare quando su tiro di Braden Christoffer, Matt Bradley sfrutta la giocata e segna lo 0:1.
Il Val Pusteria non molla e sospinta dai suoi tifosi trova il pareggio dopo sei minuti di pressione offensiva. Il gol lo segna Matthias Mantinger, non nuovo a prodezze e segnature nei derby tra Lupi e Volpi. L’azione nasce da un tiro di Tyler Coulter che ribattuto dal portiere ospite trova l’attaccante ex Vipiteno, pronto alla deviazione vincente.
Il Val Pusteria anche dopo il pareggio, continua a tenere bene il ghiaccio e verso la fine del terzo, la quarta linea con Svedberg e Purdeller sfiora il 2-1. Nel secondo tempo un tiro da posizione angolata di Michele Marchetti sorprende Andy Bernard e riporta il Bolzano in avanti. Sulle ali del vantaggio i bianco rossi giocano meglio dei loro avversari e controllano bene la zona neutra. Nei minuti finali, il derby si accende con una rissa tra Mats Frycklund e Mike Halmo. Prima della fine, Tyler Coulter ha un’altra possibilità di pareggiare a due minuti dalla fine, ma la fallisce. Sul versante opposto Andy Bernard si fa perdonare l’errore del gol con una grande parata contro Halmo. Poi dopo un “Fighting” tra Svedberg e DiGiacinto, che il gigante pusterese stravince, prima della sirena, arrivano due penalità ai Lupi, (Lacroix e Osmanski) da scontare nel terzo drittel.
La doppia inferiorità consente ai Foxes di andare ancora a bersaglio con Adam Helewka, proprio in apertura di drittel. Al 46 Petan potrebbe riaprire il match ma Harvey è bravo ad intuirne le intenzioni. Poi al 53° in Power play Tommy Purdeller, nello slot, devia, un tiro di Andersen spiazzando la difesa bolzanina. Adesso i Lupi e tutta l’Arena credono all’ipotesi del pareggio e la squadra di casa attacca a testa bassa. A 2:06 dalla sirena Coach Jaspers richiama Bernard e mette un uomo di movimento per cercare il pareggio ma il Bolzano pur dovendo sopportare le penalità a Christoffer (prima) e Mantenuto (dopo) stringe i denti e giocando da grande squadra trova addirittura il guizzo per infilare la gabbia sguarnita e siglare il definitivo 4:2 che pone il sigillo finale a questo (bellissimo) cento novantaseiesimo derby.
Venerdì, 01.11.2024 – Ore: 19:45 – Intercable Arena di Brunico – spettatori: 3104
HC Lupi Val Pusteria – HCB Südtirol Alperia Bolzano 2:4 (1:1, 0:1, 1:2)
Tiri in Porta: 37-39 (15:12 – 8:14 – 14:13) – PIM: 13-15.
Arbitri: Christian OFNER e Trpimir PIRAGIC; Giudici di Linea: Wolfgang PUFF Wolfgang e Daniel SPARER
Head Coach HCP: Jason JASPERS – Head Coach HCB: Glen HANLON
MARCATORI: 04:13 0:1 HCB Matt Bradley (Braden Christoffer); 10:25 1:1 EQ HCP Matthias Mantinger (Tyler Coulter); 24:13 1:2 HCB Michele Marchetti (Giordano Finoro); 41:01 1:3 PP2 HCB Adam Helewka (Simon Bourque); 53:17 2:3 PP1 HCP Tommy Purdeller (Ol Andersen); 59:33 2:4 EN SH1 HCB Luca Frigo (Jason Seed).
Foto Credit Iwan Foppa