di Gianluca Vapi
Ieri sera all’Acinque Ice Arena, davanti ai soliti fedelissimi, si è svolto il primo allenamento dei Mastini agli ordini del nuovo coach sloveno Glavic; grande interesse e curiosità hanno destato i nuovi arrivi in casa giallonera, mentre come sempre la vecchia guardia di varesini DOC ha scaldato i cuori dei tifosi presenti sugli spalti. Analizzando i vari reparti si può notare come la società abbia optato per molti cambi che dovrebbero incrementare il potenziale del team di patron Bino anche se il roster rimane parzialmente incompleto.
L’allenatore di Lubiana rappresenta una delle grandi novità del team varesino: reduce dall’esperienza in terra slovena, il nuovo coach ha come fiore all’occhiello il trionfo con lo Jesenice in Alps Hockey League e Varese rappresenta la sua prima avventura al di fuori della nazione del monte Triglav. Una scommessa vera e propria per la dirigenza giallonera che si deve rifare della scelta errata di Czarnecki della stagione scorsa, nonostante la finale raggiunta. Certo forse sarebbe stato meglio scegliere un allenatore che conosce già la IHL e soprattutto è strano come nelle ultime 5 stagioni all’ombra del Sacro Monte si siano alternati, per vari motivi, 5 coach diversi (Deveze due anni ma non consecutivi): perché non si riesce ad avere un coach che sviluppi il suo lavoro su più anni dando continuità e stabilità all’ambiente?
Il reparto portieri rispetto allo scorso anno non presenta un vero back up del totem Perla ed è una grande mancanza; l’arrivo di Filippo Matonti, anche se considerato un giovane ricco di talento e di prospettiva, forse rappresenta un azzardo sia per la società (nessuna presenza in IHL) sia per il goalie che sicuramente troverà poco spazio a meno che il coach non voglia creare dei mini cicli di partite. Gradito il ritorno di Mordenti dopo l’esperienza a Milano.
Il blocco dei difensori attualmente è composto solo da sei giocatori ed è un reparto che dovrà essere sicuramente rafforzato e ampliato visto anche il maggior numero di partite che si dovranno disputare rispetto alle annate precedenti. I cambi di Makinen – Naslund e Marco Matonti – Vignoli rappresentano sulla carta un miglioramento e si vanno ad aggiungere alle conferme di Erik Mazzacane, Schina, Fanelli e Crivellari (sempre che il nuovo coach non voglia riproporlo in attacco). Se Bertin non farà parte sicuramente del roster giallonero, Raimondi non ha ancora sciolto le riserve sulla sua presenza e su quante partite potrà garantire visto anche il suo prioritario impegno con il Lugano, tuttavia averlo a disposizione sarebbe di fondamentale importanza per la sua grande esperienza e per quei sottili equilibri che regnano nello spogliatoio; ma ieri sera sul ghiaccio di via Albani c’è stata una sorpresa inaspettata con la comparsa di Belloni: se arrivassero questi ultimi due allora le linee difensive sarebbero al completo.
Reparto attaccanti: la società, oltre ad aver confermato gran parte degli avanti gialloneri, ha continuato la sua politica di “scambio di figurine”. L’arrivo del finnico Kuronen è andato a colmare il vuoto lasciato dal messicano Majul mentre il rientro a casa del mago Franchini ha sostituito Pietroniro, il top scorer varesino della scorsa stagione. Gli acquisti di Ghiglione e Fornasetti dovrebbero dare più incisività in attacco e consentire delle rotazioni migliori delle linee offensive, linee che saranno completate oltre che dal gruppo storico di varesini, acquisiti e non, anche dai giovani Allevato e Perino. Manca comunque un giocatore per aver quattro linee complete.
Coach Glavic ha a disposizione un buon gruppo con cui lavorare e applicare le sue idee di gioco; attualmente la difesa è molto scarna (non teniamo ancora conto di Belloni e Raimondi) a livello di organico per affrontare una stagione così lunga e piena di incontri settimanali mentre il reparto d’attacco sulla carta ha migliorato il suo potenziale. Lascia perplessi il fatto che la società bosina non sfrutti la “carta ucraina” come fatto da molti team di IHL lo scorso anno e soprattutto anche per la stagione che sta per incominciare: per esempio il duo ex Feltre Nimenko e Lisenko era così inarrivabile? Tuttavia fino a quando ci sarà sul ghiaccio il nucleo storico varesino la dirigenza avrà sempre una base solida da cui ripartire ogni stagione, ma il tempo passa inesorabile per tutti ed è meglio non pensare a cosa succederà tra qualche anno. C’è sempre la sensazione che non si voglia fare quel piccolo step in più per regalare un “top roster” (chiaramente occorre tenere conto del budget a disposizione) ai supporter varesini, manca forse un colpo di sostanza, un crack di mercato che alimenterebbe ancora di più la passione giallonera. Certo è che il sogno dei 1000 e più dell’Acinque Ice Arena di riconquistare la IHL sarà molto complicato da realizzare visto il super organico della corazzata Aosta candidata numero 1 per fare il double campionato e coppa. Ma il mercato è ancora lungo e si sa c’è ancora tanto hockey da giocare.
LA ROSA
Portieri: Rocco Perla, Leonardo Mordenti, Filippo Matonti
Difensori: Andrea Schina, William Makinen, Marco Matonti, Erik Mazzacane, Filippo Crivellari, Nicolò Fanelli
Attaccanti: Andrea Vanetti, Marcello Borghi, Michael Mazzacane, Gianluca Tilaro, Alessio Piroso, Marco Franchini, Sebastian Allevato, Dennis Perino, Mikael Kuronen, Dylan Ghiglione, Andrea Fornasetti
Coach: Gaber Glavic