Il prossimo 13 novembre alla cerimonia di ammissione alla Hall of Fame di Toronto ci sarà anche l’allenatore dell’Asiago Tom Barrasso.
L’ex portiere è uno delle sette leggende della “Class of 2023”; il sigillo di una lunga carriera iniziata all’età di cinque anni sulle piste ghiacciate all’aperto di Stow (Massachussets). Il suo innato talento gli ha consentito di mettersi in luce a sedici anni con l’Acton Boxborough Colonials, squadra della sua High school, nella stagione 1982/83 con cui ha inanellato una striscia di 22 partite vinte e un pareggio, 10 shutiut e una media goal subiti di 0.99.
Scelto da Buffalo nel Draft 1983 alla quinta chiamata assoluta, Barrasso è passato a giocare dal liceo direttamente in NHL, saltando la trafila del college, leghe junior e leghe minori. Anche nella massima Lega nordamericana coi Sabres ha sbalordito tifosi e addetti ai lavori con una striscia di 26 partite vinte, 3 pareggiate e 12 perse. Le sue prestazioni gli sono valsi premi individuali quali il Calder Trophy, assegnato al miglior rookie della NHL e il Vezina Trophy come miglior portiere della Lega, ed è stato nominato First All-Star Team.
Oltre ad altri trofei personali, nel corso della carriera lo statunitense ha conquistato due Stanley Cup con i Pittsburgh Penguins. Con la Nazionale a stelle e strisce ha partecipato all’Olimpiade invernale del 2002, due Canada Cup, un Mondiale IIHF e un Mondiale Under 20. Nel 2010 è stato ammesso alla United States Hockey Hall of Fame.