Italia, analisi di una disfatta

Italia, analisi di una disfatta

Il Mondiale di 1a Divisione A si è chiuso per l’Italia con un mesto terzo posto; la spedizione Azzurra si era presentata a Nottingham con l’artiglieria pesante e l’intento di centrare la promozione in Top Division: quattro allenatori, un assistant coaches, un allenatore dei portieri, due preparatori atletici e un mental coach. Ma quali numeri ha totalizzato il Blue Team?

La capacità realizzativa ha totalizzato una percentuale del 13,61%, che vale il terzo posto dietro a Polonia e Gran Bretagna, raggiunto con 169 tiri in cinque partite, di cui 146 parati dai portieri avversari.
Terzo posto anche nella graduatoria dell powerplay, tallone d‘Achille degli Azzurri, i quali hanno segnato la miseria di tre goal su 12 situazioni di superiorità, pari al 25%. Al contrario bene il penalty killing, secondo nella relativa classifica con una percentuale del 77,78%, pari a 14 su 18 situazioni di inferiorità senza subire goal, tuttavia la Nazionale paga lo scotto di aver incassato due goal da Dziubinski e Pasiut nella partita cruciale contro la Polonia.

La resa dei portieri è stata la peggiore dell’intero torneo: Justin Fazio e Damian Clara hanno raggiunto la percentuale parate dell’85,84% che vale il sesto e ultimo posto: in cinque partite hanno subito 16 goal, parato 97 tiri su complessivi 113.
La Nazionale italiana si distingue anche nella classifica delle penalità con il primo posto (che nessuno avrebbe mai voluto raggiungere); il totale è di 59’, di cui diciassette penalità da 2’ e una per condotta antisportiva, comminata a Tommaso Traversa.
Gli uomini di coach Keenan sono stato gli unici a riuscire a segnare un goal in inferiorità: il merito è di Luca Frigo, marcatore del momentaneo 2-0 contro al Corea del Sud.
La classifica degli spettatori vale il secondo posto con 11.305 paganti in cinque gare che vale una media di 2.261 presenze, meglio hanno fatto solo i padroni di casa della Gran Bretagna con 19.692 spettatori, pari a una media d 3.938 presenze.

A ognuno le valutazioni del caso.

Per quanto concerne il roster italiano, i miglior marcatori sono stati Daniel Mantenuto (3 goal e 4 assist) e Luca Frigo (2 goal e 5 assist) con 7 punti a testa, mentre la licenza di sniper è assegnata a Thomas Larkin, forte dei suoi 5 goal su 13 tiri (percentuale del 38,46%). Frigo risulta il miglior assistman con 5 passaggi decisivi che gli vale, in questa graduatoria, un +/- di +5. Petan eccelle nei face off vinti, 38 contro 34, pari a  52,78% che vale il decimo posto nella graduatoria generale. Il miglior +/- italiano è di Frigo con +7, condiviso nella relativa classifica con il britannico Nathanael Halbert.
Ad esclusione dei portieri, il giocatore più utilizzato da coach Keenan è stato Alex Trivellato per 105’56”, pari a una media di 21’11” a partita e di 49” di permanenza sul ghiaccio per cambio. Il meno utilizzato, invece, è stato Gregorio Gios: il terzino asiaghese ha giocato complessivamente 28’30”, pari 5’42” per gara e una media cambi di 38”.
I difensori più prolifici sono stati Thomas Larkin e Phil Pietroniro con 6 punti (5 goal e 1 assist per il varesino, 2 goal e 4 assist per l’oriundo).
Inutile dire che il giocatore maggiormente penalizzato è stato Tommaso Traversa con 29’, oltre alla penalità partita contro al Polonia, l’attaccante ha scontato anche 2 penalità da 2’ ciascuna.

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