di Gianluca Vapi
Gara 7: solo il pensarci fa venire i brividi, solo il sentirne parlare fa vibrare l’anima, solo il pronunciarlo genera adrenalina allo stato puro. E così dopo aver sbancato con una incredibile prova di orgoglio e cuore vivo la pista di Caldaro e dopo aver scalato tutti i gironi dell’inferno dantesco per tornare a vedere la luce, i Mastini attendono sul loro bollente, più che mai, ghiaccio i Lucci per un eterna sfida finale, per una gara senza ritorno in cui è racchiusa l’essenza di questa stagione incredibile, indescrivibile, spettacolare. Il colpo d’occhio dell’Acinque Ice Arena è impagabile, è come essere trasportati nel Westfalenstadion di Dortmund regno indiscusso del giallo e del nero: un muro fatto di questi due colori si erge attorno alla pista varesina, accompagnato da cuori pulsanti, da occhi sbarrati, da emozioni infinite del pubblico, lo stesso pubblico che ha in testa un solo onirico pensiero. Un sogno nato pian piano, pattinata dopo pattinata, gara dopo gara, grazie a questo gruppo di ragazzi, di uomini, che hanno saputo, dopo anni di sacrifici infiniti, farsi amare con la semplicità di essere se stessi sia sul ghiaccio che fuori e che hanno saputo creare un’onda giallonera sempre più grande attorno a loro. Ormai sappiano tutto di Varese e Caldaro è inutile aggiungere altro, sarebbe superfluo: ogni piccolo dettaglio andrà curato nei minimi termini perché ogni singolo episodio potrebbe essere decisivo, nulla sarà lasciato al caso. E allora puck sul ghiaccio e si parte per questa super finale che assegnerà il titolo di Campione di IHL.
Primo tempo giocato a ritmi altissimi dalle due squadre; il primo pericolo lo porta Franchini, ma Morandell si fa trovare pronto come poco dopo fa Perla su Oberrauch. Al sesto minuto Drolet ha una buona occasione, il suo tiro finisce alto di poco; la deviazione di Gabriel Vinatzer al decimo fa venire i brividi alla tifoseria bosina mentre la conclusione di Michael Mazzacane è “pinzata” dal goalie ospite. Gli ultimi 5 minuti vedono il forcing del Varese, Caldaro chiuso nel terzo, ma Marcello Borghi è Capitan Vanetti non riescono a superare Morandell. A due minuti dalla fine ancora il capitano giallonero fa partire uno slap dalla media distanza, il puck esce di pochissimo. Finisce così un primo tempo giocato velocissimo e molto corretto dalle due squadre.


Le interviste di Roberto Vedani
FORMAZIONI
HCMV VARESE HOCKEY: 2 Perla (90 Mordenti), 3 Schina, 7 Desauteles, 19 Allevato, 22 E. Mazzacane, 37 Belloni, 69 Bertin, 71 Piccinelli, 9 Drolet, 12 Franchini, 13 Cordiano, 15 Tilaro, 16 Vanetti, 21 Vel Vita, 23 M. Borghi, 27 M. Mazzacane, 32 P. Borghi, 55 Piroso, 88 Privitera, 91 Raimondi, 97 Odoni. Coach: Claude Devèze.
SV KALTERN CALDARO: 50 Morandell (1 Andergassen), 4 Massar, 15 Gruber, 17 Volcan, 18 Uffelmann, 26 Valentini, 27 M.J. Virtala, 28 S. Vinatzer, 66 Obexer, 6 De Donà, 9 A. Oberrauch, 12 J. Oberrauch, 21 R. Felderer, 29 Fink, 33 Erschbamer, 37 Cappuccio, 41 T.S. Virtala, 67 G. Vinatzer, 91 M. Felderer. Coach: Jan Prochazka
HCMV VARESE HOCKEY – SV KALTERN CALDARO 2 – 0 (0:0 0:0 2:0)
TABELLINO: 59’26” (HCMV) Schina (M. Mazzacane), 59’42” (HCMV) Perla EN