Mondiali TD: il precedente con la Danimarca e la Francia

Mondiali TD: il precedente con la Danimarca e la Francia

In occasione dei Mondiali riportiamo alla luce antiche battaglie degli uomini che hanno lottato per la maglia Azzurra. Uno spaccato con cui vogliamo narrare la storia della Nazionale e far conoscere ai lettori le gesta di campioni e accadimenti sconosciuti o dimenticati.

Sono trascorsi dieci anni dall’ultimo successo dell’Italia sulla Danimarca: ai Mondiali di Top Division, gestiti in condivisione da Svezia e Finlandia, gli Azzurri si presentarono da neopromossi. Guidati da Rick Cornacchia, l’obiettivo era la promozione, una vittoria nei 60’ regolamentari contro i danesi era di capitale importanza.

Alla vigilia dell’incontro, la Commissione Disciplinare della IIHF squalificò per un turno l’attaccante Jannik Hansen a causa di una carica alla testa ai danni del ceco Zdenek Kutlak. La Nazionale italiana sul filo di lana riuscì a registrare l’attaccante canadese Dan Tudin, che da poche ore aveva ricevuto il passaporto italiano, e inserirlo nella prima linea d’attacco al fianco di Giulio Scandella e Luca Ansoldi.

“Sapevo che l’iter, con il quale ho ottenuto il passaporto, è molto lungo. Non avevo molte informazioni di ciò che stava accadendo; è stato veramente stressante”, sintetizzò il neo italiano ai microfoni di Hockeytime.net.

Nonostante l’assenza di Christian Borgatello, infortunatosi nella gara d’esordio contro la Germania, la disciplina tattica consentì al Blue Team di chiudere il primo tempo in doppio vantaggio, grazie all’uno-due in 18” di Ansoldi (ispirato da Scandella) e Matt De Marchi, assistito da Nicola Fontanive, impietoso sull’errore di Daniel Nielsen. I tifosi iniziarono a sognare, tuttavia nella frazione centrale il risveglio fu brusco: i biancorossi entrarono sul ghiaccio con un altro piglio e in 12’ ribaltarono il risultato a proprio favore trascinati da Eller (in diagonale), Jesper Jensen, autore di una doppietta, grazie al rebound concesso da Daniel Bellissimo prima e da un disco perso da De Marchi e Nick Plastino successivamente. I due terzini si fecero perdonare 2’ più tardi: Plastino servì a Scandella il disco che valse il pareggio di De Marchi. Concluso il terzo tempo senza reti, a Scandella bastarono 52” per chiudere il match con un guizzo al quale Frederik Andersen non riescì ad opporsi.

A fine partita l’attaccante italocanadese, intervistato da Michele Bolognini, inviato dell’Alto Adige commentò:

“È stato uno dei gol più importanti della mia carriera. Ho ricevuto quel disco quasi sulla blu di difesa e ho tagliato fuori un avversario con un movimento in verticale. Poi, quando ho alzato la testa, mi sono accorto che uno dei due difensori danesi era andato al cambio: avevo ghiaccio davanti a me, e mi sono tuffato a tutta velocità trovando il “buco” giusto per battere il portiere”.

Il successo e i due punti acquisiti non aiutarono la Nazionale italiana che, a fine torneo, retrocesse in 1a Divisione.

 

Delle venticinque gare disputate ai Mondiali, i pareggi tra Italia e Francia sono due; il primo in assoluto è datato 20 gennaio 1935: la Nazionale partì alla volta di Davos con lo scopo di migliorare il nono posto ottenuto nella rassegna iridata dell’anno prima, disputata a Milano, e confermare i progressi, “tangibili e significativi”.

Il sorteggio inserì gli Azzurri nel Gruppo B con la Germania, campione d’Europa in carica e testa di serie, Francia e Polonia. L’obiettivo della prima fase era quello classificarsi tra le prime due e accedere a uno dei gironi di semifinali. Battuti tedeschi 2-0, la Francia fu il secondo avversario. Considerata un’incognita e dal gioco velocissimo, si presentò sul ghiaccio forte del successo per 3-2 ottenuto contro la Polonia.
Il primo tempo, concluso sullo 0-0, fu caratterizzato dal gioco apatico praticato dagli Azzurri, forse sicuri di poter vincere facilmente.
Nella seconda frazione, incitati dal pubblico, gli Azzurri passarono in vantaggio al 12’ grazie ad Ignazio Dionisi che raccolse un passaggio di Decio Trovati e senza esitazione saettò in rete senza che il portiere transalpino poté fermare il disco.
Nel terzo tempo l’Italia controllò la partita, anche se la Francia era tutt’altro che rassegnata. Gli sforzi dei Galletti d’Oltralpe furono premiati al 12’. Pierre Claret passò il disco a Jacques Lacarrière che provò a scappare; Decio Trovati tentò di fermarlo, ma inutilmente. Il francese sfuggì ad altri avversari e scagliò un tiro forte a mezza altezza; il disco colpì il palo interno e s’insaccò. I successivi tentativi dei nostri giocatori non portarono a nessun gol e la gara terminò in pareggio.
Un altro pareggio, ancora per 1-1, con la Polonia consentì di accedere ai gironi di semifinali e avere la certezza di aver centrato l’obiettivo iniziale. Italia e Francia avrebbero dovuto disputare un secondo incontro, valido per il 7°-8° posto, tuttavia i numerosi infortuni denunciati dalle due Nazionali non permise lo svolgimento della sfida.

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