EIHC: l’Italia non decolla

EIHC: l’Italia non decolla

(Budapest) – L’Italia perde il pelo ma non il vizio: anche in Ungheria, con un roster infarcito di giovani di belle speranze, si materializza il fantasma del secondo tempo che ai Mondiali di Top Division e al torneo di qualificazione olimpica di Riga hanno compromesso la prestazione degli Azzurri. Il match inaugurale del Memorial Sarkozy Tamas, contro i padroni di casa, si conclude con una sconfitta per 4-1.

La partita si apre con la prima penalità fischiata a Garat per una trattenuta dopo appena 58” dal fischio iniziale, Petan porta i primi pericoli, sebbene nelle due occasioni avute non centri mai lo specchio della gabbia. Terminata la superiorità tocca a Tedesco cercare la via del goal, disturbato da un avversario non riesce a concludere come vorrebbe. E’ un’Italia tutt’altro che remissiva: in difesa gestisce bene il disco senza dare possibilità ai magiari di impegnare Fadani, mentre in attacco, rinnova il forechecking con l’azione personale di Mizzi che mette pressione agli ungheresi disturbando un loro cambio. Per vedere l’Ungheria dalle parti di Fadani bisogna attendere il 6’ con una mischia davanti allo slot. Il vero primo intervento del goalie azzurro si regista al 9.12, quando blocca il puck scagliato da Kulmala. In meno di 1’ Di Perna si deve accomodare in panca puniti: nei 120” di inferiorità lo special team lavora egregiamente arginando le folate avversarie. I ritmi rimangono alti anche nella seconda parte della frazione iniziale: la migliore occasione ai magiari capita al 17’ con il contropiede di Sebok, la risposta italiana arriva dal Tedesco che, accentratosi dalla sinistra, non riesce a superare Arany, e da Kostner nel proseguimento dell’azione. Il duello tra Fadani e Sebok si rinnova a 39” dal primo riposo, il portiere italiano ancora una volta ha la meglio, tuttavia al termine dell’azione Frank deve accomodarsi in panca puniti, durante la superiorità Erdely recrimina per il palo colpito.

Ad inizio del secondo tempo i restanti minuti di inferiorità sono fatali ai ragazzi di coach Ireland che incassano il vantaggio di Vincze. L’Italia rischia di capitolare nuovamente al 23.15 sulla sassata dalla lunga distanza di Gergely Toth, la punta del pattino destro di Fadani ci tiene in vita. E’ la conferma che quella scesa sul ghiaccio nei secondi 20’ è un’altra Ungheria: forechecking e tiri da ogni dove imbrigliano gli Azzurri nel terzo difensivo. Al 25.51 Mizzi dà respiro alla retroguardia, l’azione si conclude con il fallo di Krisztian Nagy e i 2’ successivi sono puro ossigeno, tuttavia, esaurita la penalità, gli uomini di coach Simpson riprendono a martellare costantemente chiamando Fadani a esibire il proprio repertorio. Al 31.38 Sebok è spedito in panca puniti, la superiorità si risolve con un nulla di fatto. Al 35’ i padroni di casa si presentano per tre volte a tu per tu con l’estremo difensore Azzurro, Gergo Nagy colpisce il secondo palo della serata. Al 37.40 un disco sanguinante perso nel terzo difensivo innesca Gallo costa il 2-0 sul tabellone della Tüskecsarnok.

Dopo i primi minuti interlocutori, Felicetti apre le danze del terzo periodo; la ricerca di soluzioni che possano spezzare il tabù del goal rimangono più che altro un’idea evanescente. Dalla parte opposta Kulmala sfiora il terzo goal al termine di una discesa sulla sinistra. Con il passare dei minuti si rivede la Nazionale italiana della frazione centrale, premiata al 48.15 dalla rete di Berger, lesto a depositare in rete il disco passatogli da fondo pista da Glück. Il goal dà la scossa all’Ungheria, gestire il vantaggio non è più sufficiente, la ricerca del goal che ristabilisca le distanze è la nuova priorità, da un cambio di fronte Frank ha la possibilità di beffarla: giunto sottoporta non riesce a finalizzare. Al 52.18 il bastone alto di Marzolini condanna i suoi, i quali, in mischia subiscono il terzo goal da Gergo Nagy. Di lì a poco Kulmala si vede negare da Fadani il poker. Se il goalie italiano ha reso meno pesante il passivo, il collega di reparto Arany non è da meno, quando neutralizza i tentativi di Ivan Deluca e Sanna. A 1’40” dalla sirena coach Ireland si gioca la carta di movimento in più, mossa vanificata dal definitivo 4-1 di Kulmala.

Ungheria – Italia 4-1 (0-0; 2-0; 2-1)
Ungheria:
Gergely Arany (Miklós Rajna); Milán Horvath – Tamás Pozsgai – Bence Szirányi – Péter Zsombor Gárat – Dániel Kiss – Roland Kiss – Gergely Tóth – Richárd Tóth; Csanád Erdély – István Sofron – Gergő Nagy – Vilmos Galló – Balázs Sebők – Rasmus Kulmala – Péter Vincze – Karol Csányi – Bálint Magosi – Krisztián Nagy – Donát Szita – Ákos Mihály. Coach: Sean Simpson
Italia: Davide Fadani (Hannes Stoll); Dylan Di Perna – Alex Trivellato – Jan Pavlu – Peter Spornberger – Marco Marzolini – Sebastiano Soracreppa – Marco Defrancesco – Ivan Tauferer; Daniel Frank – Joseph Mizzi – Alex Petan – Simon Berger – Ivan Deluca – Leonardo Felicetti – Simon Kostner – Daniel Tedesco – Tommaso Traversa – Stephan Deluca – Diego Glück – Matthias Mantinger – Marco Sanna. Coach: Greg Ireland
Arbitri: Zsombor Pálkövi (Ungheria) e Dániel Rencz (Ungheria) Linesmen: Norbert Ferenc Muzsik (Ungheria) e Bence Kövesi (Ungheria)
Penalità: Ungheria 6 (2/4/0) – Italia 6 (4/0/2)
Tiri: Ungheria 40 (16/13/11) – Italia 31 (13/5/13)
Marcatori: (1-0) 21.41 Péter Vincze (Rasmus Kulmala – Péter Zsombor Gárat) PP; (2-0) 37.40 Vilmos Galló; (2-1) 48.15 Simon Berger (Diego Glück – Ivan Deluca); (3-1) 53.34 Gergő Nagy (Bálint Magosi – Csanád Erdély) PP; (4-1) 58.38 Rasmus Kulmala (Vilmos Gallő) ENG
Spettatori: 1.103
MVP: Vilmos Gallő (Ungheria) e Davide Fadani (Italia)

Classifica: Ungheria p.ti 3 (1 gara); Ucraina p.ti 0 (0); Italia p.ti 0 (1)

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