Qualificazioni olimpiche: le avversarie dell’Italia

Qualificazioni olimpiche: le avversarie dell’Italia

“Ne rimarrà solo uno”: prendiamo in prestito la famosa citazione cinematografica per descrivere il torneo di qualificazione olimpica che inizia a Riga nei giorni prossimi. È l’ultimo atto di un cammino iniziato a Novembre di 2 anni fa e che, causa rinvii dovuti alla pandemia, si conclude solo qualche mese prima dell’inizio dei Giochi di Pechino. Oltre al girone di Riga, si gioca negli stessi giorni anche a Bratislava ed Oslo, per determinare gli ultimi tre posti a disposizione per completare il torneo olimpico a 12. Solo la vincitrice di ogni girone strapperà il pass. In tutti e tre i raggruppamenti il livello è sicuramente alto e non si vede una squadra decisamente fuori dai giochi, se non forse la Corea del Sud, nel girone di Oslo, il cui roster è in un periodo di forte rinnovamento dopo l’ultimo quadriennio olimpico e l’Ungheria, troppo poco competitiva ad alto livello.

A Riga, come è noto, il Blue Team sfiderà i padroni di casa, la Francia e l’Ungheria, in sfide di grande tensione e tradizione.

La Lettonia ha fatto le cose in grande e non vuole assolutamente mancare l’appuntamento con la qualificazione davanti ai propri tifosi, come accadde nello scorso quadriennio, quando i lettoni vennero sconfitti dalla Germania, poi argento a PyeongChang 2018, in una drammatica partita all’Arena Riga, vinta dai tedeschi 3-2, mancando la qualificazione ai Giochi dopo 4 partecipazioni consecutive. I recenti Mondiali hanno lasciato non poco amaro in bocca ai tifosi lettoni, la squadra che aveva brillantemente aperto il torneo con la prima vittoria della sua storia contro il Canada, poi campione, si è poi sciolta durante il torneo, concluso senza nemmeno la qualificazione ai quarti, con sconfitte contro avversari alla portata come Kazakhstan e Norvegia. Il tecnico Bob Hartley è stato sostituito da Harijs Vītoliņš, coach con lunga esperienza in KHL, che ha il compito di non fallire un’altra opportunità sul ghiaccio di casa.

Con poco tempo a disposizione, il nuovo corso di Vītoliņš è molto simile a quello del suo predecessore ed il roster è sostanzialmente lo stesso dell’appuntamento mondiale. In porta il titolare sarà il guardiano dei Langnau Tigers Ivars Punnenovs, che ai Mondiali era il back-up dello sfortunato Matīss Kivlenieks, scomparso tragicamente lo scorso 4 luglio. Back up l’interessante Mareks Mitens, che ha esordito l’anno scorso in AHL dopo una buona carriera universitaria con Lake superior State. Complice il periodo estivo, le novità sono rinforzi di peso, che arrivano dal Nord America: Zemgus Girgensons (Buffalo Sabres), Rūdolfs Balcers (San Josè Sharks) e Teodors Blugers (Pittsburgh Penguins), che sarà il capitano della squadra. Intorno ai tre NHLers, nomi molto conosciuti dagli appassionati di hockey: Rihards Bukarts, Lauris Darzins, Kaspars Daugavins , Andris Dzerins, Oskars Cibulskis, tutti veterani della KHL o delle principali leghe europee. Nel cammino di avvicinamento al torneo, la Lettonia ha disputato tre amichevoli, con la Dinamo Riga (5-1) e affrontando due volte la Norvegia, con il bilancio di una vittoria 4-2 e una sconfitta 4-1

Sommando la presenza dei giocatori NHL, il fattore casalingo e l’esperienza del roster, non si può non considerare i lettoni come favoriti

La Francia, così come l’Ungheria, rappresenta una ben maggiore incognita, non avendo disputato alcun incontro ufficiale nell’ultimo anno, complice la cancellazione dei mondiali di I Divisione. La più recente partecipazione francese ai Giochi Olimpici risale a Salt Lake 2002, dove chiuse al 14esimo posto. Anche nelle ultime qualificazioni olimpiche i francesi erano inseriti nel girone con l’Italia, con entrambe le nazioni eliminate dalla Norvegia.

Anche il selezionatore Philippe Bozon, in carica dal 2019, ha potuto beneficiare della particolare collocazione in calendario ed avrà a disposizione i giocatori militanti in NHL: Pierre-Édouard Bellemare (Tampa Bay Lightning, USA), Antoine Roussel (Arizona Coyotes, USA) e la giovane stella Alexandre Texier (Colombus Blue Jackets, USA). Intorno a loro non c’è moltissima qualità, soprattutto in difesa, dove manca un elemento di livello assoluto, anche se Yohann Auvitu e Hugo Gallet portano l’esperienza maturata di un campionato competitivo come la Liiga finlandese. In attacco, accanto agli NHLers, lo sniper Stephane Da Costa, da anni protagonista in KHL ed i veterani Sacha Treille ed il capitano Damien Fleury. Due le amichevoli disputate prima del torneo: una vittoria 4-2 contro la Corea, dove i transalpini hanno rimontato dallo 0-2, e una contro la Danimarca, persa nettamente 8-2.  Il roster francese è sicuramente di valore, soprattutto in attacco, mentre la difesa potrebbe essere il vero tallone d’achille. Strategicamente piazzata nell’ultima giornata, la sfida contro la Lettonia sarà probabilmente una sorta di finale del torneo.

L’Ungheria arriva anch’essa da quasi un biennio di inattività. Con tre partecipazioni ai Giochi, l’ultima addirittura risalente a Innsbruck 1964, una qualificazione sarebbe un evento epocale, ma gli ungheresi sembrano nettamente la squadra meno forte del gruppo. Nel 2018, con un roster decisamente più forte di quello attuale e pur giocando in casa, vennero eliminati già nel secondo turno di qualificazione dalla Polonia. L’allenatore, il canadese Sean Simpson, in carica dall’anno scorso, ha convocato quelli che senza dubbio sono i migliori giocatori al momento, ma scorrendo il roster ci si rende conto di come giochino quasi tutti o nel Fehérvár AV19, squadra che i tifosi di Bolzano conoscono bene, o nella poco competitiva Erste Liga, il campionato che vede partecipare clubs ungheresi e rumeni. Tra le poche eccezioni, l’attaccante Balázs Sebők, che ha costruito tutta la carriera in Finlandia ed è recentemente passato dal Kalpa Kuopio all’Ilves Tampere, più assistman che realizzatore e il compagno di reparto Kristóf Papp, da due stagioni a Michigan State, senza brillare particolarmente. Il mercato estivo ha portato all’estero anche Krisztián Nagy, finito al SaPKo in seconda divisione finlandese e che qualche anno fa sembrava promettere molto, e il veterano Janos Vas, che a 37 anni è riuscito a strappare un contratto in Ligue Magnus con Chamonix. Un’unica amichevole di preparazione, quella giocata contro l’Austria a Vienna e persa 7-5

La qualificazione dell’Ungheria sarebbe obiettivamente un mezzo miracolo sportivo, potrebbe rappresentare, però, la classica squadra guastafeste in grado di togliere preziosi punti alla favorite.

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