Il precedente con gli USA

Il precedente con gli USA

Dei nove incontri ai Mondiali tra Italia e Stati Uniti l’unico a essersi concluso all’overtime fu quello disputato a Colonia il 18 maggio 2010.

Conclusa la prima fase all’ultimo posto dei rispettivi Gironi, la permanenza in Top Division passava dal Relegation Round. Se i nordamericani, con venti NHLers a roster, la raggiunsero agevolmente, alla vigilia dell’ultimo turno l’Italia doveva vincere lo scontro diretto nei 60’ e sperare in un successo del Kazakistan, ferma al palo in classifica, contro la Francia (vincitrice 2-1 nello scontro diretto) a quota 3 punti come gli Azzurri. In alternativa, in caso di sconfitta e un arrivo a tre, le speranze di salvezza erano legate alla differenza reti.

Il primo periodo evidenziò tutta la differenza tecnica tra le due Nazionali, tuttavia agli statunitensi servì un power play per superare un Daniel Bellissimo in versione saracinesca, a scardinarla ci pensò Brandon Dubinsky da posizione defilata. Mai remissivi, gli uomini di coach Rick Cornacchia non si lasciarono intimidire dai più quotati avversari: al 34’ Mike Souza rubò il disco in zona neutra a Tim Kennedy e lo servì a Giulio Scandella per l’1-1. Nel terzo tempo, dopo le scaramucce iniziali durante le quali gli USA colpirono un palo con Jack Johnson, al 46.49 la discesa di Stefano Margoni si concluse con una staffilata deviata da Scott Clemmenson nella propria gabbia. Sorpasso e salvezza virtuale alla portata, grazie al contemporaneo 4-2 con dei transalpini sui kazaki e classifica avulsa a favore. Quando il miracolo sembrò concretizzarsi, un errore di Trevor Johnson, punito con 2’ per ritardo del gioco, al 51.08 spianò la strada al pareggio in superiorità di Ryan Potulny. L’ultima occasione capitò ad Alexander Egger in contropiede, neutralizzato dall’estremo difensore americano. Tornati all’amara realtà e con la certezza di tornare in 1a Divisione, dopo un overtime chiuso a reti bianche, il Blue Team dovette cedere l’onore delle armi a TJ Oshie, autore del rigore decisivo.

“Ce la siamo giocata fino all’ultimo, però sapevamo che era durissima, noi dovevamo vincere a tutti i costi; ci sono capitati gli Stati Uniti, abbiamo dato tutto, ma non è andata; forse potevamo fare qualcosa in più con la Francia” – commentò Stefano Marchetti a fine partita.

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