Tony PumaNel post partita di Italia-Canada intervengono coach Giorgio de Bettin, e i giovani prospetti Davde Fadani e Simon Pitschieler.
De Bettin
Sono dispiaciuto che martedì il Mondiale dell’Italia finisca; sto allenando in un Mondiale Gruppo A, dove non avrei mai pensato di allenare. C’è tanto lavoro da fare, c’è stanchezza, c’è pressione, ma è quello che voglio e mi piace fare, onestamente ne farei un altro subito dopo.
Faremo le valutazioni con lo staff, poi decideremo con chi iniziare la partita con gli Stati Uniti. Sono contento della prestazione di Davide (Fadani, nda) per mille motivi che conosciamo noi due, gli faccio pubblicamente le mie congratulazioni.
Fadani
Ieri sono stato chiamato in causa dopo tanto tempo, era quello che mi aspettavo. Non mi sono fatto trovare pronto, non voglio scusanti. Ci sono state un po’ di situazioni di gioco che non sono girate bene, tante penalità, tanti minuti in inferiorità, non era quello che desideravo. Al contrario volevo dare una buona impressione di me. Sono qui per giocarmi carte importanti e aiutare prima di tutto la squadra e non è stato abbastanza. Oggi volevo dare una risposta, far capire chi sono alla gene che ci guarda, alla mia famiglia che mi ha aiutato tanto in passato. Sono contento di aver fatto vedere chi sono e chi siamo come Italia: possiamo tenere testa a un Canada che, ovviamente, è un mondo dell’hockey completamente diverso.
Pitschieler
Essere ai Mondiali è un’esperienza molto bella, sono contento di essere qua e di poter vestire questa maglia. Cerco di dare tutto e sono contento di essere stato coinvolto in un goal, contro il Canada è qualcosa di speciale.