Il precedente con la Finlandia

Il precedente con la Finlandia

In occasione dei Mondiali riportiamo alla luce antiche battaglie degli uomini che hanno lottato per la maglia Azzurra. Uno spaccato con il quale si vuole narrare la storia della Nazionale e far conoscere ai lettori le gesta di campioni e accadimenti sconosciuti o dimenticati.

Italia e Finlandia tornano a incontrarsi in un Mondiale di Top Division dopo quattordici anni, l’ultimo confronto avvenne a Mosca il 2 maggio 2007, tuttavia il maggior lasso di tempo in cui le due Nazionali non si incontrarono fu quello intercorso tra il 1959 e il 1982, per gli Azzurri ventitre anni di saliscendi tra Gruppo B e Gruppo C e tanta amarezza.

Vinto in maniera schiacciante il Mondiale di Gruppo B a Ortisei nel 1981, la Nazionale italiana guidata da Dave Chambers si presentò l’anno successivo in Finlandia con l’obiettivo di restare in Gruppo A:

“Entriamo in un mondo, quello del gruppo A, così diverso da quello cui noi siamo abituati da sempre, per cui dobbiamo farci la necessaria esperienza – dichiarò Luciano Rimoldi, Presidente della FISG –. E’ un mondo di professionisti autentici, sia chiaro a quel livello il dilettantismo non esiste più, né fra i dirigenti, nè fra i tecnici  ed i giocatori. La posta in gioco è grandissima  e tutti si adeguano”.

Il successo sugli Stati Uniti (5-3) e il pareggio (3-3) ottenuto contro il Canada il giorno prima diedero al Blue Team i punti necessari per avvicinare la salvezza. A due giornate dal termine della prima fase mancava un ultimo sforzo; la Finlandia, in cerca della qualificazione al Girone delle Medaglie, non era Nazionale da concedere favori.
L’avvio di gara fece ben sperare: Cary Farelli e Ricky Bragnalo annullarono i vantaggi realizzati da Reijo Leppänen e Kari Makkonen, al 13.27 Connie Priondolo mise la freccia del sorpasso spinto dal suggerimento di Grant Goegan. Una nuova impresa stava prendendo forma, l’amaro risveglio prese forma dalla frazione centrale, quando in casa Italia si accese la spia della riserva, aggressività e velocità vennero meno, i finnici presero in mano le redini del gioco dilagando grazie alle cinque reti messe a segno da Kari Jalonen (2), Reijo Leppänen, Jari Kurri e Juha Nurmi.

Gli Azzurri pagarono con una prestazione dai due volti le energie fisiche (Jim Corsi riportò un leggero strappo alla schiena) e nervose spese il giorno prima contro le Foglie d’Acero, riscattatesi contro Stati Uniti superati 5-3 e condannati al Gruppo B. Certi di rimanere nel gotha mondiale e partecipare alle Olimpiadi di Sarajevo 1984, per l’Italia mai una sconfitta fu più dolce.

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