Gli avversari dell’Italia: Norvegia e Lettonia

Gli avversari dell’Italia: Norvegia e Lettonia

Fino a qualche anno fa la Norvegia era un paese in grande crescita dal punto di vista hockeistico: giocatori come Patrick Thoresen o Mats Zuccarello sembravano essere gli apripista di un movimento che prometteva. Invece la “produzione” di talenti si è in qualche modo fermata, o meglio, non ha avuto continuità e oggi il solo Zuccarello rappresenta la nazione dei fiordi in NHL. Anche nelle minors nordamericane la presenza norvegese è limitata, con addirittura zero presenze tra USHL, OHL e WHL, le principali leghe giovanili. Negli ultimi anni appena tre giocatori sono stati selezionati nei draft e tutti non nei primi rounds: Kristian Røykås Marthinsen (Washington Capitals    ) nel 2017, Mathias Emilio Pettersen (Calgary Flames) nel 2018 e Ole Julian Bjørgvik Holm (Columbus Blue Jackets) nel 2020, ma nessuno dei tre ha mai esordito in NHL.

I risultati della nazionale seguono inevitabilmente questa tendenza: in Top Division dal 2006 non è mai andata oltre posizioni di rincalzo, raggiungendo di tanto in tanto i quarti di finale, miglior risultato di sempre. Ai Giochi Olimpici è presente da tre edizioni consecutive, con i quarti di finale nel 2018 – eliminata dai futuri campioni della Russia – come miglior piazzamento.

Anche la Norvegia  è ferma da circa un anno a causa delle restrizioni Covid, così è difficile poter valutare lo stato di forma dei ragazzi allenati da Petter Thoresen: l’ultima uscita, a febbraio 2020, ha visto i norvegesi perdere entrambe le sfide dell’Austria Cup contro Austria (0-2) e Francia (1-2 ai rigori). Nelle tre amichevoli di preparazione ai mondiali, tutte contro la Danimarca, sono invece arrivati due successi (4-0 e 4-3) ed una sconfitta (0-4). Il campionato nazionale si è fermato a gennaio per i numerosi casi di Covid anche all’interno delle squadre, prima di essere cancellato definitivamente a metà marzo, con le squadre che avevano giocato numeri molto diversi di partite: il Frisk Asker, al momento della sospensione  in testa alla classifica, è stato dichiarato campione nazionale.

LA SQUADRA: in porta si equivalgono le due prime scelte, Jonas Arntzen (Orebro HK) e Henrik Haukeland (Farjestad Karlstad), con quest’ultimo che dovrebbe essere il titolare, anche se in campionato non ha vissuto una stagione brillante. La difesa è un reparto giovane, che potrebbe pagare un po’di inesperienza. Eccezioni il veterano Jonas Holøs. Attenzione al classe 2002 Ole Julian Bjørgvik Holm, dei Cleveland Monsters, messosi in luce nel trittico di amichevoli contro la Danimarca. In attacco il nome su cui puntare è quello di Emilio Pettersen degli Stockton Heat: 21 anni e già capitano, cresciuto negli USA, è all’esordio in un torneo mondiale ma gioca con l’accortezza di un veterano. Accanto a lui due promesse in gran parte non mantenute: Mats Rosseli Olsen (Frolunda) e Martin Roymark (Valerenga), ma giocatori con buon senso del gol.

 

La squadra di casa va nuovamente all’assalto di un buon piazzamento in una rassegna iridata, questa volta senza l’appoggio dei propri tifosi, spesso un’arma in più con il loro entusiasmo. Quella che vedremo sul ghiaccio della Riga Arena è una squadra in rinnovamento, nella quale i veterani, nomi che gli appassionati sono abituati a vedere sul ghiaccio mondiale, sono ancora l’ossatura portante, con un ricambio che sembra essere di qualità leggermente inferiore. Per molti giocatori questa sarà probabilmente una delle ultime occasioni per vincere qualcosa con la nazionale. L’inesauribile serbatoio della Dinamo Riga, società di punta del movimento hockeistico del paese, fatica a produrre nuovi talenti ed il campionato nazionale, seppur di discreto livello, non offre quella competitività necessaria a portare elementi in nazionale: l’unico convocato che gioca in un club della Virsliga è Mikelis Redlihs dell’Olimp Riga, giocatore che ha militato per anni nella Dinamo. Dei cinque lettoni che militano in NHL sicuramente non ci saranno Elvis Merzlikins e Teodors Blugers, mentre il top scorer lettone delle due ultime edizioni, Rudolfs Balcers dei San Jose Sharks, che l’allenatore Bob Hartley definisce “un mago con il puck” è per ora ancora impegnato con il club. L’età media alta – non c’è nessun giocatore nato dopo il 1999 nel roster – potrebbe giocare a favore della Lettonia, che non è mai riuscita ad andare oltre il settimo posto iridato (l’ultima volta nel 2004) e punta molto sul mondiale casalingo. Il coach canadese Bob Hartley, in sella dal 2016, ha descritto il 2021 come un anno decisivo per l’hockey lettone, che ha la possibilità di utilizzare il fattore casa sia nel mondiale che nelle qualificazioni olimpiche di fine agosto, anche queste ospitate da Riga.

LA SQUADRA: Assente il portierone Merzlikins, nelle amichevoli di preparazione contro la Svizzera, Hartley ha ruotato i tre portieri a disposizione, ma la maglia di titolare dovrebbe essere di Matiss Kivlenieks (Cleveland Monsters). In difesa giocatori temprati da mille battaglie sui ghiacci europei: Oskars Cibulskis, Ralfs Freibergs, Gunars Skvorcovs, Kristaps Sotnieks e la novità Kristians Rubins (Toronto Marlies), che torna in nazionale dopo l’esordio ai mondiali slovacchi. Anche in attacco la Lettonia conta sull’esperienza: Roberts Bukarts, Lauris Darzins, Kaaspars Daugavins, Miks Indrasis, Martins Karsums e lo “svizzero” Ronalds Kenins sono nomi conosciutissimi. Interessante l’esordiente Renars Krastenbergs ala sinistra che ha finito la stagione in Austria al Villacher SV, guadagnandosi la conferma per la prossima stagione e che ha messo a referto due assist nelle amichevoli di preparazione.

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