Tony PumaNei giorni scorsi una delegazione della IIHF, capeggiata dal Presidente René Fasel, ha incontrato il Presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, il Primo Ministro Roman Golovchenko, il Ministro dello Sport Sergei Kovalchuk, i rappresentanti del Comitato organizzatore locale dei Mondiali 2021 di Top Division e quelli della Federazione bielorussa di hockey su ghiaccio. In tempi normali una riunione di routine per verificare lo stato dell’arte dell’organizzazione di un qualsiasi Mondiale di Top Division, oggi, considerata la pandemia di Covid-19 e le tensioni sociali presenti nel Paese dell’est Europa, è servita a denunciare le preoccupazioni della IIHF.
“Siamo arrivati con requisiti specifici che il Governo dovrebbe soddisfare affinché il Mondiale di Top Division possa svolgersi a Minsk – afferma Fasel in una lunga intervista pubblicata sul sito della Federazione internazionale –. Tra questi c’era l’impegno a trovare soluzioni pacifiche per migliorare la situazione socio-politica all’interno del Paese e per consentire a tutti gli atleti bielorussi l’opportunità di tornare e competere nei rispettivi sport.
Ancora più importante, il Governo bielorusso ha concordato un dialogo aperto e costruttivo con l’opposizione per portare il Mondiale di Top Division fuori dal centro politico e utilizzare lo sport come mezzo per riunire le persone. Riconosciamo che le nostre richieste sono al di fuori dello sport e vanno nella direzione della politica, ma riteniamo che i risultati finali delle nostre richieste siano stati necessari per garantire un campionato sicuro”.
Prosegue il Presidente della IIHF:
“Se andiamo avanti con Minsk come sede del torneo, dobbiamo anche stabilire un sistema in cui possiamo essere certi che il Governo bielorusso sta intraprendendo azioni concrete per adempiere agli impegni presi con la IIHF, altrimenti non sarà possibile organizzare un Mondiale di Top Division a Minsk a causa degli elevati problemi di sicurezza”.
Le Federazioni di Danimarca e Slovacchia, organizzatrici delle ultime due edizioni dei Mondiali, sono andate in soccorso alla IIHF presentando le loro candidature. Saltata invece quella della Russia, a causa della squalifica per doping.
Il Comitato Disciplinare della IIHF ha in corso anche un’indagine sul ruolo di Dmitry Baskov, Presidente della Federazione bielorussa di hockey su ghiaccio, nell’omicidio dell’oppositore Roman Bondarenko.
“La Bielorussia ha accettato di cooperare con la IIHF e di valutare tutte le dichiarazioni dei testimoni, i video e le altre prove pertinenti a sostegno della commissione disciplinare IIHF nelle proprie indagini. Hanno ora riconosciuto la gravità di queste accuse e si sono impegnati a ottenere tutti i fatti possibili. La IIHF continuerà la sua indagine indipendente e si aspetterà di ricevere prove dal procuratore generale per aiutare in questa indagine”.
La matassa rimane intricata, le reazioni seguite all’incontro con Lukashenko e la foto che ritrae Fasel insieme a Baskov all’incontro di KHL tra Dynamo Minsk e Metallurg Magnitogorsk non sono mancate, in primis quella della Federazione svizzera di hockey per bocca del suo Presidente Michael Rindlisbacher:
“Condanniamo fermamente ogni forma di violenza e di violazione dei diritti umani. Abbiamo già informato la IIHF della nostra grande preoccupazione per l’organizzazione dei Mondiali a Minsk in diverse occasioni e ci aspettiamo che la Federazione internazionale prenda una decisione o rilasci una dichiarazione il più presto possibile. Una gestione e una partecipazione sicure al Mondiale hanno la massima priorità per l’hockey su ghiaccio svizzero. Siamo consapevoli della nostra grande responsabilità e non esporremo mai per negligenza una delegazione a un rischio per la sicurezza”.
Accanto a Rindlisbacher si sono schierati anche diversi giornalisti d’oltreconfine e politici di varie nazionalità. In Bielorussia sono scesi in campo alcuni artisti con le loro vignette satiriche di denuncia.