Russia, ridotta la squalifica per doping. Salvi i Mondiali 2023

Russia, ridotta la squalifica per doping. Salvi i Mondiali 2023

Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha parzialmente accolto il ricorso della RUSADA (l’Agenzia antidoping russa) e ridotto da quattro a due anni la squalifica, relativa la falsificazione dei dati e all’inosservanza dell’obbligo di fornire una copia autentica con la quale individuare 145 atleti dopati, comminata dalla WADA nel dicembre 2019 alla Russia.

In buona sostanza alle prossime edizioni delle Olimpiadi e Paralimpiche estive, a Tokyo, invernali, Pechino, o Mondiali, gli atleti che non sono stati coinvolti nel doping potranno gareggiare sotto la bandiera del CIO o quella di ogni singola Federazione, come già successo a PyeongChang 2018 quando gli atleti parteciparono sotto l’acronimo di OAR (Russian Olympic Athletes).

Per quanto concerne i Mondiali di Top Division di hockey del 2023, cadono i timori di una riassegnazione, infatti la squalifica si esaurirà il 16 dicembre 2022. Un problema in meno per René Fasel, Presidente della IIHF, alle prese in queste settimane con il Coronavirus, a cui è risultato positivo, e l’organizzazione dei Mondiali 2021 di Top Division assegnati alla Bielorussia (in cooperazione con la Lettonia), Paese investito da quotidiane proteste sociali esplose in seguito alla contestata rielezione a Presidente della Repubblica di Aleksandr Lukashenko.

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