La IHL Division I perde pezzi

La IHL Division I perde pezzi

Dopo la mancata iscrizione dell’Aosta, anche Chiavenna e Feltreghiaccio non parteciperanno all’edizione 2020-21 della IHL Division I, sebbene la loro presenza fosse stata ufficializzata dalla Federazione. La pandemia di Covid-19 è il comune denominatore, tuttavia ci sono altre le motivazioni, illustrate da Flavio Giorgetta, Dirigente del Chiavenna, e Giuliano Bigarella, neo Presidente del Feltreghiaccio. La voce della FISG è affidata a Tommaso Teofoli, Responsabile Hockey della Federazione.

“I motivi che ci hanno portato a rinunciare alla partecipazione alla IHL Division I sono essenzialmente economici – afferma Giorgetta –: l’interruzione del torneo della passata stagione causa Covid-19 ha creato tante difficoltà a noi e ai nostri sponsor; ci sono aziende che si sono fermate e che non lavorano. Sommiamo anche tutte le incognite che ci sono di questa stagione: si riparte, ma se succedesse ancora qualcosa, sarebbe gravissimo per i nostri sponsor. L’attività del Chiavenna non si ferma in toto, dirotteremo tutti i nostri sforzi allo sviluppo del settore giovanile; c’è ferma intenzione di ripartire l’anno prossimo: abbiamo parlato coi ragazzi, cercheremo di tenere unito il gruppo, faremo tutto il possibile per non lasciarli fermi completamente programmando degli allenamenti. Non ci opporremo a chi vorrà giocare in altre piazze”.

A Feltre sono molteplici i fattori che hanno influito sulla decisione della società: lavori interrotti causa pandemia di Covid-19, una causa aperta tra Comune e la Cooperativa che gestisce il Drio Le Rive, l’impossibilità di rinnovare la proroga per via della normativa antisismica.

“Purtroppo è successo l’inevitabile – si rammarica Bigarella –. La causa principale è il ritardo dei lavori al Palaghiaccio che porterà la consegna a fine ottobre, il ghiaccio sarà disponibile a novembre, periodo in cui la IHL Division I sarà già iniziata. Gli atleti hanno bisogno di allenarsi e in pochi sono disposti a trasferte lunghe: c’è chi frequenta l’università, chi lavora e ha famiglia; il tempo per andare a Pergine o ad Alleghe per allenarsi  e tornare a casa (circa 4 ore) è enorme se paragonato all’ora trascorsa sul ghiaccio. Abbiamo rispettato la loro decisione, sono atleti che giocano per passione, non sono pagati. Per le giovanili stiamo valutando collaborazioni con altri palaghiacci con lo scopo di portare i ragazzi a pattinare almeno una volta alla settimana, nel frattempo faremo attività a secco. Sarà difficoltoso anche per loro, organizzeremo un incontro coi genitori per spiegare loro i problemi che abbiamo, purtroppo, di struttura.

La Federazione, nella persona di Tommaso Teofoli, commenta la riduzione, inattesa, del numero delle partecipanti:

“Non siamo preoccupati della situazione venutasi a creare, perché la IHL Division I è un campionato “entry level”, quello che dà accesso al mondo senior. Non confondiamolo con un campionato di B2: le squadre possono iscriversi, i diritti li acquisiscono in automatico; la mancata partecipazione all’edizione di quest’anno non pregiudica l’iscrizione alla prossima. Per sua natura deve prospettare bassi costi.
Per quanto concerne la formula, sul tavolo ci sono due opzioni, torneo a gironi o nazionale: il primo con sole tre squadre a ovest è di difficile realizzazione, quindi il secondo è il più probabile. Però non decide la Federazione, ma la maggioranza delle società”.

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