Un secolo di hockey olimpico…. e di Mondiali

Un secolo di hockey olimpico…. e di Mondiali

23 aprile 1920-23 aprile 2020: sono trascorsi cento anni da quando venne disputato il primo torneo olimpico di hockey su ghiaccio a cinque cerchi, valido anche come Campionato mondiale. La prima edizione dei Giochi invernali sarebbe stata concepita qualche anno più tardi e sarebbe stata organizzata a partire dal 1924 a Chamonix (Francia). L’anteprima doveva andare in scena già ai Giochi Olimpici del 1916 di Berlino con lo scopo di migliorare le relazioni tra i Paesi, tuttavia queste peggiorarono con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale; l’idea venne posticipata a quelli di Anversa nel 1920: come dichiarato da Jan Casteels, il maggiore storico di hockey belga, la manifestazione olimpica venne assegnata dalle forze alleate della Prima Guerra Mondiale al Belgio per le numerose vittime riportate durante quegli atroci anni. Il Comitato organizzatore dichiarò che se al torneo di hockey avesse partecipato anche il Canada avrebbe inserito nel programma anche all’hockey su ghiaccio: alla Nazionale della Foglia d’Acero si unirono anche gli Stati Uniti; fino alla vigilia le rispettive Federazioni di appartenenza non erano membri della LIHG (acronimo di Ligue Internationale de Hockey sur Glace, quando la lingua ufficiale della Federazione internazionale, fondata tre anni prima, era il francese). La loro affiliazione avvenne tre giorni più tardi, al tempo stesso furono rinnovati i quadri dirigenziali: Presidente fu eletto lo svizzero Max Silling, che ricoprì anche il ruolo di allenatore-giocatore della Nazionale rossocrociata, le cariche di vice furono assegnate al belga Paul Loicq, anch’egli in attività, e all’americano Frank Fellowes.

Come accaduto a Londra nel 1908, gli organizzatori dedicarono una settimana agli sport su ghiaccio. Il torneo di hockey si disputò al Palais de Glace (rimasto in piedi fino al 2019 e abbattuto per far spazio a dei condomini) su una pista di dimensioni ridotte (56mX18m): oltre a Canada (rappresentato dai Winnipeg Falcons) e Stati Uniti parteciparono anche Belgio, Cecoslovacchia, Francia, Svezia (all’esordio a livello internazionale e con un roster formato da giocatori di bandy) e Svizzera.

La durata delle partite era di due tempi da 20’ ciascuno; la formula utilizzata si affidava al “Bergvall system” (conosciuto anche col nome di Vancouver system): le squadre avrebbero giocato una fase ad eliminazione diretta per determinare il vincitore. Le squadre perdenti si sarebbero contese la medaglia d’argento, mentre le sconfitte avrebbero lottato per la medaglia di bronzo. In questo modo le medaglie sarebbero state assegnate con un numero minimo di partite.
Il Canada si aggiudicò la medaglia d’oro abbastanza agevolmente, in finale travolse la Svezia 12-1 a conferma dell’ampio divario tra l’hockey d’oltreoceano e quello europeo. Come prevedibile solo gli Stati Uniti furono capaci di tenere loro testa: la sconfitta per 2-0 (Frank Frederickson e Konnie Johannenson i marcatori) dirottò la Nazionale a Stelle e Strisce nella lotta per la medaglia d’argento, vinta strapazzando la Cecoslovacchia 16-0.

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