IIHF Hall of Fame: i nominati del 2020

IIHF Hall of Fame: i nominati del 2020

La macchina organizzativa dei Mondiali svizzeri, in programma nel mese di maggio, è in moto oramai da tempo; tra le scadenze in agenda c’è la nomina dei nuovi membri che faranno parte della Hall of Fame della IIHF dal 24 maggio, data in cui avverrà la cerimonia di consacrazione; le scelte della Commissione storica della Federazione Internazionale sono cadute su Ryan Smyth, Mathias Seger, Kimmo Timonen, Mark Streit, Alexei Yashin, Mong-Won Chung, Zoltan Kovacs e Ron Berteling.

Ryan Smyth è il giocatore canadese che ha vestito più volte la maglia delle Foglie d’Acero (61) ai Mondiali, e ne è stato Capitano in 39 occasioni. Tutti numeri che hanno contribuito ad affibbiargli l’appellativo di “Captain Canada”. La carriera con la Nazionale gli ha fruttato un Mondiale Junior (1995), due Mondiali senior (2003 e 2004), un’Olimpiade (2002), una World Cup (2004) e una Spengler Cup (2012).

Un altro primatista è Matthias Seger, difensore della Nazionale svizzera con la quale ha giocato i Mondiali dal 1998 al 2014, ad eccezione di quello del 2007. E’ stato Capitano dei rossocrociati ai Mondiali Juniores del 1997, a quelli senior per quattro volte (2010, 2011, 2013 e 2014) e alle Olimpiadi di Sochi del 2014. Seger era noto per il suo gioco in zona difensiva, la sua sportività e le doti di leadership nello spogliatoio.

Kimmo Timonen è considerato tra i più grandi difensori della sua epoca, soprattutto in Finlandia: con la Nazionale finnica ha disputato cinque Olimpiadi ed ha conquistato una medaglia d’argento (2006) e due bronzi (1998 e 2004), sette Mondiali conditi da tre medaglie d’argento e una World Cup persa in finale contro il Canada nel 2004. Il terzino è stato anche protagonista di una storia curiosa: ad inizio della stagione 2014/15 i medici gli diagnosticarono coaguli di sangue alla gamba destra e ai polmoni; i Philadelphia Flyers, sua squadra degli ultimi sette anni, pensando che la carriera del giocatore fosse finita, lo scambiarono con i Chicago Blackhaws. Una volta ristabilitosi aiutò la sua nuova squadra a conquistare la Stanley Cup.

Streit è stato la prima superstar svizzera della NHL; nella massima Lega nordamericana è sbarcato a 27 anni, grazie alle sue prestazioni nei dieci Mondiali giocati con la Nazionale rossocrociata che lo misero sotto i riflettori degli scout d’Oltreoceano e gli permisero di essere draftato dai Montreal Canadiens nel 2004 (9° giro, 262a scelta assoluta). Il gioco espresso nella sua lunga carriera lo ha reso un leader naturale in Nazionale, con la quale ha disputato tredici Mondiali, di cui nove da Capitano, e quattro Olimpiadi (tre con la “C” sul petto).

Alla cerimonia di ammissione alla Hall of Fame la Russia sarà rappresentata da Alexei Yashin: quando era in attività era considerato un giocatore difficile da superare, pattinatore esperto con un gran tiro, capace di alzare il livello di gioco quando le situazioni lo richiedevano. Con la “Sbornaja” ha disputato nove Mondiali vincendo una medaglia d’oro nel 1993 e una di bronzo nel 2005, tre Olimpiadi (argento nel 1998 e bronzo nel 2002) e due World Cup (1996 e 2004).

La categoria Builder accoglierà Mong-Won Chung, il sudcoreano è stato uno dei fautori più determinati dell’unificazione delle squadre femminili di hockey delle due Coree alle Olimpiadi di PyeongChang 2018. Appassionato di hockey da oltre trent’anni, ha contribuito ad avviare l’Asia League nel 2003. Nel 2010 è diventato vicepresidente della Federazione coreana, mentre da gennaio 2013 ne è stato nominato Presidente, la carica gli ha permesso di portare avanti il suo “Progetto PyeongChang” con il quale ha migliorato il livello delle Nazionali maschile e femminile in vista delle partecipazioni ai Giochi a cinque cerchi.

Il Paul Loicq Award, assegnato a coloro che hanno dato un contributo eccezionale all’hockey internazionale, quest’anno verrà consegnato a Zoltan Kovacs: un vita, la sua, spesa interamente al servizio dello sport di squadra più veloce al mondo, prima da giocatore, successivamente da allenatore e dirigente. In quest’ultima veste lavora alacremente per sviluppare l’hockey di casa. La partecipazione della Nazionale magiara ai Mondiali di Top Division nel 2009 e nel 2016 hanno fatto parte degli obiettivi iniziali; il sogno nel cassetto rimane l’organizzazione del massimo torneo iridato.

Il Bibì Torriani Award, riservato a quei giocatori che hanno gareggiato al di fuori delle migliori Nazionali, ma che hanno avuto grande impatto nei loro paesi, verrà ritirato da Ron Berteling, giocatore che partecipò con la Nazionale olandese alle Olimpiadi del 1980 e al Mondiale di Gruppo A del 1981; un risultato ottenuto in Romania nel 1979 con la promozione degli Oranje di cui Berteling fu la punta di diamante.

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