Lugano: una battuta d’arresto che può fare davvero male

Lugano: una battuta d’arresto che può fare davvero male

Bianconeri sconfitti (3-1) dal Langnau. Dopo più di metà partita, Walker apre le marcature, ma, nel periodo conclusivo, gli ospiti ribaltano dapprima il risultato con i gol di Schmutz e Maxwell per poi chiudere i conti con la rete di Pesonen a porta vuota.

Tre vittorie di fila possono rivelarsi molto utili per rimettere le cose a posto. Battendo poi una diretta concorrente come il Langnau alla Corner Arena, il Lugano ritroverebbe una posizione di classifica più consona alle aspettative di inizio stagione e si lancerebbe con sempre maggior ottimismo verso il suo obiettivo minimo, un posto nei playoff. Un successo varrebbe di sicuro più dei tre punti in palio per i bianconeri, momentaneamente saliti al settimo posto della classifica del campionato di NL. E, invece, a sorpresa, arriva la più cocente delle sconfitte, un (3-1) con tutte le tre reti al passivo, subite nel periodo finale..

Seppur reduce da quattro sconfitte consecutive, la formazione di Ehlers parte col piede giusto, impegnando Zurkirchen con un backhand del suo giocatore migliore, il Top Scorer Pesonen. Al minuto 03:25, però, una trattenuta fallosa fischiata dagli arbitri a Rűegsegger, permette ai bianconeri di provare a capitalizzare la prima superiorità numerica della serata. Il tentativo fallisce malamente, come quello successivo (fuori Cadonau per sgambetto ai danni di Fazzini), nonostante le uniche due conclusioni effettuate, rispettivamente, da Fazzini e Lammer. Con Postma relegato per la terza volta consecutiva in tribuna come straniero in sovrannumero e Morini, unico indisponibile, il Lugano pur senza dannarsi l’anima, comanda il gioco a proprio piacimento e, così, solo grazie alla bravura di Punnenovs, Walker non può gioire dopo la sua conclusione a botta sicura nei pressi dello slot . A tre minuti dal termine del primo periodo, però, da uno svarione a centro pista di Chorney, per poco, non si creano i presupposti per il gol degli ospiti, con Pesonen che può involarsi tutto solo verso la porta di Zurkirchen, senza riuscire a superarlo.

Nel periodo centrale, dopo una fase di gioca  piuttosto confusa, il Lugano torna a farsi pericoloso sfiorando il gol con Klasen, la cui conclusione, dopo uno slalom in velocità, viene respinta con la spalla da Punnenovs. Al minuto 26:35, ad una penalità fischiata a Di Domenico, per un evidente fallo ai danni di Lammer, ne segue minuto un’altra, dopo quasi un minuto, a carico di Mc Intyre, reo di una inutile bastonata nei confronti di Cadonau. In 4 contro 4, Suri va vicino al gol in contropiede, anche se l’occasione più clamorosa capita proprio sulla stecca dello stesso Mc Intyre, che trova a sbarrargli la strada l’ottimo Punnenovs. Dopo due buone occasioni create dagli ospiti, con Schmutz prima e Maxwell poi, i bianconeri sbloccano il risultato, grazie al diagonale millimetrico di Walker, splendidamente servito da Suri (1-0) al minuto 32:54. Prima del suono della seconda sirena, i bianconeri, in power-play per l’uscita di Schmutz, falliscono una buona opportunità con Fazzini, che non trova il bersaglio vincente nonostante la porta bernese fosse praticamente sguarnita.

Nel periodo conclusivo, un diagonale da posizione angolata di Maxwell, costringe subito Zurkirchen a una difficile deviazione di pattino. I “tigrotti” rientrano in pista con grande aggressività e si rendono pericolosi altre due volte, con altrettante conclusioni di Huguenin e Grossniklaus. Quando poi la formazione di Pelletier, rimane in inferiorità numerica per l’uscita di Riva, gli ospiti sfiorano altre due volte il gol con Earl e Maxwell. Proprio quest’ultimo però si rende autore di un errore imperdonabile, favorendo la fuga solitaria di Lajunen, fermato fallosamente da Huguenin  davanti alla gabbia di Punnenovs. Gli arbitri assegnano senza alcuna esitazione il tiro di rigore, che lo stesso attaccante finlandese spreca però malamente. La formazione di Ehlers, rinfrancata dallo spavento, si trasforma, spinge con maggior decisione e, sfruttando al meglio altri due minuti di superiorità numerica per l’uscita di Sannitz, riesce a trovare il gol del pareggio con un tocco ravvicinato di Schmutz (1-1), al minuto 47:04. Trascorrono altri sessanta secondi e la squadra ospite, riesce addirittura nell’impresa di capovolgere il risultato, questa volta con Maxwell (1-2). I bianconeri reagiscono con tanta rabbia e poco lucidità, e le conclusioni di Fazzini e Bertaggia non centrano il bersaglio. Chorney prova a risolverla da solo, ma trova davanti a sé sempre l’ottimo Punnenovs. Pelletier richiama in panchina come da prassi Zurkirchen a due minuti dal termine. Sull’altro fronte, Di Domenico fallisce il gol ben servito da Pesonen, mentre Punnenovs compie l’ennesimo miracolo salvando di pattino su Fazzini. Il sigillo è invece opera di Pesonen che col il suo gol a porta vuota, permette si “tigrotti” il sorpasso in classifica sui bianconeri, ricacciati di nuovo sotto la linea. E domani ci sarà da affrontare la difficile trasferta di Zurigo. Dopo quattro sconfitte, invece, si interrompe la striscia negativa dei Tigers, che se la vedranno domani alla Ilfis con l’altra capolista, lo Zugo.

L’intervista di Roberto Vedani a Mauro Jörg

 

HC Lugano – SCL Tigers  1 . 3 ( 0 . 0 – 1 . 0 – 0 . 3 )

32:54  1 . 0  91.Walker (9.Suri)

47:04  1 . 1  71.Schmutz (64.Neukom-10.Earl)  PP1

48:39  1 . 2  49.Maxwell (21.Kuonen)

59:52  1 . 3  82.Pesonen  ENG

 

Penalità     :  Lugano  4 x 2                                      SCL Tigers  5 x 2  

Arbitri        :  Micha Hebeisen –Ken Mollard        Linesman  :  Dominik Schlegel – Flavio Ambrosetti

Spettatori :  5670

HC Lugano : Zurkirchen, Wellinger-Chorney, Bertaggia-McIntyre-Klasen(TS), Riva-Chiesa(C), Suri-Lajunen-Bűrgler, Vauclair-Loeffel, Lammer-Sannitz(A)-Fazzini, Jecker-Jörg, Walker(A)-Romanenghi-Zangger. All. Pelletier  

SCL Tigers : Punnenovs, Leeger(A)-Cadonau, Neukom-Maxwell-Kuonen, Lardi-Erni, Pesonen(TS)-Berger(C)-Di Domenico, Huguenin-Blaser(A), Earl-Diem-Schmutz, Grossniklaus-Andersons, Sturny- In Albon-Rűegsegger. All. Ehlers

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