Il Lugano rimane fermo al palo

Il Lugano rimane fermo al palo

Un Lugano dimesso e poco incisivo in attacco incassa la seconda sconfitta casalinga consecutiva ad opera del Davos; i bianconeri possono recriminare per i pali colpiti da Walker e Chiesa, ma ciò non giustifica la prestazione al di sotto delle aspettative.

C’è voglia di riscatto in casa del Lugano, dopo la sconfitta alla prima giornata contro il Losanna: i bianconeri partono a spron battuto con la chiara intenzione di imporre il proprio gioco, il Davos prende presto le contromisure rendendosi sovente pericoloso, tuttavia da un errore di Stoop all’altezza della blu d’attacco, consente a Lammer di scattare in contropiede e concludere su van Pottelberghe. Con il trascorrere dei minuti i grigionesi guadagnano porzioni di ghiaccio costringendo i padroni di casa ad arretrare il baricentro. Nonostante il gran lavoro dei dieci uomini di movimento, gli estremi difensori rimangono a lungo inoperosi, a testare i riflessi di quello davosaiano ci pensa al 10’ Spooner senza ottenere i risultati sperati; un minuto più tardi Walker colpisce un palo durante una furibonda mischia davanti allo slot avversario. Al termine dell’azione Tedenby è spedito in panca puniti per sgambetto, la prima superiorità della partita si chiude senza un nulla di fatto. Le parti si invertono al 16.20 (Bertaggia in penalty box) e, dopo il tentativo di Lindgren, Tedenby devìa in rete la sassata dalla lunga distanza di Du Bois quanto basta per ingannare Zurkirchen. Il goal è annullato dagli arbitri per un bastone alto che ha viziato l’azione di gioco.

In avvio della prima ripresa il Vauclair si rende insidioso in diagonale, la fiammata non accende l’attacco dei sottocenerini; l’equilibrio prende il sopravvento, a spezzarlo ci prova Chiesa con una conclusione che si stampa sul palo. La partita si anima improvvisamente, i bianconeri sono ora più convinti delle loro potenzialità e, nonostante Eggenberger provi a minarle, Chiesa risponde con un’azione simile alla precedente che gli consente di firmare il vantaggio. Sulle ali dell’entusiasmo Bertaggia sfiora il raddoppio un minuto più tardi. I 2’ fischiati a Suri danno il via libera al pareggio di Marc Wieser maturato 1” dopo la conclusione della penalità. Con il risultato nuovamente in discussione il Lugano anziché reagire subisce l’iniziativa degli ospiti, i quali, con la complicità di Zurkirchen il ribaltano il punteggio per mano dello stesso Wieser.

Nel terzo tempo i grigionesi cercano maggiormente la via del goal, dopo i tentativi falliti da Ambühl, Baumgartner e Lindgren, Tenderby allunga bucando il five hole di Zurkirchen. I due goal di vantaggio permettono agli uomini di Wohlwend di amministrare la partita ed arginare le iniziative bianconere. La penalità inflitta a Bürgler al 51.06 complica  ancora di più i piani di risalita dei ticinesi. Al 58.22 viene in soccorso Corvi sanzionato per un gancio con bastone, 18” più tardi Fazzini riapre la partita. Un cambio errato a 29” dalla sirena e la conseguente penalità per troppi uomini sul ghiaccio costringe il Lugano ad alzare bandiera bianca.

Intervista di Roberto Vedani a Samuel Guerra (Davos) nel post partita

Lugano – Davos 2-3 (0-0; 1-2; 1-1)
Lugano:
Sandro Zurkirchen (Stefan Müller); Taylor Chorney – Atte Ohtamaa – Julien Vauclair – Romain Loeffel – Benoit Jecker – Alessandro Chiesa – Elia Riva; Mauro Jörg – Jani Lajunen – Sandro Zangger – Alessio Bertaggia – Raffaele Sannitz – Dario Bürgler – Reto Suri – Ryan Spooner – Luca Fazzini – Dominic Lammer – Matteo Romanenghi – Julian Walker – Timo Haussener. Coach: Sami Kapanen
Davos: Joren van Pottelberghe (Sandro Aeschlimann); Claude Paschoud – Otso Rantakari – Sven Jung – Felicien Du Bois – Samuel Guerra – Lukas Stoop – Lorenz Kienzle; Andres Ambühl – Enzo Corvi – Fabrice Herzog – Benjamin Baumgartner – Perttu Lindgren – Marc Wieser – Dino Wieser – Marc Aeschlimann – Yannick Frehner – Mattias Tedenby – Thierry Bader – Nando Eggenberger – Chris Egli. Coach: Christian Wohlwend
Arbitri: Marc Wiegand e Philip Ströbel Linesmen: Roger Bürgi e Thomas Wolf
Penalità: Lugano 8 (2/2/4) – Davos 4 (2/0/2)
Tiri: Lugano 29 (14/6/9) – Davos 33 (10/13/10)
Marcatori: (1-0) 31.53 Alessandro Chiesa (Benoit Jecker); (1-1) 35.19 Marc Wieser (Nando Eggenberger – Benjamin Baumgartner); (1-2) 37.31 Marc Wieser; (1-3) 46.51 Mattias Tedenby (Andres Ambühl); (2-3) 58.40 Luca Fazzini (Romain Loeffel) PP EA
Spettatori: 5.434
MVP: Sandro Zurkirchen (Lugano) e Marc Wieser (Davos)

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