Robbie Tallas, dai Florida Panthers alla Nazionale

Robbie Tallas, dai Florida Panthers alla Nazionale

In questi Mondiali la Nazionale italiana ha un coach che arriva direttamente dalla National Hockey League: è Robert Wayne “Robbie” Tallas (nato il 20 marzo 1973 ad Edmonton), un ex portiere canadese che ha giocato nella National Hockey League (NHL) con i Boston Bruins e i Chicago Blackhawks, con le quali ha partecipato a 99 partite, e ha militato tanti anni tra American Hockey League, Western Hockey League  nei farm team delle franchigie NHL.  Durante il lock out del massimo campionato nordamericano nella stagione 2003-04, Robbie si è trasferito in Europa: prima in Finlandia con la squadra della lega finlandese di Hämeenlinnan Pallokerho  per poi passare in Ebel con il Salisburgo.

“Conosco Clayton da tanti anni. Sfortunatamente con i Florida Panthers siamo usciti presto dai playoff, e quindi ero tranquillamente a casa mia in vacanza, quando mi ha chiamato Beddoes chiedendomi se mi interessasse questa avventura con l’Italia. Mi ha spiegato dettagliatamente come era la situazione: una squadra formata da giovani impegnata in un girone difficile dei Mondiali di  Top Division. Sapevamo dal principio che ci sarebbero state tante difficoltà, tutto prevedibile ovviamente: ho parlato con la mia famiglia e ho preso la decisione di portare la mia esperienza e ne sono onorato di questa opportunità che mi è stata data. Per quanto riguarda i giocatori penso che comunque sia una buona occasione poter partecipare ad un torneo come i Mondiali di Top Division perché offre la possibilità di affrontare delle squadre molto forti. E’ un esempio per i giovani  che serve come stimoli per intraprendere questo sport e soprattutto riconoscere gli sforzi che  fa il movimento hockeistico nazionale.”

Per Robbie, abituato ad allenare i migliori giocatori NHL al mondo è sicuramente una nuova esperienza:

“Sono fortunato di aver a che fare con giocatori di grande calibro: tuttavia non sempre è semplice saperli gestire. In NHL si giocano tantissime partite e quindi devono sempre essere al meglio della forma. Con la Nazionale italiana ho trovato ragazzi molto insicuri e con  tanti dubbi, quindi devo cercare di infondergli fiducia in se stessi. Devono guardarsi allo specchio e considerarsi i migliori giocatori in Italia, perché vengono convocati in Nazionale e di questo devono esserne orgogliosi. Il mio compito qui è quello di aiutarli con la tecnica ed infondere anche tanto coraggio ad affrontare a viso aperto gli avversari sul ghiaccio”.

Il fascino dell’Europa è rimasto intatto, nonostante l’infortunio che ha messo fine alla sua carriera:

“Visto che nelle mie due stagioni in Europa mi sono trovato molto bene, sono stato motivato nel tornare nel Vecchio Continente, anche se sfortunatamente mi sono fatto male proprio in Austria quando giocavo in EBEL. L’infortunio che ho patito è stato talmente grave che ha posto fine alla mia carriera di portiere prematuramente. Quando sono tornato oltreoceano mi sono trasferito in Florida dai Panthers, tuttavia non essendo più al meglio della condizione sono stato costretto  ad appendere i pattini al chiodo nel 2005. Dall’agosto 2009 sono l’allenatore dei portieri di quella franchigia”.

Robbie non è per nulla scoraggiato dai risultati fin ora ottenuti dall’Italia:

“Ho avuto troppo poco tempo per mettere a disposizione tutta la mia esperienza ai tre portieri Azzurri e purtroppo i risultati dell’Italia non riflettono tutto l’impegno che i giocatori danno durante le partite: abbiamo incontrato squadre fortissime di altissimo livello con ottimi elementi, i migliori giocatori nella NHL e al mondo. E’ difficile affrontare giocatori di questo calibro. Abbiamo ancora una possibilità da sfruttare e sono sicuro che i ragazzi cercheranno di dare tutto il possibile fino alla fine del torneo. Le partite che abbiamo giocato con le squadre forti serviranno come esperienza per il futuro. Serve affrontare con spirito ogni singolo incontro ed esser sicuri di se stessi con la consapevolezza che te la devi giocare e non aver paura di nessuno”.

L’invito a ‘comparire’ nello staff della Nazionale Italiana, potrebbe essere rinnovato anche per la prossima stagione, impegni permettendo della NHL:

“Sicuramente mi piacerebbe ritornare ad aiutare la Nazionale italiana anche nei prossimi anni; per di più adoro la pasta e la vostra cucina: ci sono zone in Italia che assomigliano al Canada, qui mi sento come a casa”.

 

Le statistiche di Robbie Tallas

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