Mondiali TD: il precedente con l’Austria

Mondiali TD: il precedente con l’Austria

In occasione dei Mondiali riportiamo alla luce antiche battaglie degli uomini che hanno lottato per la maglia Azzurra. Uno spaccato con il quale si vuole narrare la storia della Nazionale e far conoscere ai lettori le gesta di campioni e accadimenti sconosciuti o dimenticati.

Nel secondo dopoguerra la Nazionale italiana raggiunse il suo primo apice negli anni ’50 (il secondo è degli anni ’90), favorito dall’introduzione di alcuni oriundi nel roster che ne aumentarono il tasso tecnico e contribuirono alla conquista di tre Criterium d’Europa (l’attuale 1a Divisione A) su quattro partecipazioni.

L’avventura che portò il Blue Team, guidato da Pete Bessone, alla conquista del secondo trofeo nel 1953 iniziò contro l’Austria: l’avvio di gara fu spigoloso, nonostante il buon momento Azzurro, gli austriaci aprirono le marcature con Wilhelm Schmid al 6’, tuttavia due minuti più tardi Donald Lato pareggiò con un’azione personale; dopo diversi interventi di Vittorio Bolla, Jimmy De Meis, nell’arco di un minuto (18’ e 19’) segnò due reti che permisero all’Italia di chiudere la prima frazione di gioco sul 3-1. In apertura del periodo centrale gli ex asburgici accorciarono ancora con Schmid, le distanze furono ristabilite da Donald Lato durante i 2’ assegnati a Hans Scarsini. Con il trascorrere dei minuti la partita divenne sempre più combattuta: Giancarlo Agazzi (27’) e Domenico Sartor regalarono alla squadra capitanata da Aldo Federici altre due reti, annullate nel volgere di 2’ da Schmid (34’), vera spina nel fianco degli italiani, e Konrad Staudinger (36’). Il risultato fu messo in ghiaccio da Domenico Sartor, il quale con un hattrick, intervallato dalla rete di Gerhard Springer, chiuse la partita.

Il 9-5 finale rappresenta ancora oggi l’incontro con maggiori goal tra le due Nazionali. Nella kermesse andata in scena a Zurigo e Basilea, l’Italia sbaragliò la concorrenza chiudendola a punteggio pieno. Il ritiro della Cecoslovacchia, dovuto all’ordine ricevuto dalle autorità di rientrare in Patria in seguito alla morte del Presidente della Repubblica Klement Gottwald, classificò la Nazionale italiana al quarto posto assoluto, ritenuto dalla IIHF il suo miglior risultato di sempre.

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