Scure del Giudice Sportivo sul Merano

Scure del Giudice Sportivo sul Merano

Ha avuto strascichi Gara 5 di finale di IHL tra Merano e Caldaro; il Giudice sportivo è intervenuto pesantemente assegnando una squalifica fino al 14 novembre 2019 a coach Max Ansoldi, inibizioni all’attività federale ai dirigenti Walter Andriolo, fino al 6 maggio 2019, e Fabio Oieni, fino al 30 gennaio 2020 e una diffida alla società meranese.

Dal rapporto arbitrale emerge che Ansoldi, “a partita conclusa, nel manifestare la sua animata protesta nei confronti dell’ operato dei direttori di gara, impugnava una stecca in carbonio lesionata, lanciandola, come un giavellotto, in direzione degli arbitri all’altezza delle loro teste, rischiando in particolare di colpire un linesman impegnato nel controllo dei giocatori in vista dell’imminente cerimonia di premiazione. Inoltre durante detta cerimonia insultava gli Ufficiali di gara, dicendo loro che facevano schifo, che erano scandalosi, che dovevano vergognarsi e che avrebbero potuto farsi fotografare insieme alla squadra avversaria nel momento della consegna della coppa. Infine proseguiva nell’atteggiamento di protesta anche nel corridoio che conduce agli spogliatoi e sino all’uscita dallo stadio da parte dei direttori di gara, battendo ripetutamente con la mano contro la porta dello spogliatoio degli arbitri”.
Un comportamento ritenuto dal Giudice sportivo gravemente ingiurioso, senza attenuanti che ha infranto i principi di lealtà e probità sportiva.

Andriolo, “nello stesso contesto in cui si verificavano le infrazioni disciplinari contestate all’Ansoldi Massimo, il predetto tesserato, in qualità di dirigente della squadra di casa, esternava la propria opinione in merito all’arbitraggio, definendo “vergognosi” i direttori di gara. Ciò premesso, al dirigente Andriolo Walter è addebitabile un unico epiteto irriguardoso, pronunciato peraltro nell’ ambito di una valutazione critica più articolata dell’ operato dei direttori di gara, da ritenersi pienamente legittima, come si desume chiaramente dal rapporto arbitrale stesso (cfr: “esternava la propria opinione in merito all’arbitraggio”). A differenza dell’Ansoldi Massimo, non è quindi contestabile al tesserato ivi segnalato l’offesa alla dignità della classe arbitrale, né la violenza verbale, connotata da particolare antisportività”. “Ne consegue la comminazione dell’ inibizione dalle funzioni di dirigente societario e di rappresentanza della società di appartenenza per la durata di giorni 7 (sette)”.

Fabio Oieni, “dal rapporto arbitrale emerge che, a partita ultimata, mentre erano in corso i festeggiamenti della squadra ospite per la vittoria appena conseguita sul campo di gara, il predetto tesserato, in qualità di socio del sodalizio meranese, dopo avere preso a calci alcuni caschi appartenenti a giocatori del SV Kaltern Caldaro che si trovavano appoggiati a terra all’ingresso della pista ghiacciata, continuava per tutta la durata della cerimonia di premiazione a minacciare la quaterna arbitrale con gesti ed epiteti pronunciati ad alta voce, tra l’altro del seguente tenore: “ Vi aspetto fuori”. Successivamente, al momento della consegna delle medaglie, si presentava nella cabina assegnata ai cronometristi e proseguendo nel suo atteggiamento di protesta iniziava a battere con le mani contro la protezione in vetro posta alle spalle dei direttori di gara, senza che alcuno intervenisse per farlo desistere. Inoltre mentre – poco dopo – gli arbitri, usciti dalla pista ghiacciata, imboccavano il corridoio che conduce agli spogliatoi, l’Oieni Fabio continuava ad insultare gli stessi, con atteggiamento provocatorio ed intimidatorio, dirigendosi a passo svelto verso di loro e spintonando un linesman che si era frapposto nel tentativo di impedirgli di entrare in contatto con gli altri arbitri. Anche dopo avere raggiunto il proprio spogliatoio, questi ultimi udivano distintamente frasi di disappunto pronunciate dal predetto tesserato ad alta voce. L’arbitro fa altresì presente che intendendo procedere all’ identificazione del tesserato Oieni Fabio, chiedeva ripetutamente al presidente dell’H.C. Merano Junior, anche in presenza di un tutore delle Forze dell’ ordine, che gli venissero consegnati i relativi tabulati, fatti recapitare soltanto alle ore 23,48”. “Ritenuti provati i fatti illeciti addebitati al sig. Oieni Fabio, valutata la loro rilevante gravità, s’impone, sotto il profilo sanzionatorio, la comminazione della sanzione disciplinare dell’inibizione da ogni attività sportiva ed amministrativa connessa alla qualità di socio dell’H.C. Merano Junior per la durata di mesi 9 (nove)”.

HC Merano, “il rapporto arbitrale segnala una carenza organizzativa da parte della società ospitante, a fronte della constatata assenza di personale addetto alla sicurezza soprattutto nel corridoio che conduce agli spogliatoi delle due squadre e dei direttori di gara, a causa della quale si rendeva possibile l’indebita presenza nella stessa zona di persone non autorizzate che si lasciavano andare ai commenti più disparati sulla partita appena terminata. Analoga assenza (o comunque mancato intervento del personale di sicurezza) è stata poi rilevata anche nei pressi della cabina assegnata ai cronometristi, che ha permesso – come diretta conseguenza – al tesserato Oieni Fabio di farvi ingresso a partita ultimata e colpire ripetutamente con le mani la protezione in vetro posta alle spalle degli arbitri, schierati sul campo di gara durante la premiazione delle due squadre”. “Sotto il profilo sanzionatorio, in assenza di precedenti disciplinari specifici contestabili, alla società responsabile della cennata violazione regolamentare è comminabile la sanzione della diffida, con avvertimento che in caso di futura reiterazione della condotta punita, saranno adottati provvedimenti disciplinari più severi”.

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