Il Lugano prende i Tori per le corna

Il Lugano prende i Tori per le corna

Il Lugano ottiene un fondamentale successo contro lo Zugo, i tre punti conquistati, impreziositi dalle contemporanee sconfitte dello Zurigo (4-5 a Berna) e Friborgo (1-3 in casa contro il Ginevra), lo proiettano verso la qualificazione ai playoff. D’obbligo la vittoria sabato a Davos per ottenere l’accesso matematico.

L’incontro è preceduto dalla premiazione di Julien Vauclair da parte di Vicky Mantegazza, Presidente del Lugano, per le 900 presenze con la maglia bianconera; il terzino è l’unico giocatore ad aver raggiunto tra i sottocenerini di tutti i tempi questo traguardo.

Si apre positivamente la serata dei padroni di casa: Hofmann omaggia il compagno di squadra sbloccando il risultato ad 1’11” dall’ingaggio iniziale finalizzando il passaggio orizzontale di Bürgler. Reso mansueto l’attacco dello Zugo, il Lugano prende le redini del gioco: Loeffel, dalla blu, va alla ricerca del raddoppio senza fortuna. Il primo vero intervento Merzlikins lo esibisce al 7’ deviando la conclusione di Roe, tuttavia nel proseguo dell’azione  il disco finisce a Thiry, che, aggirata la gabbia, infila il disco alle spalle dell’estremo difensore spegnendo la mischia creatasi davanti allo slot; gli arbitri, consultato il video, annullano per ostruzione sul portiere. Ripreso il gioco Yannick-Lennart sbaglia un passaggio nel terzo difensivo servendo Hofmann, il Top Scorer spreca il regalo spedendo il puck a lato. L’errore dell’attaccante degli svizzero centrali passa presto in secondo piano quando Everberg, dal cerchio d’ingaggio alla destra di Merzlikins, pareggia con un diagonale imprendibile. Gli ospiti escono alla distanza, iniziano a premere in avanti sfiorando il raddoppio con Schnyder, da posizione defilata, e Martschini per vie centrali. Il forechecking avversario aumenta alla penalità comminata a Sannitz per gancio con bastone; il box play resiste alle folate e il Lugano può tornare a respirare e ad impegnare Aeschlimann con Jecker. Al primo power play a favore la formazione guidata da Ireland non perdona e torna in vantaggio grazie alla fendente dalla media distanza di Sannitz.

Nel secondo tempo lo Zugo si getta in attacco, ma rischia di capitolare sotto i colpi di Sannitz e Walker; durante una nuova superiorità Loeffel e Sannitz si trovano la strada sbarrata da Aeschlimann; i tempi per un altro goal sono maturi: al 29’ Romanenghi lavora il disco in balaustra riuscendo a cederlo a Reuille, il cui tiro è deviato dal portiere ospite, ma non abbastanza per allontanare dallo slot il puck sul quale si avventa Walker per spingerlo oltre la linea di porta. I Tori non sono formazione da alzare bandiera bianca a metà partita, prese le necessarie contromisure imperversano sempre più spesso dalle parti di Merzlikins costringendo Bertaggia al fallo; nel successivo power play Suri riapre la partita. La marcatura, però, è resa vana da Zehnder, pescato in fallo dagli arbitri, che favorisce il quarto goal dei padroni di casa a segno con Klasen dalla blu.

La frazione finale scorre sul filo dell’equilibrio, neanche la penalità inflitta a Sannitz per sgambetto serve allo Zugo per ritrovare la verve dei primi due periodi: nei 2’ di superiorità a disposizione, gli svizzero centrali giungono al tiro solo negli ultimi 30” con Diaz e Suri. Tornati con gli stessi uomini sul ghiaccio, il Lugano controlla le operazioni di gioco senza troppi affanni; al 50.29 Walker potrebbe mettere in ghiaccio il risultato, invece si lascia ipnotizzare da Aeschlimann una volta giunto a tu per tu con il goalie. A 4’47” dalla sirena coach Tangnes si gioca la carta dell’uomo di movimento in più. Merzlikins neutralizza con il gambale Flynn, appostato sul palo alla sua destra. Gli zughesi continuano a premere, Morini allunga realizzando il 5-2 a porta vuota, ma i sottocenerini devono ancora soffrire, perché a 1’59” Klingberg ridà speranze a suoi, spente dal suono della sirena.

Lugano – Zugo 5-3 (2-1; 2-1; 1-1)
Lugano:
Elvis Merzlikins (Stefan Müller); Taylor Chorney – Romain Loeffel – Julien Vauclair – Stefan Ulmer – Thomas Wellinger – Alessandro Chiesa – Benoit Jecker; Gregory Hofmann – Raffaele Sannitz – Dario Bürgler – Linus Klasen – Jani Lajunen – Maxim Lapierre – Mauro Jörg – Giovanni Morini – Alessio Bertaggia – Sebastien Reuille – Matteo Romanenghi – Julian Walker – Luca Fazzini. Coach: Greg Ireland
Zugo: Sandro Aeschlimann ( dal 55.03 Tobias Stephan); Raphael Diaz – Johan Morant – Thomas Thiry – Santeri Alatalo – Jesse Zgraggen – Dominik Schlumpf – Livio Stadler; Dennis Everberg – Garrett Roe – Carl Klingberg – Reto Suti – Brian Flynn – Dominic Lammer – Dario Simion – Yannick-Lennart – Dominic Lammer – Fabian Schnyder – Sven Senteler – Yannick Zehnder. Coach: Dan Tegnes
Arbitri: Marc Wiegand e Joris Müller Linesmen: Franco Castelli e Thomas Wolf
Penalità: Lugano 8 (2/4/2) – Zugo 6 (2/4/0)
Tiri: Lugano 32 (10/17/5) – Zugo 37 (15/7/15)
Marcatori: (1-0) 01.11 Gregory Hofmann (Dario Bürgler); (1-1) 09.59 Dennis Everberg (Garrett Roe); (2-1) 18.50 Raffaele Sannitz (Luca Fazzini – Taylor Chorney) PP; (3-1) 28.27 Julian Walker (Sebastien Reuille); (3-2) 32.01 Reto Suri (Carl Klingberg) PP; (4-2) 39.14 Linus Klasen (Dario Bürgler) PP; (5-2) 57.26 Giovanni Morini ENG; (5-3) 58.01 Carl Klingberg (Garrett Roe – Dennis Everberg)
Spettatori: 6.107
MVP: Dario Bürgler (Lugano) e Reto Suri (Zugo)

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