PyeongChang 2018: gli USA

PyeongChang 2018: gli USA

Senza NHLers, ma con tanta esperienza NHL: è il roster degli USA, capitanato da Brian Gionta, unico a vantare un’Olimpiade in curriculum, che presenterà quindici giocatori con un passato nella massima Lega nordamericana.

Nel mettere in piedi la squadra, lo staff americano, alla cui testa c’era Jim Johansson scomparso improvvisamente il mese scorso pochi giorni dopo l’annuncio delle convocazioni, ha scelto giocatori dalla mano pesante come Mark Arcobello, Roe Garrett e Broc Little, tra i migliori attaccanti della National League, il talentuoso Chris Bourque degli Hershey Bears (AHL) e il difensore Matt Gilroy dalla KHL.
Da tenere d’occhio anche Ryan Gunderson, miglior difensore del campionato svedese, e James Wisniewski. Torna in Nazionale, dopo i Mondiali di Top Division, Jordan Greenway (nella foto) ammirato anche a Milano nell’amichevole che gli USA hanno disputato lo scorso maggio.

Curiosità: alle Olimpiadi del 1948 gli Stati Uniti si presentarono a St. Moritz con due squadre. Era il risultato di una guerra nata negli anni precedenti tra la IIHF, American Hockey Association (AHA) e Amateur Athletic Union (AAU): la Federazione internazionale sosteneva che solo gli atleti approvati dal Comitato Olimpico del proprio paese potevano partecipare alla manifestazione a cinque cerchi. Negli Stati Uniti, fin dal 1930, lo sport era stato rappresentato dall’AAU, ma questo ente fu escluso dalla IIHF nel 1946, perché si era rifiutata di accettare i giocatori professionisti, appartenenti alla AHA, che rappresentavano gli USA. Tuttavia in ordine temporale, la Federazione internazionale aveva riconosciuto prima l’AHA dell’AAU e quindi il diritto di partecipare alle Olimpiadi toccava ai “professionisti”, i quali, secondo le norme del CIO, però, non potevano prendere parte all’evento di St. Moritz. Le schermaglie proseguirono sottoforma di minacce: Avery Brundage, Presidente del Comitato Olimpico degli Stati Uniti, si schierò dalla parte degli amatori minacciando il ritiro dell’intera squadra olimpica se i professionisti dell’AHA si fossero presentati in Svizzera, di contro, la IIHF rispose minacciando il ritiro l’hockey dai Giochi Olimpici se l’AHA fosse stata bandita. La situazione si ingarbugliò quando il Comitato olimpico svizzero accettò la domanda di partecipazione dell’AHA, mentre il Comitato esecutivo del CIO propose di respingere entrambe le formazioni, idea rifiutata dagli svizzeri. Il Comitato olimpico americano alzò l’asticella votando, con il risultato di 68-6, il ritiro degli atleti statunitensi se l’AHA avesse partecipato alle Olimpiadi.
L’intricata situazione si risolse con la decisione del CIO di ritenere la partecipazione della formazione professionista americana non ufficiale e senza possibilità di correre per una medaglia; un compromesso che accontentò tutti.

Roster

Portieri
David Leggio (Monaco – GER)
Brandon Maxwell (Mlada Boleslav – CZE)
Ryan Zapolski (Jokerit Helsinki – FIN)

Difensori
Chad Billins (Linkoping – SWE)
Jonathon Blum (Admiral Vladivostok – RUS)
Will Borgen (St. Cloud State University – NCAA)
Matt Gilroy (Jokerit Helsinki – FIN)
Ryan Gunderson (Brynas Gavle – SWE)
Bobby Sanguinetti (Lugano – SUI)
Noah Welch (Vaxjo Lakers – SWE)
James Wisniewski (Kassel Huskies – GER)

Attaccanti
Mark Arcobello (Berna – SUI)
Chris Bourque (Hershey Bears – AHL)
Bobby Butler (Milwaukee Admirals – AHL)
Ryan Donato (Harvard University – NCAA)
Brian Gionta (Team USA)
Jordan Greenway (Boston University – NCAA)
Chad Kolarik (Adler Mannheim – GER)
Broc Little (Davos – SUI)
John McCarthy (San Jose – AHL)
Brian O’Neill (Jokerit Helsinki – FIN)
Garrett Roe (Zugo – SUI)
Jim Slater (Friborgo-Gotteron – SUI)
Ryan Stoa (Spartak Mosca – RUS)
Troy Terry (University of Denver – NCAA)

Head Coach
Tony Granato

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