PyeongChang 2018: la Repubblica Ceca

PyeongChang 2018: la Repubblica Ceca

Equilibrio e gioco di squadra: sono questi gli elementi a cui mira Josef Jandac, coach della Repubblica Ceca, ai Giochi Olimpici di PyeongChang, perché secondo l’allenatore l’hockey ceco ha ottenuto i suoi grandi successi grazie al gruppo. La chimica tra gli elementi andrà trovata tra i giocatori della KHL, che fornirà la maggior parte degli uomini (15) sui quali affidarsi, seguita dall’Extraliga ceca (7) e la National League (3). Per una Federazione dalla grande tradizione urge arrivare tra le prime tre, perché la Repubblica Ceca non va a medaglia da Torino 2006, mentre la medaglia d’oro manca in bacheca da Nagano 1998.

Gli uomini di punta saranno il capitano Martin Erat, Roman Cervenka, Ondrej Nemec e Jan Kovar, giocatori con il maggior numero di partecipazioni con la Nazionale ad Olimpiadi e Mondiali. L’assenza degli NHLers darà la possibilità ai giocatori mai presenti ad un’Olimpiade, o ad un Mondiale, di mettersi in evidenza, come il portiere Patrik Bartosak, i difensori Vojtech Mozik e Adam Polasek e gli attaccanti Milan Gulas, Dominik Kubalik, Tomas Mertl.

Curiosità: nello sport sono diverse le squadre cancellate da incidenti aerei, i più recenti riportano alla memoria quelli del Lokomotiv Yaroslav, nell’hockey, o la Chapecoense nel calcio; ce n’è una, invece, annientata per motivi puramente politici. E’ il caso della Nazionale cecoslovacca del secondo dopoguerra, la migliore nel panorama europeo di quegl’anni, capace di vincere i Mondiali del 1947 e 1949 e di perdere di misura le Olimpiadi di St. Moritz del 1948 contro il Canada. Nel 1950, in procinto di partire per Londra, dove avrebbe difeso l’ultimo titolo iridato detenuto, i giocatori furono arrestati dalla polizia di sicurezza nazionale e rinchiusi in prigione. Al processo, svoltosi sette mesi più tardi, vennero imputati per diserzione e di tradimento secondo informazioni di intelligence che asserivano dell’esistenza di un piano per non far ritorno in Cecoslovacchia. I rapporti su cui si basava la polizia si riferivano alle discussioni avute nel 1948 dai giocatori del LTC Praga, molti dei quali nazionali, sull’opportunità di disertare dopo la Spengler Cup. Sebbene ci fossero state delle defezioni di alcuni giocatori, nessuno degli accusati avevano mai preso in considerazione tale opportunità, benché le possibilità non fossero mancate. Davanti al Giudice, i giocatori si dichiararono innocenti, al contrario la Corte, braccio esecutivo del regime totalitario vigente nel paese slavo in quegli anni, li condannò da otto mesi a quindici anni. La pena massima fu comminata solo a Bohumil Modry, miglior portiere di quell’epoca, il quale morì nel 1963 a causa delle complicanze legate alla prigionia. Cinque anni dopo la sentenza, molti di loro furono rilasciati, ma un’intera generazione di giocatori venne cancellata e la Cecoslovacchia dovette attendere ventitrè anni prima di vincere un’altra rassegna iridata.

Roster

Portieri
Patrik Bartosak (Vitkovice Ostrava – CZE)
Pavel Francouz (Traktor Chelyabinsk – RUS)
Dominik Furch (Avangard Omsk – RUS)

Difensori
Jan Kolar (Amur Khabarovsk – RUS)
Michal Jordan (Amur Khabarovsk – RUS)
Tomas Kundratek (Torpedo Nizhni Novgorod – RUS)
Vojtech Mozik (Vityaz Podolsk – RUS)
Jakub Nakladal (Lokomotiv Yaroslavl – RUS)
Ondrej Nemec (Kometa Brno – CZE)
Adam Polasek (Sochi – RUS)
Ondrej Vitasek (Yugra Khanty-Mansisk – RUS)

Attaccanti
Michal Birner (Friborgo-Gotteron – SUI)
Roman Cervenka (Friborgo-Gotteron – SUI)
Martin Erat (Kometa Brno – CZE)
Dominik Kubalik (Ambri Piotta – SUI)
Milan Gulas ( Plzen – CZE)
Roman Horak (Vityaz Podolsk – RUS)
Petr Koukal (Mountfield Hradec Kralove – CZE)
Jan Kovar (Metallurg Magnitogorsk – RUS)
Tomas Mertl (Plzen – CZE)
Lukas Radil (Spartak Moscow – RUS)
Michal Repik (Slovan Bratislava – SVK)
Jiri Sekac (Bars Kazan – RUS)
Michal Vondrka (Pirati Chomutov – CZE)
Tomas Zohorna (Amur Khabarovsk – RUS)

Head Coach 
Josef Jandac

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