PyeongChang 2018: la Germania

PyeongChang 2018: la Germania

Sempre presente da Oslo 1952, la Germania torna a disputare un’Olimpiade, dopo l’assenza a Sochi nel 2014; senza i suoi NHLers presenterà a roster giocatori provenienti dalla DEL, otto dei quali vantano più di cento presenze con la “Nationalmannschaft”, su tutti Yannic Seidenberg, mentre Christian Ehrhoff prenderà parte alla quarta rassegna a cinque cerchi, Marcel Goc la terza e Dennis Endras la seconda.
Con tre partite a disposizione nel turno preliminare, coach Marco Sturm, che ha rinnovato il contratto con la Federazione tedesca per altri quattro anni, punta su giocatori che conoscono il sistema di gioco adottato con l’obiettivo di mettere in difficoltà le Nazionali più forti.

Curiosità: c’è un giocatore di cui la Germania, nella sua quasi secolare storia, non ha potuto farne a meno, nonostante non fosse stato convocato. Correva l’anno 1936, la Germania nazista si apprestava ad ospitare sia le Olimpiadi invernali di Garmisch Partenkirchen che quelle estive di Berlino, un mezzo (sportivo), secondo Joseph Goebbels, con il quale esaltare la razza ariana. Alla sessione invernale, tra i convocati della Germania, guidata dal canadese Bobby Hoffinger, mancava quello di Rudi Ball. L’attaccante, conosciuto in Italia per aver vestito la maglia dei Diavoli Rossoneri dal 1934 al 1936, era un’ala destra veloce, pattinatore elegante e dinamico dal tiro preciso, intelligente e combattivo, tutte doti che presto lo fecero diventare un punto di riferimento della Nazionale tedesca che nel 1932, a Lake Placid conquistò la medaglia di bronzo (l’unica olimpica). Ma nel 1936, in piena caccia giudaica, le sue origini ebree non gli consentivano di far parte della rappresentativa del Paese che gli diede i natali. Senza l’attaccante la Germania perdeva molto del suo potenziale; il compagno di linea  Gustav Jaenecke minacciò di non rispondere alla convocazione se non ci fosse stato anche Ball. Resisi conto che senza le due stelle la Germania non era competitiva, i nazisti scesero a patti con l’atleta ebreo concedendo alla sua famiglia la possibilità di emigrare dalla Germania se avesse vestito la maglia della Nazionale. I teutonici chiusero il torneo sotto le loro aspettative (5° posto), Ball, nonostante fosse infortunato, giocò tutte e sei le partite del torneo realizzando 3 goal. Hitler mantenne la promessa e la sua famiglia poté trasferirsi in Sudafrica.

Roster

Portieri
Danny aus den Birken (EHC Monaco)
Dennis Endras (Adler Mannheim)
Timo Pielmeier (ERC Ingolstadt)

Difensori
Daryl Boyle (EHC Monaco)
Christian Ehrhoff (Kolner Haie)
Frank Hordler (Eisbaren Berlino)
Bjorn Krupp (Grizzlys Wolfsburg)
Jonas Muller (Eisbaren Berlino)
Moritz Muller (Kolner Haie)
Denis Reul (Adler Mannheim)
Yannic Seidenberg (EHC Monaco)

Attaccanti
Yasin Ehliz (Norimberga Ice Tigers)
Gerrit Fauser (Grizzlys Wolfsburg)
Marcel Goc (Adler Mannheim)
Patrick Hager (EHC Monaco)
Dominik Kahun (EHC Monaco)
Marcus Kink (Adler Mannheim)
Brooks Macek (EHC Monaco)
Frank Mauer (EHC Monaco)
Marcel Noebels (Eisbaren Berlino)
Leonhard Pfoderl (Norimberga Ice Tigers)
Matthias Plachta (Adler Mannheim)
Patrick Reimer (Norimberga Ice Tigers)
Felix Schutz (Kolner Haie)
David Wolf (Adler Mannheim)

Coach:
Marco Sturm

 

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