Moe Mansi, direttore d’orchestra dell’U20 spagnola

Moe Mansi, direttore d’orchestra dell’U20 spagnola

Lo scorso 16 gennaio l’Under 20 della Spagna ha centrato l’obiettivo promozione vincendo il Mondiale di categoria di 2a Divisione Gruppo B a Belgrado. La Federazione iberica ha affidato la costruzione  della giovane Nazionale a Maurizio Mansi, vecchia conoscenza dell’hockey italiano, soprattutto dalle parti di Brunico, Varese e Milano.

“In Spagna ci sono arrivato grazie a Luciano Basile, capo allenatore della senior. Ho aiutato spontaneamente gli spagnoli con l’Under 18 e l’Under 20 quando ero libero da impegni lavorativi e  la Federazione ne ha avuto bisogno”.

In Serbia la lotta per il primo posto è stata serrata e la promozione sempre in bilico

“Finalmente abbiamo interrotto la maledizione della medaglia d’argento. Ogni torneo è sicuramente impegnativo e avevamo due avversari come Croazia e Serbia ad attendere passi falsi da parte nostra. Lo staff degli allenatori (Timo Tuomi, Miguel Baldris ed io) ha svolto un ottimo lavoro preparando i ragazzi sia mentalmente che fisicamente. Quest’ anno siamo riusciti a giocare con costanza e disciplina secondo i nostri piani. Penso che tutto sommato siamo stati la miglior squadra del torneo e alla fine abbiamo meritato l’oro”.

La Spagna Under 20 sale di categoria dopo quattro secondi posti consecutivi, lo stato dell’hockey sembra in salute

“È difficile rispondere sullo status delle nostre squadre giovanili e senior spagnole; stiamo lavorando ad un piano a lungo termine per il futuro dell’ hockey spagnolo.  Dall’aumento del numero di piste ghiacciate e di giocatori, all’ulteriore sviluppo dei giocatori, allenatori, arbitri, e dei campionati. E’ un processo che avrà bisogno di tempo”.

Come ogni movimento, anche quello iberico ha giovani prospetti sui quali puntare in futuro

“Abbiamo diversi giocatori di qualità che stanno giocando in Spagna, come il portiere Raul Barbo o il difensore  Alfonso Garcia, o all’estero, vedi Alejandro Burgos e diversi altri in Francia: Liam O’Hare in Canada, Dorian Donath in Svezia. E’ importante che continuino a lavorare sodo e proseguano nel loro sviluppo”.

Mansi vive in Germania da anni, da quando ha intrapreso la carriera di allenatore ha allenato in DEL, in qualità di assistant coach, in DEL2 ed in LNB. L’italocanadese è attualmente in attesa di valutare qualche offerta che arrivi da squadre di club, tuttavia nel contempo continua la sua collaborazione con la Federazione spagnola sia nella veste di Direttore Tecnico che Sportivo.

“Mi piace esser d’aiuto alla Federazione spagnola e di essere coinvolto con il suo Presidente Frank Gonzalez. È un progetto impegnativo che appassiona; speriamo di poter iniziare a piantare i semi della crescita per il futuro dell’ hockey spagnolo.  Detto questo, la porta è sempre aperta per allenare nuovamente una squadra di club. Sono sempre interessato a una nuova sfida, sarebbe benaccetta e verrebbe valutata se e quando si presenterà, per ora mi concentro su come aiutare in forma volontaria la Federazione con il loro programma. Chissà, il mio aiuto ora può trasformarsi in una posizione a tempo pieno con la Federazione in futuro. La Spagna è un paese bellissimo, nel caso in cui non lo sapeste”.

Il prossimo aprile la senior ospiterà a Granada, ai piedi della Sierra Nevada, i Mondiali di 2a Divisione B, Mansi rivestirà il ruolo di assistant coach di Basile. Nonostante la temibile presenza della Nuova Zelanda l’obiettivo è chiaro

“Vogliamo vincere il torneo e ritornare in 2a Divisione A cancellando la retrocessione dello scorso anno”.

Il cinquantaduenne ha giocato a lungo in Italia e nella Nazionale, non nasconde che gli piacerebbe guidare un club del Bel Paese.

“Purtroppo non ho mai ricevuto offerte serie da squadre italiane. Sono sempre interessato a tornare in Italia e ad aiutare a sviluppare un club come General Manager e/o coach. Vedremo quale sarà il futuro”.

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