PyeongChang 2018: esclusa la Russia

PyeongChang 2018: esclusa la Russia

Il CIO ha escluso il Comitato Olimpico russo dalle prossime Olimpiadi di PyeongChang, in programma il prossimo febbraio. Il Comitato Esecutivo è giunto a tale decisione dopo aver esaminato e discusso, martedì a Losanna, i risultati della Commissione guidata dall’ex Presidente della Svizzera Samuel Schmid che si è occupata di stilare un rapporto sulla manipolazione metodica del sistema di antidoping in Russia e ai Giochi Olimpici di Sochi del 2014.

Tuttavia se ufficialmente la Russia non prenderà parte ai Giochi Olimpici di PyeongChang, gli atleti russi, che non hanno mai subìto squalifiche o dichiarati non convocabili per doping, potranno essere invitati, a discrezione del CIO, a partecipare alla rassegna a cinque cerchi sotto il nome di “Atleti Olimpici dalla Russia (OAR)” e gareggeranno con una divisa e sotto la bandiera olimpica. L’inno olimpico sarà suonato ad ogni cerimonia.

Il Comitato esecutivo ha disposto, inoltre, di non accreditare nessun membro del Ministero russo dello Sport ai Giochi Olimpici di PyeongChang. L’esclusione del Ministro dello Sport, Vitaly Mutko, e il suo vice, Yuri Nagornykh da qualsiasi partecipazione futura ai giochi Olimpici. L’allontanamento di Dmitry Chernyshenko, ex CEO del Comitato olimpico di Sochi 2014, dalla Commissione di Coordinamento di Pechino 2022. La sospensione del Presidente del Comitato Olimpico russo, Alexander Zhukov dalla carica di membro del CIO.

Un vero terremoto per la Russia, ma anche per i Giochi Olimpici coreani che devono fare i conti anche con l’assenza dei giocatori NHL al torneo di hockey. Senza contare della minaccia di guerra tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti che incombe ad Oriente, la quale, se dovesse diventare realtà, li affosserebbe definitivamente.

Ultime notizie
error: Content is protected !!