IIHF Hall of Fame 2018: nominati in otto

IIHF Hall of Fame 2018: nominati in otto

Saranno otto i nuovi nomi ammessi alla Hall of Fame della IIHF con la tradizionale cerimonia che anticipa la giornata di finali ai Mondiali di Top Division, ex giocatori dal pedigree di tutto rispetto che ancora oggi fanno correre la mente a ricordi di lontane battaglie sul ghiaccio e personaggi che hanno contribuito allo sviluppo dell’hockey: Daniel Alfredsson, Rob Blake, Chris Chelios, Jere Lehtinen, Philippe Lacarriere, Bob Nadin, Jesper Damgaard e Kirovs Lipmans.

La prima preferenza dell’Historical Committee è stato Daniel Alfredsson, lo stesso non si può dire di quel draft del 1994 durante il quale gli Ottawa Senators lo scelsero al sesto giro, 133° assoluto, dopo l’opera di convincimento del loro scout John Ferguson. Lo svedese ha ripagato negli anni la fiducia accordatogli con una fulgida carriera che l’ha portato a disputare 5 Olimpiadi, 2 World Cup e 7 Mondiali con la Nazionale delle Tre Corone, di cui è diventato anima e cuore fruttandogli 1 medaglia d’oro alle Olimpiadi 2006 di Torino, una d’argento a Vancouver 2014, 2 medaglie d’argento ai Mondiali del 1995 e 2004 e 2 medaglie di bronzo alle rassegne iridate del 1999 e 2001. Tuttavia neanche una Stanley Cup: l’unica serie di finali, disputata coi Senators, nel 2007, si sono concluse con la vittoria di Anaheim in cinque gare.

Rob Blake è il solo dei nominati a far parte dell’esclusivo Triple Gold Club, le cui porte si aprono solo a coloro che in carriera vincono Olimpiade, Mondiale e Stanley Cup. Il suo ingresso avvenne nel 2002, quando il Canada conquistò la medaglia d’oro, dopo mezzo secolo di distanza, alle Olimpiadi di Salt Lake City battendo gli USA. Il primo dei tre tasselli il difensore lo ottenne ai Mondiali del 1994, davanti al pubblico del Forum di Assago, mentre la Stanley Cup fu alzata nel 2001 con i Colorado Avalanche.

Altra straordinaria carriera è quella del difensore statunitense Chris Chelios chiusa con 3 Stanley Cup, 1 World Cup, 1 medaglia d’argento alle Olimpiadi del 2002, 1 campionato NCAA e innumerevoli riconoscimenti personali spalmati in trent’anni di carriera. Solo in due stagioni le squadre NHL in cui ha militato non si sono qualificate ai playoff. Giocatore longevo, è rimasto tra i titolari fissi degli Stati Uniti fino alla “veneranda” età di 44 anni, a causa dell’assenza di un terzino di buona qualità nel programma americano; le ultime gare le ha disputate in Italia alle Olimpiadi di Torino 2006.

Jere Lehtinen in NHL è sbarcato tre anni dopo il draft 1992, rimasto in Finlandia ha avuto modo di accumulare esperienza sia nella massima serie finlandese, soprattutto con il TPS, che in Nazionale. La stagione 1994/95 è stata la migliore giocata in Europa e gli sono valsi un titolo finlandese e un Mondiale vinto contro gli “acerrimi” nemici della Svezia regolati 4-1 in finale. Dalla stagione successiva, in NHL coi Dallas Stars, ha arricchito la propria bacheca con una Stanley, mentre con la Finlandia ha ottenuto altre sette medaglie (3 d’argento ai Mondiali e 4 alle Olimpiadi di cui una d’argento e 1 di bronzo).

Il Bibi Torriani Award, destinato ai giocatori più rappresentativi delle Nazionali che non appartengo a quelle di prima fascia, nel 2018 sarà assegnato a Jesper Damgaard. A livello internazionale il difensore non ha mai vinto medaglie, tuttavia nel proprio curriculum vanta 17 Mondiali consecutivi, di cui 10 in Top Division. Costretto al ritiro a 35 anni per problemi causati da una commozione cerebrale, è l’unico giocatore danese ad avere la maglia n. 7 ritirata dalla propria Federazione.

La famiglia Lacarriere eguaglia quella dei Numminen: se i finlandesi, nel corso degli anni hanno assistito all’ingresso nella Hall of Fame della IIHF di Kalevi e Teppo, quella francese sarà rappresentata da Jacques e Philippe nella categoria dei Builders. Quest’ultimo da giocatore ha partecipato a 4 Mondiali IIHF (2 di Gruppo B e 2 di Gruppo C). Capitano della Nazionale transalpina dal 1965 al 1967, ha partecipato alle Olimpiadi del 1968. Appesi i pattini al chiodo fu nominato a capo dell’organizzazione del Giochi Olimpici di Albertville nel 1992. Membro del Comitato Disciplinare IIHF dal 1990 al 1994, in seguito è stato inserito nel Consiglio della Federazione Internazionale ricoprendo due mandati in 9 anni.

Alle cerimonia di ammissione prenderanno parte anche Bob Nadin, arbitro di lunga data già insignito nel 2007 del Paul Loicq Award, premio che sarà assegnato a Kirovs Lipmans, Presidente della Federazione lettone dal 1993, anno d’indipendenza della repubblica baltica, al 2016.

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