Gli avversari dell’Italia: gli USA

Gli avversari dell’Italia: gli USA

Gli Stati Uniti, freschi avversari dell’Italia nell’amichevole di Milano dello scorso 2 maggio, sono arrivati ai Mondiali franco-tedeschi accompagnati dall’etichetta di possibile favoriti per il titolo, cosa che non accadeva da diverse edizioni, frutto di un rinnovato interesse della Federazione americana per la rassegna iridata, incredibilmente vinta appena due volte di cui l’ultima nel preistorico 1960, se consideriamo che parliamo di una delle superpotenze dell’hockey. Ancora più strano se si considera il fatto che gli Stati Uniti sono praticamente imbattibili a livello U18 e comunque molto competitivi anche nella categoria superiore, gli U20, mentre la Nazionale maggiore ha raccolto solo delusioni e piazzamenti anonimi ai campionati del mondo, due bronzi negli ultimi 10 anni: per fare un significativo confronto, nello stesso periodo gli USA hanno vinto 8 titoli nell’Under 18 e 3 nell’Under 20. Colpa in parte dell’infinita stagione NHL che vive sempre i playoffs in contemporanea con i Mondiali, privando la Nazionale degli elementi migliori – ma lo stesso discorso potrebbe essere fatto per altre nazioni leader come Canada, Svezia o Russia, vincitrici a ripetizione della rassegna iridata – ma soprattutto di un atteggiamento della Federazione americana che non ha mai considerato i mondiali come un obiettivo primario, allestendo spesso squadre più simili a quello che è il “Team Canada” per la Spengler Cup, una rappresentativa fatta di giocatori di medio livello che militano in Europa, nelle minors o addirittura nei college.

Quest’anno come si diceva, anche se il roster non superstar affermate, presenta ottimi giocatori che star lo potrebbero diventare a breve, fra tutti ovviamente quel Jack Eichel, considerato a livello giovanile la risposta americana al fenomeno Connor McDavid, o elementi che facevano parte della vittoria USA ai mondiali U20 di Ufa e che sono ormai presenza fissa nei roster NHL come i difensori Jacob Trouba e Connor Murphy o il folletto Johnny Gaudreau, al quale gli addetti ai lavori avevano pronosticato un futuro brillante dopo Ufa. Squadra col roster più giovane dei mondiali- 22 anni di media – gli Stati Uniti hanno patito la poca esperienza nell’incredibile sconfitta all’esordio contro la Germania, perdendo una partita stra-dominata, ma hanno messo in mostra tutto il potenziale battendo nell’ultima uscita la Svezia.

Per conoscere meglio il Team USA abbiamo fatto qualche domanda a Marc Brunengraber, editor di International Hockey Forums ed egli stesso giocatore di hockey.

Come si presentano gli USA a questi campionati? 

Gli Stati Uniti arrivano ai mondiali come al solito con un mix di veterani e rookies provenienti dalla NHL e con qualche elemento che gioca in NCAA, la lega universitaria. Abbiamo anche qualche giocatore della AHL. Come sempre la contemporanietà dei playoffs NHL ci priva di molti elementi che sarebbero sicuramente sul ghiaccio se disponibili. Diciamo che ci siamo presentati in Germania con un roster che non è il più forte possibile, ma è comunque una squadra con diversi NHLers. Molti però sono al loro primo anno nella nostra Lega più famosa, per cui con un’esperienza ad alti livelli tutta da costruire.

Qual è l’obiettivo della squadra?

Come hai detto non abbiamo una grande storia ai Campionati del Mondo, però è anche vero che negli ultimi tre anni abbiamo vinto due bronzi, quindi siamo comunque sempre arrivati (quasi) fino in fondo. Direi che realisticamente l’obiettivo potrebbe essere quello di lottare per una medaglia.

Quale giocatore potrebbe essere la sorpresa e chi potrebbe essere il giocatore (o i giocatori) chiave per la squadra?

Un giovane da tenere d’occhio e che potrebbe davvero essere una sorpresa è il difensore Charlie McAvoy, uscito quest’anno dalla Boston University e che ha già debuttato nel primo turno dei playoffs con i Boston Bruins, che lo hanno draftato. Ha giocato in coppia con una leggenda come Zdeno Chara ed ha fatto molto bene. E’ un eccellente pattinatore con un tremendo istinto offensivo. Per quanto riguarda i giocatori chiave, beh anche noi, come tutte le squadre, abbiamo bisogno che i nostri giocatori migliori siano…al loro meglio! Questo significa Johnny Gaudreau e Jack Eichel in attacco, sostenuti da Dylan Larkin, Anders Lee e Brock Nelson. In difesa, il gioco di Jacob Trouba sarà la chiave. Infine, le fortune della squadra passeranno molto da come giocherà la coppia di portieri Jimmy Howard Connor Hellebucyk.

Il tuo favorito per il titolo?

Per fare il mio pronostico vado sul sicuro: Russia o Canada. Tutte e due le squadre mi sembrano davvero imbattibili al momento. I russi, con un roster soprattutto di giocatori della KHL e con qualche ottimo NHLer, sembra davvero fuori portata per gli avversari.

Come giudichi l’inizio di torneo degli USA?

L’impatto con il torneo è stato davvero duro per gli americani. La Germania ha avuto una spinta incredibile da parte del pubblico e la grandissima performance del portiere Tomas Greiss ha regalato ai tedeschi una scioccante vittoria, soprattutto ai nostri occhi! Guardando la partita, però, gli USA hanno dominato ed alla prima delusione sono seguite una bella vittoria con la Danimarca e poi una grande vittoria per 4-3 con la Svezia. L’italia avrà il suo bel da fare nella partita contro di noi!

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