Le avversarie dell’Italia: la Russia

Le avversarie dell’Italia: la Russia

La Russia, come un po’ le altre nazioni delle “big six” non può non essere considerata una delle perenni favorite quando si arriva ai mondiali, considerando l’enorme potenziale tecnico ed il bacino così vasto di giocatori di alto livello, che rende un danno piuttosto trascurabile la mancata presenza, almeno nel roster iniziale, dei big che giocano in NHL. La mancata partecipazione alla postseason nordamericana dei Tampa Bay Lightning, peraltro, mette a disposizione di coach Znarok quel Nikita Kucherov che ha vissuto quest’anno la sua miglior stagione in assoluto, chiusa con uno score monstre di 85 punti, al quinto posto nella classifica marcatori, ma in pratica secondo tra gli “umani” dietro lo svedese dei Capitals Nicklas Bäckström e prima dei marziani Connor McDavid, Sydney Crosby e Patrick Kane, che fanno gara a sè. Certo i russi non avranno i loro “supermen”, da sua maestà Aleksandr Ovechkin a Evgeny Malkin e Vladimir Tarasenko, ma, come detto, il roster a disposizione è più che sufficiente sulla carta ad assicurarsi un passaggio di della prima fase senza alcun problema. E poi  ci sono due grosse motivazioni a spingere i russi: una, più sportiva, quella di dimenticare il mezzo fallimento del mondiale casalingo dell’anno passato, il cui terzo posto finale – sconfitta in semifinale con la Finlandia e bronzo vinto sugli USA – è stato vissuto come una sconfitta, l’altra, dalle tinte più fosche, rappresentata dalla spada di Damocle che incombe sull’hockey russo, ma sullo sport in generale, rispetto ad una possibile – per molti probabile – squalifica imposta dal CIO per i noti casi di “doping di stato”, che priverebbe la Russia della partecipazioni alle prossime Olimpiadi invernali del 2018.  Ecco quindi che per la Federazione Russa un buon risultato ai Mondiali – leggasi vittoria – rappresenterebbe anche un arma di pressione per non escludere a cuor leggero la squadra campione del mondo.

La missione è ancora una volta affidata a coach Oleg Znarok, russo di Chelyabinsk, ma con passaporto lettone e tedesco, tecnico della nazionale dal 2014 con cui ha conquistato oro, argento e bronzo ai Mondiali, a cui va aggiunta la semifinale della World Cup lo scorso autunno, panchina che divide con quella dei clubs: dopo due titoli alla Dynamo Mosca è passato questa stagione all’ambizioso Ska San Pietroburgo, subito vincente con Znarok in panca. Proprio lo SKA fornisce, insieme al CSKA Mosca, l’ossatura di questa nazionale: tra i vari giocatori menzione per il 30enne Vadim Shipachyov, top scorer ai Mondiali 2016 che dopo l’ottima stagione col club, 76 punti in campionato, 19 nei vittoriosi playoffs, ha attirato l’attenzione, ad un’età non proprio giovanissima, prima dei Montreal Canadiens, la cui offerta è stata però declinata e poi della nuova franchigia dei Vegas Golden Knights con i quali Shipachyov ha firmato un biennale proprio alla vigilia della prima gara dei russi.

Per inquadrare più da vicino la nazionale russa e le prospettive rispetto al Mondiale che sta iniziando abbiamo fatto qualche domanda a Roman Solovoev, giornalista del sito championat.com che segue la nazionale abitualmente.

Roman, come arriva la Russia a questi Mondiali?

Beh direi che la stato di forma è la questione maggiore, le prestazioni agli ultimi Czech Hockey Games (la tappa dell’Euro Hockey Tour giocata a fine aprile in cui la Russia è finita terza) non sono state brillanti e non hanno messo in mostra una nazionale solida, soprattutto nel complesso. La squadra ha solo due linee (Panarin-Shipachyov-Dadonov; Gusev-Namestnikov-Kucherov) che danno particolare affidamento a coach Znarok, mentre le altre due non sembrano così competitive. Ci mancano alcuni giocatori che fanno la differenza, a parte gli NHLers posso citare Ilya Kovalchuk ovviamente, ma non dovrebbe essere un grande problema per la profondità del roster soprattutto per quanto riguarda gli attaccanti

Qual è l’obiettivo per questi campionati?
 
Come sempre per la Russia l’obiettivo è chiaro: vincere ogni gara, ad ogni livello. Per cui, non ci sono dubbi: l’oro
 
Quale giocatore potrebbe essere la sorpresa e chi potrebbe essere il giocatore (o i giocatori) chiave per la squadra?
 
Beh qui ci aspettiamo tutti qualcosa di fenomenale da Kucherov dopo la stagione che ha fatto, ma in generale la nostra prima linea ha dimostrato di essere fortissima nel power play. Io personalmente spero che qualche giovane come Alexander Barabanov or Kirill Kaprizov possa trovare spazio e far vedere qualcosa di buono, perchè abbiamo molta qualità anche nelle nuove generazioni.
 
Il tuo favorito per il titolo?
 
Come sempre è difficile da dire, ma secondo me, a parte la Russia, mi pare che Stati Uniti, Svezia e Repubblica Ceca siano da mettere tra le possibili vincitrici. Se devo fare un nome secco, però, direi gli USA
 
 

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