Italia-USA: la prima volta non si scorda mai

Italia-USA: la prima volta non si scorda mai

Per un giorno Milano torna ad essere la Capitale dell’hockey italiano; l’amichevole che la Nazionale italiana disputerà contro gli Stati Uniti ha già attirato l’attenzione di tifosi e media e raggiungerà il culmine martedì 2 maggio.
Il capoluogo lombardo non è nuovo nell’ospitare eventi hockeistici di livello: nel 1994 ospitò i playoff dei Mondiali, andando a ritroso, nel periodo pionieristico, il Palazzo del Ghiaccio di Via Piranesi fu sede degli Europei del 1924 e della rassegna iridata del 1934. In quest’ultima manifestazione, alla vigilia dell’esordio del Blue Team, la F.I.S.I. organizzò un’amichevole con gli Stati Uniti: era sabato 3 febbraio, la Nazionale a stelle e strisce approdò in Italia rappresentata da giocatori delle Università dell’Alabama, Harvard e Boston, oltre al difensore Peter Bessone (futuro coach dell’Italia, dal 1952 al 1954, con il quale gli Azzurri vinceranno il Criterium d’Europa, attuale Mondiale di Prima Divisione, nel 1953) dei Rapides de Paris  e al portiere Clem Harnedy. Tra le autorità in tribuna erano presenti l’Onorevole Renato Ricci, Presidente F.I.S.I., l’Onorevole Alessandro Gorini, il Marchese Luigi Tornielli, vice Presidente della L.I.H.G. e il Conte Alberto Bonacossa, Segretario federale. La Marcia Reale, Giovinezza e l’inno americano anticiparono l’incontro a cui presenziarono 2.500 persone.

Gli Azzurri, senza l’infortunato Mario Zucchini, si spinsero subito in avanti, al’1’ De Mazzeri non finalizzò l’occasione capitatagli, nei minuti successivi l’Italia usufruì di un power play che si esaurì con un nulla di fatto. Lasciati sfogare i padroni di casa, alla prima occasione gli Stati Uniti passarono in vantaggio con Stubbs al 5’. Gli italiani cambiarono le linee in cerca del pareggio, ma il contropiede americano fu letale e Stubbs si ripetè raddoppiando. Mussi e Scotti tentarono di risollevare le sorti del match azzurro con due conclusioni dalla distanza che fecero gridare al goal i presenti, i quali, più tardi ebbero la possibilità di ammirare Stubbs, vera spina nel fianco della retroguardia italiana, in due azioni personali.

L’avvio del periodo centrale esaltò Gerosa che negò la gioia del goal a Macdonell prima e Jeremiah e Bender successivamente. L’Italia spezzò l’assedio al 3’ con un’azione De Mazzeri-Venosta, gli statunitensi risposero con Smith, il quale, al 7’, in gran velocità, depositò il disco alle spalle del goalie Azzurro; un minuto più tardi gli Stati Uniti calarono il poker con Bender. Calata l’intensità di gara l’Italia tornò a farsi vedere in attacco con Roncarelli, Venosta e Scotti ben arginati dalla difesa americana.

Clem Harnedy

In apertura dell’ultima frazione di gioco Bender realizzò il quinto goal; nonostante i tentativi di Roncarelli e De Mazzeri di marcare il punto della bandiera fu Gerosa ad essere tenuto sotto pressione dagli attaccanti avversari. L’occasione da goal più nitida per gli Azzurri capitò al 12’ a Venosta impegnò severamente Harnedy, ma il risultato rimase bloccato sul 5-0 per gli USA fino alla fine della partita.

Milano – 03/02/1934
Italia – Stati Uniti 0-5 (0-2; 0-2; 0-1)
Italia:  Augusto Gerosa – Francesco Roncarelli – Franco Rossi – Giovanni Mario Baroni – Carlo de Mazzeri – Camillo Mussi – Gianni Scotti – Ignazio Dionisi – Luigi Venosta. CT: Giorgio Baroni/Coach: Ulrich Lederer
Stati Uniti: Clem Harnedy – Walter Bender – Peter Bessone – Robert Jeremiah – Edward Keating –  Richard Maley – Fred McDonell – Robert Nilon – Arthur Smith – Frank Stubbs. Coach: Walter Brown
Arbitri: Dumitru Danielopol (Romania) e Petre Grant (Romania)
Marcatori: Frank Stubbs (0-1); Frank Stubbs (0-2); 7’ st Arthur Smith (0-3); 8’ st Walter Bender (0-4); Walter Bender (0-5)

Ultime notizie
error: Content is protected !!