LNA: Berna, allungo con vista sulla finale. Zugo, tutto da rifare

LNA: Berna, allungo con vista sulla finale. Zugo, tutto da rifare

Il Berna ottiene altri due successi contro il Lugano, agli Orsi manca l’ultima zampata per accedere alla seconda finale consecutiva. Lo Zugo subisce il controbreak del Davos e rimette in discussione il passaggio del turno. Nella finale playout migliorano le prestazioni dell’Ambrì, le speranze di ribaltare la serie sono appese ad un filo.

Playoff – Semifinali (Best of 7)

Berna – Lugano 3-1 (2-4; 4-1; 4-1; 3-1)
Gara 3 è il festival delle situazioni speciali: il Berna impone ritmi forsennati, a 16” dall’ingaggio iniziale Philippe Furrer è spedito in panca puniti; la superiorità frutta il goal dell’1-0 di Eric-Ray Blum, la cui rasoiata dalla lunga distanza risulta letale. 3’ più tardi Tristan Schwery è costretto ad abbandonare la gara con un 5+20 per una carica pericolosa ai danni di Ulmer. Nella lunga superiorità i sottocenerini non riescono a rendersi pericolosi. Diversamente il power play degli Orsi risulta efficace a pochi secondi dal primo intervallo: Andrew Ebbett dalla blu scocca il disco, Elvis Merzlikins non trattiene, interviene Alessandro Chiesa, il quale, nel tentativo di liberare lo slot, colpisce il pattino dell’estremo difensore bianconero che spinge il puck in rete. Nel secondo tempo, alla prima penalità subìta, il Lugano viene punito da Thomas Ruefenacht, mentre durante la seconda inferiorità, sul finire della frazione di gioco, Alessio Bertaggia tiene a galla i suoi in contropiede concluso con un backhand vincente. Nel terzo tempo Ruefenacht colpisce il palo in power play, e, poco dopo chiude la partita con il quarto goal della serata.
In Gara 4 Gli Orsi si ripetono: sebbene il Lugano crei numerosi pericoli, la gabbia di Leonardo Genoni risulta stregata; i bernesi colpiscono a fine secondo tempo con Beat Gerber e David Jobin. A metà del terzo tempo Luca Fazzini alimenta le speranze di rimonta dei sottocenerini, coach Greg Ireland si affida alla mossa del sesto uomo di movimento, ma ad andare a segno è Andrew Ebbett a porta vuota (maggiori dettagli nella cronaca).

Zugo – Davos 2-2 (3-2 ot; 5-2; 3-5; 2-3 ot)
Ad un passo dalla finale, lo Zugo ne compie due indietro, consentendo al Davos di tornare in corsa nella serie. La vecchia volpe di Arno Del Curto trova le contromisure alla Bossard Arena, dove i grigionesi s’impongono per 5-3, dopo essere stati sotto 3-1: al botta e risposta tra Josh Holden e Samuel Walser segue il doppio vantaggio dei Tori con David McIntyre e Carl Klingberg, entrambi in power play. Nella stessa situazione speciale i padroni commettono un’errore nel terzo d’attacco che scatena il contropiede gialloblù concluso da Perttu Lindgren. Il finlandese è anche l’autore del pareggio maturato nel terzo tempo; nel finale di gara il gancio con bastone di Sven Senteler apre la strada al vantaggio di Dino Wieser, replicato dal goal, a porta vuota, di Enzo Corvi.
Anche in Gara 4, Lindgren dimostra di essere ancora la bestia nera degli svizzero centrali, i quali, passati in vantaggio nel primo tempo con Fabian Schnyder, subiscono in 5’ i due goal del finlandese realizzata con altrettanti rigori avuti a disposizione. Nonostante l’immediato pareggio di Sandro Zangger, che dirotta l’incontro ai supplementari, i davosiani trovano nel diagonale di Corvi il goal vincente che pareggia i conti.

Playout – Finale (Best of 7)

Friborgo – Ambrì Piotta 3-1 (4-0; 6-1; 2-1 ot; 1-7)
Dopo due gare sconcertanti, l’Ambrì da i primi segnali di ripresa in Gara 3, malgrado la truppa di Gordie Dwyer debba incassare una nuova sconfitta: in vantaggio dopo appena 55” con Cory Emmerton, i leventinesi pagano a caro prezzo le penalità, le quali consentono ai burgundi pareggiare nel secondo tempo con Julien Sprunger e, con lo stesso attaccante, di chiudere la partita in overtime, sfruttando un’ingenuità di Matt D’Agostini.
Nei giorni precedenti Gara 4 i sopracenerini si vedono respinto il ricorso per le cinque giornate inflitte a Michael Fora, inoltre la società presieduta da Filippo Lombardi, per dare una scossa all’ambiente, emette un comunicato stampa con il quale punta il dito verso i media elvetici per le negatività che aleggiano intorno alla squadra. Quanto abbia influito sugli uomini di Dwyer tale idea non è dato sapere, fatto sta che i biancoblù scendono in pista alla Valascia trasformati; lo svantaggio firmato da Nathan Marchon è neutralizzato negli ultimi 5’ del primo tempo: Jason Fuchs pareggia e accende la miccia, al 18’, con tre botti in 53” (Mikko Mäenpää, Adrian Trunz e Lukas Lhotak) l’Ambrì stende i dragoni costretti di Benjamin Conz, infortunatosi in occasione del quarto goal, con Denis Saikkonen. Il punteggio è arrotondato nei restanti periodi dal secondo goal di Mäenpää e la doppietta, in power play, di Adam Hall.

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