La Champions Hockey League parla ancora svedese

La Champions Hockey League parla ancora svedese

Il Frölunda si conferma campione di Champions Hockey League e anche nella terza edizione del massimo torneo continentale per club, il trofeo rimane saldamente in mani svedesi.
Lo Sparta Praga ha provato a strapparlo trovando due volte il vantaggio in un primo tempo equilibrato in cui i padroni di casa hanno dovuto rimediare ai loro errori difensivi. Subita l’iniziativa svedese nella frazione centrale, i cechi pur dominando il terzo tempo non hanno trovato il guizzo vincente per chiudere la partita, al contrario di Lasu, il quale, in overtime, ha gelato i numerosi tifosi giunti da Praga.
Sfuma anche per Inhacak, unico rappresentante del Bel Paese con presenze in Azzurro, la possibilità di conquistare l’ambita coppa.

Gli ospiti colpiscono a freddo al primo affondo con Cingel che mette fine ad una serie di rebound concessi da Gustafsson. La reazione veemente del Frölunda chiude i cechi nel terzo difensivo e costringe Ihnacak a commettere il primo fallo della partita per ostruzione. Grazie ad una perfetta circolazione del disco, gli svedesi impiegano 12” a raggiungere il pareggio con Casey Wellman. All’11’ Forman mette fine alla sua partita colpendo con la stecca Carlsson, mentre il giocatore scandinavo deve ricorrere alle cure mediche, l’attaccante granata è invitato la a lasciare la pista di gioco con un 5+20 a carico. I capitolini non si scoraggiano e, in inferiorità, rubano il disco agli avversari con Hlinka, il quale, scattato in contropiede, serve un puck al bacio per Vrana per il nuovo vantaggio. I padroni di casa, sfruttando i restanti 2’30” di superiorità, mettono una pezza con la millimetrica sassata di Lundqvist che s’infila alla destra di Popperle tra palo e gambale. I cechi giocano duro, la carica da dietro costa a Repik un 2+10 che costringe i suoi compagni di squadra a giocare 1’30” in doppia inferiorità.

Stessa sorte tocca a Donovan a 3” dal primo intervallo (anche se si tratta solo di una penalità minore); nonostante la superiorità, in avvio della frazione centrale, i cechi giocano un power play prevedibile. Tornati con gli stessi uomini sul ghiaccio lo Sparta Praga mantiene il controllo della gara senza riuscire mai pungere. La lunga fase interlocutoria è spezzata dal goal di Wellman, che deposita il puck nel sette sinistro, al termine di una discesa conclusa travolgendo Popperle. Il goal inverte i ruoli e nella seconda parte del periodo sono gli Indians a dettare i ritmi di gara sfiorando l’allungo più volte. Gli ospiti si presentano dalle parti di Gustafsson solo a pochi secondi dal secondo intervallo con un’azione personale di Kudrna.

Nel terzo tempo i cechi premono in avanti: le migliori azioni, firmate da Mikus Cingel, si registrano in superiorità, tuttavia il pareggio matura allo scadere della penalità di Lundqvist con la deviazione di Klimek sulla conclusione di Svrcek. Se il Frölunda sul ghiaccio non risulta pervenuto, lo stesso non si può dire del suo portiere chiamato a svolgere gli straordinari per impedire la capitolazione e condurre i suoi all’overtime.

Nel supplementare, giocato in tre contro tre, sono i padroni di casa a gestire maggiormente il disco, Rosseli Olsen sfonda sulla destra mettendo il disco in mezzo in backhand, Lasu puntuale all’appuntamento risolve la partita anticipando i difensori granata.

Gli scandinavi incassano la seconda Coppa Campioni e l’MVP del torneo con Joel Lundqvist.

 

Frölunda Goteborg – Sparta Praga 4-3 ot (2-2; 1-0; 0-1; 1-0)
Frölunda Goteborg: Johan Gustafsson (Dan Bakala); Henrik Tommernes – Mattias Norstebo – John Nyberg – Matthew Donovan – Jacob Larsson – Jonathan Sigalet – Rasmus Dahlin – Victor Olafsson; Sebastian Stalberg – Niklas Lasu – Mats Rosselli-Olsen – Carl Grundstrom – Robin Figren – Johan Sundstrom – Casey Wellman – Sean Bergenheim – Patrick Carlsson – Joel Lundqvist – Christoffer Ehn – Simon Hjalmarsson. Coach: Roger Ronnberg
Sparta Praga: Tomas Popperle (Filip Novotny); Martin Gernat – Juraj Mikus – Jan Svrcek – Petr Kalina – Richard Nedomlel – Vladimir Eminger – Lukas Cingel – Michal Barinka; Michal Repik – Petr Vrana – Jaroslav Hlinka – Miroslav forman – Lukas Klimek – André Deveaux – Brian Ihnacak – Petr Kumstat – Lukas Pech – Dominik Uher – Ondrej Prochazka – Andrej Kudrna. Coach: Jiri Kolous
Arbitri: Mikko Kaukokari (Finlandia) e Stefan Fonselius (Finlandia) Linesmen: Roman Kaderli (Svizzera) e Balazs Kovacs (Svizzera)
Penalità: Frölunda Goteborg 4 (2/0/2/0) – Sparta Praga 41 (39/2/0/0)
Tiri: Frölunda Goteborg 35 (15/16/3/1) – Sparta Praga 36 (16/4/16/0)
Marcatori: (0-1) 02.30 Lukas Cingel (Petr Kalina – Andrej Kudrna); (1-1) 07.46 Casey Wellman (Johan Sundstrom – Henrik Tommernes) PP; (1-2) 10.42 Petr Vrana (Jaroslav Hlinka) SH; (2-2) 12.06 Joel Lunsqvist (Henrik Tommernes – Victor Olofsson) PP; (3-2) 27.27 Casey Wellman (Victor Olofsson – Matthew Donovan); (3-3) 46.15 Lukas Klimek (Jan Svrcek – Lukas Pech); (4-3) 61.27 Niklas Lasu (Mats Rosseli-Olsen – Matthew Donovan)
Spettatori: 6.044

Albo d’oro
2014/15 Lulea
2015/16 Frölunda Goteborg
2016/17 Frölunda Goteborg

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