IIHF tra cerimonie e candidature

IIHF tra cerimonie e candidature

Mentre procedono i preparativi dei prossimi Mondiali di Top Division, in programma da 5 al 21 maggio nelle sedi di Colonia e Parigi, la Federazione Internazionale si sta preparando in vista del Congresso Annuale che si concluderà alla vigilia delle finali.

Tra gli argomenti da prendere in esame, e votare, c’è quello che riguarda l’assegnazione del Mondiale del 2021: Finlandia e, congiuntamente, Bielorussia e Lettonia hanno fatto pervenire le proprie candidature. Entrambe le aspiranti hanno proposto come data di svolgimento il periodo 7-23 maggio.

Hartwall Arena

La Federazione finnica ha individuato in Tampere e Helsinki le eventuali sedi: nella capitale nordica il torneo farà capolino nella Hartwall Arena (13.431 spettatori) come già successo nel 2012 e 2013, quando la Finlandia organizzò i Mondiali con la Svezia. Oltre alle edizioni citate, Helsinki ha ospitato la rassegna iridata senior in altre cinque occasioni: 1974, 1982, 1991, 1997 e 2003.
A Tampere la Federazione punta sulla nuova Arena che verrà inaugurata nel 2020. 13.000 posti di capienza, la nuova struttura aspira ad essere il più moderno impianto polifunzionale del Nord Europa. Inoltre la città è stata scelta per la favorevole posizione geografica che la rende facilmente raggiungibile da ogni parte del Paese, per questo motivo sarà la sede principale. Tampere non è nuova ad essere sede di un Mondiale, in passato ha ospitato quello del 1965 (il primo disputato in Finlandia), 1982, 1991, 1997 e 2003.

Minsk Arena

Il successo di pubblico registrato con i Mondiali organizzati nel 2014, che aveva stabilito il record di spettatori (640.044), superato nel 2015 (741.690) da quello ceco, ha convinto la Federazione bielorussa a riprovarci. Già nel 2015 gli ex sovietici avevano espresso la volontà di candidarsi per il 2021. Ora è realtà, ma contrariamente a quanto ci si poteva aspettare l’intenzione è quella di organizzarlo insieme alla Lettonia.

Le Arene che ospiteranno gli incontri saranno quelle collaudate di Minsk (nella foto) (14.994 posti) e di Riga (14.500 posti) che ospitano anche le gare interne della Dynamo Minsk e Dinamo Riga. In caso di scelta anche la Lettonia tornerebbe ad ospitare una kermesse iridata: l’unico precedente risale al 2006.

A ridosso delle finali di domenica 21 maggio sarà tempo di premiare i nuovi membri della Hall of Fame della IIHF. Quest’anno la scelta del Historical Committee è caduta su Dieter Kalt, Saku Koivu, Uwe Krupp, Angela Ruggiero, Joe Sakic, Teemu Selanne, Tony Hand e Patrick Francheterre. 

Dieter Kalt

Dieter Kalt, classe 1941, è l’attuale Presidente della Federazione austriaca, tuttavia in passato ha ricoperto i ruoli di arbitro, allenatore, e responsabile, presso la OeHV, dello sviluppo dello sport, oltre, ovviamente, ad essere stato un giocatore di hockey di buon livello. Sicuramente se lo ricordano gli Azzurri che l’hanno affrontato dal 1962 al 1972: proprio nell’ultimo Mondiale disputato, l’ex attaccante contribuì, con un goal, a negare la promozione in Gruppo B agli Azzurri, battuti dagli ex asburgici 3-1 nell’ultima, e decisiva, gara.

Saku Koivu

Saku Koivu, classe 1974, ha speso gran parte della sua carriera ventennale in NHL con i Montreal Canadiens e gli Anaheim Ducks. Con la sua Nazionale ha conquistato una medaglia d’argento e tre di bronzo alle Olimpiadi, oltre a una d’oro, sue d’argento e una di bronzo ai Mondiali.

Uwe Krupp fu, in ordine di tempo, il secondo giocatore tedesco a giocare in NHL. Difensore dal fisico possente, lanciato dal Colonia, arrivò nella massima lega nordamericana nel 1986, tre anni dopo essere stato draftato all’undicesimo giro dai Buffalo Sabres. In NHl rimase fino al 2001/02, stagione alla fine della quale appese i pattini al chiodo. Nel mezzo una Stanley Cup vinta con i Colorado Avalanche, freschi di trasloco dal Quebec. Intrapresa la carriera di allenatore ha guidato la Nazionale tedesca e il Colonia; da tre anni è il coach dell’Eisbären Berlin.

Uwe Krupp

La quota rosa sarà rappresentata da Angela Ruggiero. Di chiare origini italiane, in carriera ha conquistato quattro medaglie olimpiche (una d’oro, due d’argento e una di bronzo). Al termine della carriera hockeistica è stata coinvolta nel CIO con ruoli esecutivi. Nel 2013 è stata nominata nel Comitato degli Atleti della IIHF Dal 2016 è stata promossa da Vice Presidente a Presidente della Commissione degli Atleti, oltre ad essere nominata nel Consiglio Esecutivo del CIO.

Joe Sakic

Joe Sakic è il dodicesimo membro del Triple Gold Club, l’esclusivo club che racchiude quei giocatori che in carriera hanno conquistato Olimpiade, Stanley Cup e Mondiale. Il canadese è stato colonna portante dei Quebec Nordiques prima e Colorado Avalanche poi, ma soprattutto un vincente sin dalle formazioni under: nel personale palmares vanta un Mondiale U20, un Mondiale senior, una World Cup, un’Olimpiade e due Stanley Cup. Ai Mondiali ha vinto anche una medaglia d’argento.

Teemu Selanne

Teemu Selanne o “Finnish Flash” come è stato soprannominato per i suoi repentini cambi di passo, potrebbe essere chiamato anche Mr. Olimpiadi. Sei le edizioni a cui ha partecipato chiuse con un argento e tre bronzi, a cui, nel corso della carriera, molta della quale trascorsa in NHL, ha aggiunto una Stanley Cup, una medaglia d’argento e una di bronzo vinte con la Nazionale finlandese. Selanne detiene il record di punti (43) realizzati alle Olimpiadi.

Il Bibì Torriani Award, premio assegnato ai giocatori che hanno eccelso nelle Nazionali non considerate “Big”, verrà consegnato a Tony Hand. Lo scozzese è considerato un mix tra Wayne Gretzky, per la capacità di realizzare un alto numero di punti in una stagione (più di 200 nella British Hockey League), e Gordie Howe per la longevità nella stessa Lega (32 anni in BHL). Con la Nazionale di Sua Maestà ha partecipato anche a 9 Mondiali. A quelli del 1994 faceva parte della Gran Bretagna che, nel turno eliminatorio, affondò sotto i colpi della Nazionale italiana di Brian Lefley (10-2).

Il Paul Loicq award è stato assegnato a Patrick Francheterre. Il francese, da più di cinquant’anni nel mondo dell’hockey, ha iniziato il suo percorso da giocatore. Dopo aver intrapreso la carriera di allenatore, ha lavorato in seno alla Federazione transalpina e alla IIHF fino al 2014.

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