E’ appeso ad un filo il sogno dei Rittner Buam di conquistare la Continental Cup o, quantomeno, eguagliare il secondo posto del Milano Vipers del 2002. Gli uomini di Lehtonen incappano in una serata storta subendo per lunghi tratti l’iniziativa dell’Odense ed incappando in troppe penalità che limitano i loro propositi di ribaltare il punteggio.
Per rimanere in gioco i danesi devono vincere nei 60’, aggredire l’avversario è l’unica tattica possibile, il Renon studia l’avversario e al contempo si mostra attento in fase difensiva concedendo solo due tiri nei primi 6’ di gioco. La parata maggiormente impegnativa Killeen la esibisce sulla conclusione centrale dalla blu di Lyo. Dalla parte opposta i primi pericoli si registrano in power play. Terminata la penalità i Bulldogs riprendono da dove erano stati interrotti e si ripropongono in avanti con Mitchell, tuttavia i danesi pattinano molto, ma concludono poco e neanche il primo power play li aiuta, anzi rischiano di subire il goal dal contropiede di Sprukts. La Dea Bendata è dalla loro parte e grazie ad un errore difensivo, che coinvolge Borgatello e Killeen, passano in vantaggio con Bach Nielsen. Una carica alla testa di Ploner scatena una rissa sul ghiaccio presto sedata, a pagarne le conseguenze sono lo stesso Ploner (2+10), Simon Kostner e Soerensen, entrambi con 2’ di penalità a carico. Reso inefficace il power play avversario, Ebner si fa pizzicare dall’arbitro per uno sgambetto che costringe i Buam a chiudere la frazione di gioco in inferiorità, a cui si aggrega nel penalty box, a 42” dall’intervallo, Borgatello .
A 6” dalla conclusione dell’inferiorità, l’Odense raddoppia con Mitchell lesto a finalizzare il taglio orizzontale all’altezza della linea d fondo di Romano. I padroni di casa potrebbero accorciare con Thomas Spinell, ma l’uno contro zero premia Galansky. Sprecata una situazione di superiorità, i Buam rischiano di crollare al termine di una discesa solitaria di Romano, a cui Cole non si oppone come il ruolo richiede, concedendogli il tiro sul quale si oppone Killeen. E’ l’inizio di una fase di forechecking dei danesi che aumenta d’intensità nei 2’ di power play per un fallo fischiato a Frei. Nella seconda parte del periodo le continue penalità sono il tallone d’Achille dei Buam, che devono rinunciare a Borgatello e Hofer dando la possibilità agli avversari di giocare nuovamente in doppia superiorità.
Nel terzo tempo agli altoatesini serve cambiare marcia e lo fa prendendo a sassate la gabbia di Galansky con Traversa e Hofer, il difensore ricasca nelle penalità finendo in panca puniti proiettando la partita nel leit motiv dei primi due tempi. I padroni di casa hanno bisogno di segnare per dare un pizzico di pepe alla partita, Tudin ci prova con una doppia conclusione respinta dal goalie danese, gli ospiti controllano le operazioni di gioco e ad un nuovo power play a favore (Ploner nel penalty box), la formazione nordica cala il tris al termine di un ribaltamento di fronte concluso da Strandberg. Nonostante il divario, i Buam non si rassegnano e poco dopo accorciano le distanze con Tudin in goal dalla breve distanza, ma è una pia illusione: gli assalti nel finale di gara non portano a nulla di concreto e gli altoatesini devono incassare il goal a porta vuota di Strandberg.
Sarà imperativo vincere domenica nell’ultimo impegno contro il Nottingham Panthers nei tempi regolamentari, sempre che l’Odense non batta il Beibarys Atyrau nei 60′ di gioco.