Continental Cup: esordio vincente delle Pantere

Continental Cup: esordio vincente delle Pantere

(Collalbo) – Si apre con Nottingham – Odense la fase finale che porta alla conquista della Continental Cup, ospitata per questa occasione al palaghiaccio di Collalbo, sull’altopiano del Renon in terra altoatesina. Proprio i padroni di casa mirano alla vittoria finale e chissà che dopo 22 anni, un trofeo internazionale possa ritornare in Italia e ridare lustro all’hockey nazionale.
A “scaldare” il ghiaccio è proprio la squadra inglese del Nottingham (in giallonero) che sfida i danesi dell’Odense (in bianco e granata).

Primi minuti senza sussulti, con il gioco che scorre senza particolari interruzioni e con la formazione inglese che ha mostato qualcosa in più rispetto agli avversari. L’Odense, dopo una fase di studio durata una dozzina di minuti, prova un paio si sortite offensive. Ma la prima vera occasione è per i Panthers al minuto 14′, con un bella iniziativa di Farmer che serve Lachowicz che da circa 4 metri batte a rete trovando la deviazione del portiere Galansky. Passa un minuto ed è Williams a liberarsi elegantemente del proprio marcatore diretto, allargarsi leggermente e trovare però la risposta del goalie danese che chiude i gambali al momento giusto. Il portiere dei Bulldogs si ripete ancora al 18° su una conclusione ravvicinata in giravolta di Moran. Il primo tempo si conclude rapidamente, in 23 minuti, segno di un gioco fluido, ragionato e senza affanni.

Al 22° è l’Odense che per la prima volta trova la possibilità di una buona azione e il merito è del difensore A. Pedersen: bella la sua incursione offensiva, ma la scivolata di Waugh ne ritarda la conclusione, che però avviene da posizione defilata ed è ben controllata dal portiere Wiikman. Al 24° il primo powerplay è per i danesi e nel momento del vantaggio di gioco, prima che l’arbitro spedisca in penalty box il “cattivo” dei Panthers, è ancora Wiikman a intervenire in maniera determinante e decisiva su una triplice conclusione di Sterner.
L’Odense è entrato nel secondo periodo con più decisione, mostrando una maggior “presenza” sul ghiaccio e osando qualcosa in più nei primi minuti aiutato dall’inferiorità numerica degli avversari. Non succede nulla fino al 39’37”, quando nell’unica occasione inglese degna di nota del seondo drittel, Moran trova la rete che sblocca il risultato: ben assistito da Schultz, il bastone dell’attacante trova una certa precisione nel battere Galansky, facendo esultare i loro rumorosi supporters, arrivati in circa 250 dall’Inghilterra per sostenere la propria squadra.

Il terzo tempo vede gli inglesi più propositivi alla ricerca del raddoppio: dopo un paio di azioni non propriamente da manuale, il portiere danese respinge al 44° una conlusione dalla media distanza di Schultz. Gronvaldt è costretto a ricorrere al bastone per fermare l’incursione centrale di Moran, offrendo il powerplay al Nottingham che trova il raddoppio proprio con lo stesso giocatore. Al 46’48” un bel taglio sottoporta di Brown trova il compagno che batte a rete di prima sorprendendo l’incolpevole Galansky. Il pubblico inglese festeggia sugli spalti, mentre la zona danese, riempita da una trentina di sostenitori, applaude comunque i propri beniamini al suono ritmico di un rumoroso tamburo. La reazione dei Bulldogs è timida e si materializza soltanto con una conclusione dalla distanza di A. Pedersen, ben neutralizzata da Wiikiman al 52°; sul capovolgimento di fronte il collega mostra un riflesso felino sulla battuta di Lawrence, togliendo col pattino dalla porta la terza marcatura. Gli inglesi sfiorano ancora il tris in due occasioni, più precisamente al minuto 54′, con un’azione in fotocopia: schema ben organizzato che prevede l’allargamento di Brown e il disco scagliato centralmente rasoghiaccio, in maniera forte e decisa, per l’accorrente Williams, il quale manca per un nulla la deviazione vincente. Con i danesi in inferiorità, i Panthers legittimano il risultato, proponendo una maggior intensità che non consente all’Odense di provare ad impostare il forcing finale della speranza. A circa 2′ dalla sirena viene tolto il portiere Galansky, senza però che tale situazione porti alla marcatura, nonostante il disco sia sempre stato ben gestito dai Bulldogs.
Ottima la prestazione di Moran per i Nottingham Panthers, mentre per i danesi dell’Odense ha ben impressionato il difensore A. Pedersen, apparso il più pericoloso in fase conclusiva.

NOTTINGHAM – ODENSE 2-0 (0:0 1:0 1:0)


NOTTINGHAM: 20 Wiikman (72 Pacl), 6 Dimmen, 15 Sertich, 33 Spang, 44 Waugh, 45 Lee, 5 Clarke, 7 Lachowicz, , 9 Nikiforuk, 13 McGrattan, 14 Schultz, 16 Brown, 17 Carter, 18 Lawrence, 19 Farmer, 24 Moran, 29 Lindhagen, 39 MacMillan, 74 Betteridge, 93 Williams. Coach: Corey Neilson
ODENSE: 29 Galansky (30 Lauridsen), 2 O. Larsen, 3 Grolwaldt, 4 Lyo, 6 A. Pedersen, 25 Schaarup, 26 Eskesen, 27 C. Larsen, 28 M. Larsen, 5 Soeresen, 11 Nielsen, 13 Mitchell, 14 Petersen, 16 Bjerrum, 17 Strandberg, 19 Hansen, 20 Polata, 22 Hoeg, 23 S. Pedersen, 38 Thinnesen, 42 H. Nielsen, 90 Sterner, 91 Romano. Coach: Peter Johansson

MARCATORI
1-0 (39’37”) Moran (Schultz, Williams)
2-0 (46’48”) Moran (Brown) PP1

Gli highlights

youtube.com/watch?v=TJBpWWlvisI

Ultime notizie
error: Content is protected !!