Tony PumaSi è spento a Merano, all’età di 72 anni, Franco Gallo. L’ex terzino seppe essere una colonna nelle squadre in cui militò, soprattutto nei Diavoli Milano e nel Bolzano, con cui vinse uno scudetto, nonché della Nazionale italiana dal 1967 al 1973. Fu un giocatore longevo che attraversò tre decenni di hockey passando dai periodi bui degli anni ’60 e ’70 fino agli anni’80, quando, con l’arrivo di numerosi oriundi aumentò il livello che portò benefici anche alla Nazionale italiana.
Gallo, nato a Sesto San Giovanni l’11 ottobre 1944, tornò in Italia nel 1966, all’età di 22 anni, proveniente dal Canada dove i genitori (padre milanese, madre veronese) si trasferirono; di scuola hockeistica canadese, ma italiano a tutti gli effetti secondo le regole FISG di quegli anni, fu acquistato dai Diavoli Milano: considerato giocatore dal tiro eccezionale, venne utilizzato nel corso della sua carriera anche in attacco in qualità di ala; il debutto in campionato venne rimandato al 5 gennaio 1967 contro il Cortina (4-2 per gli ampezzani), a causa del mancato arrivo del nullaosta dal Canada che lo costrinse a saltare la doppia sfida contro il Bolzano. A Milano si fermò sei stagioni, nel 1972 accettò l’offerta del Bolzano, tuttavia i primi mesi non furono semplici: la partenza zoppicante degli altoatesini in preseason e in Coppa delle Alpi, lo misero, insieme a Gerard Morin, altro acquisto proveniente dai Diavoli Milano, al centro di critiche da parte dei tifosi. La squadra rispose con il lavoro e i risultati: vinse le ultime amichevoli contro Füssen e Ujpest e conquistò la prestigiosa Coppa Frerotti regolando i Diavoli nell’eliminatoria (7-2) e battendo il Cortina (5-0) in finale. Proprio gli ampezzani e il Bolzano erano accreditati al successo finale in Campionato: le due formazioni chiusero appaiate sia la stagione regolare che il Girone d’Eccellenza (nella gara di andata contro il Cortina, all’Olimpico, Gallo fu protagonista con una doppietta nella vittoria per 4-2 dei bolzanini). Per determinare la vincitrice del Campionato fu necessario ricorrere allo spareggio che la Federazione fissò al 9 marzo ad Ortisei: ed fu proprio Gallo ad aprire le marcature, al 4.02, finalizzando il suggerimento di Arnaldo Vattai, di una partita che si concluse 5-4 per i biancorossi, dopo un’incredibile rimonta dall’1-4, che consentì loro di conquistare il secondo scudetto, il primo di Gallo che chiuse la trionfale stagione con un ruolino di marcia di 27 punti, frutto di 21 goal e 6 assist, in 22 partite. Numeri che fecero ricredere i suoi detrattori.
L’esperienza a Bolzano si chiuse al termine del Campionato 1975/76, dalla stagione successiva Gallo si trasferì all’Alleghe; con le Civette ottenne un terzo e un quinto posto, il ridimensionamento della squadra, causato dalla perdita dello sponsor Luxotica lo portò, nel 1978, ad Asiago; un anno più tardi si accasò a Merano. Gallo vestì anche le maglie di Fassa, Varese e Fiemme
Il difensore debuttò in Nazionale il 15 novembre 1967 in una partita non ufficiale tra gli Azzurri e i suoi Diavoli Milano; l’incontro terminò 4-3 per l’Italia e il difensore contribuì al successo con un goal. L’esordio ufficiale avvenne tre giorni più tardi a Grenoble, nell’amichevole con la Francia finita 4-1 per il Blue Team. Il primo Mondiale, di Gruppo B, lo disputò nel 1969 a Lubiana (Jugoslavia) e si aprì con la pesante sconfitta ad opera della Germania Est che s’impose per 11-1. Durante il torneo Gallo realizzò un goal, quello di apertura di Italia-Romania (2-5). La spedizione si chiuse con la retrocessione degli Azzurri in Serie C, ma questo non gli impedì di diventare uno dei punti di riferimento del reparto arretrato italiano. La carriera si chiuse nel 1973 con i Mondiali di Gruppo B di Graz (Austria).
I funerali di Franco Gallo saranno celebrati martedì 13 dicembre, alle 15.00, presso il cimitero comunale di Merano in via San Giuseppe, 11.
Lo staff di Hockeytime esprime le più sincere condoglianze alla famiglia Gallo.