Continental Cup: lo Zeytinburnu scrive la storia

Continental Cup: lo Zeytinburnu scrive la storia

L’anno scorso il sogno si era infranto nell’ultimo periodo dell’ultima partita, quando il CSKA Sofia aveva ribaltato il momentaneo 3-5 andando a vincere poi 9-5, quest’anno i campioni di Turchia dello Zeytinburnu Istanbul hanno potuto festeggiare una qualificazione storica già dopo due gare, permettendosi di fare passerella nell’ultimo match, nel quale hanno seppellito gli israeliani del HC Bat Yam sotto 19 reti. Così per la prima volta una squadra turca si qualifica per il secondo turno di Continental Cup, in programma dal 21 al 23 ottobre a Jaca, in Spagna. E i turchi sono intenzionati a non andare sui Pirenei in gita premio.
Ma vediamo rapidamente come è andato il weekend di apertura della Continental 2016-17, che festeggia quest’anno l’edizione numero 20: sul ghiaccio della Winter Sports arena di Sofia si sfidano i padroni di casa dell’Irbis-Skate Sofia, i già citati Zeytinburnu Istanbul e Bat Yam ed i serbi del Partizan Belgrado. L’Irbis -Skate è una squadra nuova nel poverissimo panorama dell’hockey bulgaro, da sempre dominato dal duopolio CSKA-Slavia: si tratta di una scuola di pattinaggio che dall’anno scorso ha aperto una sezione di hockey ed ha fatto centro al primo tentativo, conquistando il titolo nazionale, approfittando per altro della crisi finanziaria che in pochi mesi ha smantellato il CSKA dominatore delle scorse stagioni, incorporando tutti i migliori giocatori del club con la Stella Rossa, che proprio per motivi economici l’anno scorso aveva rinunciato alla partecipazione al secondo turno, cedendo il posto non allo Zeytinburnu, arrivato come detto alle spalle dei bulgari, ma al Partizan, che poi aveva rimediato una figuraccia, condita da un umiliante 26-0 contro il Tychy. Il Bat-Yam ha conquistato l’anno scorso il suo secondo titolo nazionale in 24 anni di esistenza, dopo una lunga serie di campionati anonimi che hanno fatto seguito al periodo più brillante del club a metà degli anni ’90, trascinato dall’interessante attaccante russo 23enne Artem Verny, che ha brillato anche a Sofia, con 4 goals e 3 assists in una squadra, è bene ricordarlo, di dilettanti. Il Partizan Belgrado, eterno campione serbo, si è classificato secondo, vincendo con qualche patema 5-4 il confronto con gli israeliani e 4-2 l’ultima ininfluente gara con l’Irbis,  perdendo però nettamente 8-3 il confronto con i turchi, nella gara che in pratica ha deciso il girone, complice anche il saccheggio subito da parte della Federazione, che ha tolto alla squadra tutti i migliori giocatori, per trasferirli nel nuovo club  – l’HC Belgrado – che gioca quest’anno in MOL Liga.

Infine due parole sullo Zeytinburnu. perché la storia del club turco è una di quelle favole dello sport raccontata tempo fa da Eurohockey: Zeytinburnu è un quartiere della sterminata Istanbul, una sorta di ghetto dove vivono soprattutto famiglie provenienti dalle zone più povere e rurali della Turchia orientale. Nel 2012 la municipalità intravvide nell’hockey e nel pattinaggio la possibilità di tenere lontano dalla strada e dalla droga i giovani del quartiere: scelta singolare in un paese dove il calcio ed il basket dominano la scena sportiva. Così vennero costruite due piste non permanenti e venne fondato il progetto “Dogaya destek sizden, buz pateni biletiniz bizden” (Tu sostieni la natura, noi ti regaliamo un biglietto per pattinare) con il quale, se i ragazzi del quartiere si impegnavano nel riciclaggio dei rifiuti consegnandoli ai punti di raccolta, veniva regalato loro un buono per 30 minuti di pattinaggio con un istruttore. L’iniziativa, originariamente pensata per i bambini dai 10 ai 12 anni, ebbe così tanto successo che le piste furono letteralmente prese d’assalto tanto che la municipalità dovette più volte chiamare la polizia per contenere la fiumana di ragazzi che volevano pattinare. Il sindaco del quartiere Murat Aydin, anima del progetto e oggi del club, pensò allora di fondare una squadra di hockey e di selezionare una ventina di ragazzi del quartiere, tutti giovani a rischio che hanno trovato nello sport un mezzo di riscatto sociale: nel 2010 la squadra si iscrive alla seconda divisione, la Birinci Lig: nei primi due anni perde tutte le partite, ma consolida un florido settore giovanile: nel 2013 arriva la promozione alla Super Lig e i primi giocatori professionisti, così alla prima stagione tra i “grandi” lo Zeytinburnu arriva inaspettatamente alle finali, dove viene sconfitto dall’Izmir. Ma i capitolini si prendono la rivincita con gli interessi sconfiggendo sempre lo stesso avversario nelle ultime due stagioni. Gli ucraini Aleksei Voytsekhovsky e Oleg Zadoyenko sono le stelle della squadra, con quest’ultimo top scorer delle ultime due Super Lig, capace nella stagione 2014-15, quella del primo titolo, di segnare qualcosa come 68 goals in 15 partite. Il capitano è il finlandese Anton Peronmaa, 23 anni, una modesta carriera in patria, un idolo a Zeytinburnu, dove allena anche i ragazzini, tanto che ha fatto domanda per avere la cittadinanza turca e giocare in Nazionale. Quest’anno poi, con un’abile quanto “arrogante” mossa di mercato, lo Zeytinburnu ha strappato ai rivali storici dell’ Izmir  l’attaccante Serkan Gumus, uno dei migliori giocatori turchi e il trio di stranieri dell’ Erzurum, il portiere ucraino Nikita Sandyrev, il difensore americano Brian Dunford e l’attaccante russo Konstantin Kuchkin.

“Ma sono stati loro a voler venire qui da noi – ha detto Peronmaa – perché sanno che la nostra non è solo una squadra ma una filosofia di vita, qui ci sentiamo realmente una famiglia”.

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